Clima che cambia, viticoltura che cambia

Vigneti sempre più a rischio di stress idrico: l’incontro alla Cantina Tre Secoli è organizzato da Millevigne, Vignaioli Piemontesi e Confcooperative.
Sono due i principali fenomeni connessi al cambiamento climatico in atto: l’aumento delle temperature medie e dei picchi di calore, e l’aumento dei fenomeni meteorici estremi: piogge torrenziali, bufere di vento, ritorni di freddo primaverili. Più che la piovosità annuale è la distribuzione delle piogge a essere cambiata. Torrenziale in alcuni momenti, con fenomeni di erosione, smottamenti e allagamenti, e totalmente assente per lunghi periodi, con molte colture a rischio di stress: non più solo il mais o altre colture estive ma anche vigneti, frutteti, noccioleti, con danni non solo alla produzione ma anche alla qualità del prodotto. A rischio, in particolare, sono i nuovi impianti. È possibile rispondere a questi cambiamenti con una migliore gestione delle acque?
È quanto si discuterà martedì 27 marzo alla Cantina Tre Secoli di Ricaldone (Alessandria), in un convegno dal titolo «Clima che cambia, viticoltura che cambia» che Millevigne e Vignaioli Piemontesi hanno organizzato insieme a Confcooperative, con inizio alle ore 9,30. Il convegno occuperà la mattinata e sarà moderato dal direttore di Millevigne Maurizio Gily.
Interverranno: Federico Spanna, Regione Piemonte, Settore Fitosanitario, ufficio agrometeorologia: il rischio stress idrico nella viticoltura piemontese attuale;
Michele Antonio Fino, docente di diritto, UNISG Pollenzo: irrigazione di soccorso e DOC, inquadramento normativo;
Sergio Costa, Scarabelli irrigazione: irrigazione a goccia: difesa della produzione e qualità del prodotto;
Sara Foglino, ingegnere idraulico: approvvigionamento e stoccaggio dell’acqua in collina.
Michele Poggio, viticoltore: un’esperienza piemontese di impianto a goccia su vigneto.

Autore: Redazione

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