A Torino è finito un ciclo politico e amministrativo durato più di 15 anni. Nella primavera 2011 la città dovrà scegliere il nuovo Sindaco. Serve, qui e ora, una classe dirigente in grado di elaborare una visione di medio-lungo periodo per amministrare la città nei prossimi 20 anni e ripensare il contesto entro cui Torino si colloca e opera, in funzione di un nuovo mercato e di mutati scenari, locali, macroregionali e globali.
Cosa hanno da dire i “giovani” politici di professione torinesi sul futuro della nostra città? NewTo incontra in un dibattito aperto alcuni protagonisti della politica torinese, rappresentanti dei vari schieramenti e rigorosamente under 45, che preferibilmente abbiano avuto, o abbiano già, incarichi di responsabilità pubblica.
Lo scopo è mettere alla prova la loro visione progettuale e avere un’occasione pubblica per comunicarla, condividerla o, perché no, criticarla. Per confermare i dubbi sulla capacità dei giovani di porre questioni all’altezza del compito che si propongono, o, speriamo, per smentirli. Per dimostrare che i giovani sanno essere esigenti, prima di tutto con se stessi.
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I governi e l'innovazione
Eric Schmidt, l’amministratore delegato di Google, chiacchiera con Jeff Jarvis che ad Aspen gli chiede quale sarà il futuro dell’economia dopo la crisi. Ma non è per questo che vi consiglio di vedere il video di Schmidt, quanto perché in due punti del discorso il ceo di Google si sofferma sul rapporto tra innovazione e governo.
“I governi”, afferma, “non sono particolarmente capaci di gestire il cambiamento
E poi: “Google ha avuto questo successo in primo luogo per la natura aperta di Internet. Se ci fossero stati fondatori brillanti come Sergey [Brin] e Larry [Page], [operanti però] in un ambiente difficile e molto regolato, il progresso sarebbe stato assai più lento” (dal minuto 3:30 in poi).
Dice cose in via di principio condivisibili, ma significative da riascoltare nel giorno in cui il dipartimento di Giustizia ha ufficializzato l’avvio dell’azione antitrust per Google Books. Con un’iniziativa che in teoria dovrebbe proprio rispondere al principio di mantenere la rete un luogo aperto a tutti e in cui non vi siano rendite di posizione non scalzabili dagli innovatori.
Creare lo spazio, intelligentemente ordinato
Via Rainews 24
La politica deve favorire le forze dell’innovazione che operano all’interno della societa’. L’invito e’ stato espresso dal governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, intervenendo a un convegno su Guido Carli. “Chiunque abbia o possa avere responsabilita’ di comando nella sfera pubblica e nella sfera privata, puo’ creare lo spazio, intelligentemente ordinato, perche’ queste forze possano agire”, ha precisato Draghi, aggiungendo che questo deve essere fatto “con l’urgenza, la determinazione, la serieta’ che la situazione attuale richiede”.