Quattro Istituti torinesi di cultura, intitolati rispettivamente a Gobetti, Gramsci, Rosselli e Salvemini, hanno fatto nascere a Torino una Scuola per la buona politica, prendendo a modello la Scuola omonima creata a Roma dalla Fondazione Basso.
Obiettivo della Scuola è l’attivazione di una sfera pubblica, ossia di uno spazio di discussione per la rivitalizzazione di una opinione pubblica critica, diffusa ed estesa. L'autonomia morale e intellettuale che contraddistingue i nostri Istituti di cultura impone di perseguire questo obiettivo in modi e forme del tutto indipendenti da partiti e prospettive di partito e più in generale da progetti o interessi di gruppi e/o istituzioni politiche nazionali o locali.
Perciò la Scuola, nella sua struttura e nelle sue attività, intende differenziarsi chiaramente dalle numerose iniziative in apparenza simili che stanno pullulando in Italia. La Scuola intende inoltre differenziarsi anche dall’impostazione seguita da altre istituzioni culturali, universitarie o para-universitarie, che adottano il cosiddetto modello “dell'eccellenza”, in quanto non si propone compiti di “alta formazione”, bensì di educazione ed auto-educazione alla cittadinanza democratica, richiamando l'attenzione attiva dei suoi fruitori su questioni rilevanti per il cittadino come tale, che voglia essere un soggetto critico e incisivo nella società civile e nella società politica.
La Scuola intende privilegiare come allievi-interlocutori le figure dei “mediatori”, con particolare attenzione al mondo delle professioni educative e comunicative, e cioè ad insegnanti, soprattutto ai più giovani, a giornalisti, ma anche a pubblici amministratori delle più diverse sedi e livelli e a soggetti che operano nel mondo del volontariato civile.