Linkiesta dedica un articolo preciso e dettagliato alla situazione della vendita delle azioni Sagatda parte del Comune di Torino
Chissà se il 13 dicembre prossimo, festività di Santa Lucia, regalerà un po’ di luce al Comune di Torino, sommerso da 4,5 miliardi di debiti e a rischio di sforare il patto di stabilità. Quel giorno infatti scadrà il nuovo bando (è il terzo) indetto da Palazzo Civico per la vendita del 28% di Sagat, la società che gestisce l’aeroporto di Caselle. La giunta Fassino ha giudicato irricevibili le offerte presentate la scorsa settimana da Sintonia, la holding della famiglia Benetton che è anche il secondo azionista (24%) dello scalo, e dal fondo F2i partecipato dalla Cassa depositi e prestiti e dalle principali banche italiane e guidato da Vito Gamberale. Troppo pochi, nel caso di Sintonia, i 29 milioni messi sul tavolo rispetto alla base d’asta. Troppe, d’altro canto, le pretese sugli assetti di governo avanzate da Gamberale, che da un alto ha offerto 36,4 milioni (più altri 5 al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo) ma chiede ampie prerogative gestionali e un patto parasociale con il Comune, che rimarrà socio di maggioranza. Leggi tutto “Gamberale verso l’aeroporto di Caselle con per portare ossigeno alla politica”