L'esempio Torino, rilancio olimpico

Paolo Lambruschi su Avvenire

Centro chilometri ad ovest, oltre il Ticino, c’è, se non un modello, quanto meno un buon esempio cui guardare. Che con l’alta velocità disterà meno di un’ora di treno dalla metropoli lombarda. Il gioco di squadra tra istituzioni e società civile è il segreto del forte rilancio di Torino, che è balzata su un grande evento come le Olimpiadi invernali del 2006 come volano per ripartire.

Le migliaia di persone in coda nell’ultimo mese, come agli Uffizi, per entrare nella reggia di Venaria. la Versailles sabauda appena ristrutturata, sono solo la coda delle trasformazioni avvenute nella città subalpina dall’inizio del nuovo secolo. Un giro per la prima capitale d’Italia, grigia e decadente negli anni 90, conferma la rinascita. Palazzi del centro storico rimessi a lustro, offerta culturale raddoppiata, la metro politana, la risistemazione dei principali assi viari con la creazione della nuova autostrada per Pinerolo. E fiere, manifestazioni, progetti per organizzare grandi eventi creando un’industria turistica complementare all’automobile. Ad esempio quest’anno Torino è la capitale del design, nel 2011 ospiterà i festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità. Infine, investimenti su innovazione e ricerca, riscoprendo un’antica vocazione torinese: sotto la Mole nacquero Rai, agenzie pubblicitarie e cinematografia italiana.

Il segreto di Torino sta nella preparazione del rilancio con un lavoro di squadra di anni. La città ha costruito la ripresa nel 1996, forse l’anno più duro del declino della monoindustria delle quattro ruote. Si è formato un polo strategico con ruolo di cabina di regia, il primo in Italia, che ha messo in relè le istituzioni pubbliche con le casseforti delle Fondazioni bancarie, i saperi delle fondazioni culturali e delle università con le industrie manifatturiere e quelle del futuro come la ricerca hi-tech e la cultura. Obiettivo, cambiare l’identità al territorio. Dal polo strategico sono nati poi il Comitato olimpico Toroc, la fondazione post Olimpica che gestisce l’eredità degli impianti e «Torino internazionale» per il 2011.

Dal Po si guarda da ieri con interesse all’Expo milanese, per creare anzitutto un mega polo fieristico da Rho al Lingotto in uno scenario possibile con l’alta velocità ferroviaria e, in prospettiva, un’alleanza per ridare al Nordovest piena leadership in Europa.