Le cannibalizzazioni degli aeroporti lombardi

Dal Forum Ambrosetti a Cernobbioa

L’aeroporto di Linate sta cannibalizzando quello di Malpensa, specie dopo il de-hubbing deciso da Alitalia nel 2008, spostando i passeggeri verso hub non italiani. E per questo uno studio presentato a Cernobbio dalla European House Ambrosetti suggerisce al Governo di intervenire al più presto per decreto per riportare lo scalo cittadino di Milano al suo ruolo di terminale del collegamento navetta con Roma e completare la liberalizzazione dei diritti di traffico invece su Malpensa (la cosiddetta «quinta libertà»), in modo tale che quest’ultimo torni a essere un «hub multivettore» al servizio dell’Italia capace, entro il 2030, di superare i 40 milioni di passeggeri all’anno anche grazie a una grande attrattività per i vettori non europei che operano sul lungo raggio.

Nello studio si evidenzia «una progressiva migrazione di passeggeri da Malpensa verso Linate» (anche perchè le compagnie non rispetterebbero i limiti imposti dal decreto Bersani bis) e «la conseguente perdita del primo del suo ruolo strategico di hub di riferimento». Da Malpensa si sono trasferite le compagnie aeree europee (non low-cost) che gestivano il maggior numero di voli, spostando a Linate la «via di fuga» – che ormai incide per il 10,2% sul passeggeri totali – verso scali intermedi fuori dall’Italia per raggiungere le mete finali. Nel 1998 per questo compito fu aperto l’aeroporto di Malpensa 2000, che lo scorso anno invece è stato sorpassato da Linate proprio per numero di transiti (634 mila contro 459 mila), andando di fatto a danneggiare il sistema aeroportuale italiano a favore di quelli di altri Paesi concorrenti. Questo aiuta a spiegare perchè «solo il decreto Burlando avrebbe messo in sicurezza la nascita di Malpensa», mentre ora «Linate costituisce il suo vero e unico concorrente nonchè il maggiore asset competitivo dei vettori europei».

Tutto ciò, secondo la ricerca, nuoce alla competitività dell’Italia per la povertà di collegamenti diretti fra il nord e le destinazioni intercontientali. «L’impegno del solo gestore aeroportuale non basta, serve – dice lo studio della European House Ambrosetti – una nuova ed efficace azione di supporto da parte del Governo». Sul tema Linate-Malpensa interviene anche Passera. «E’ stato fatto un grande errore», dice il ministro dello Sviluppo economico. Passera però è convinto che ci sia ancora la possibilità di trasformare Malpensa in un hub. «Mi fa piacere – ha detto – che finalmente sia venuto fuori il grande errore della nostra Regione, della nostra parte di Italia negli anni passati non volendo integrare Linate e Malpensa. Si è perso una grandissima occasione, colpa delle amministrazioni un pò tutte di questa parte d’Italia che non hanno avuto coraggio quando era ovvio che tenere l’internazionale da una parte e l’intercontinentale avrebbe impedito di creare un vero hub». «Comunque – ha aggiunto – se c’è la volontà c’è ancora il tempo per farlo l’opportunità c’è». «Mi fa piacere – ha detto – che finalmente sia venuto fuori il grande errore della nostra Regione, della nostra parte di Italia negli anni passati non volendo integrare Linate e Malpensa. Si è perso una grandissima occasione, colpa delle amministrazioni un pò tutte di questa parte d’Italia che non hanno avuto coraggio quando era ovvio che tenere l’internazionale da una parte e l’intercontinentale avrebbe impedito di creare un vero hub». «Comunque – ha aggiunto – se c’è la volontà c’è ancora il tempo per farlo l’opportunità c’è».

Autore: Redazione

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