Torino capitale del futuro

ANDREA DE BORTOLI ISABELLA SUSA di AGORÀ SCIENZA via Lastampa.it

Nel 2010 ospiterà Euroscience Open Forum, meeting su ricerca e innovazione. Come è stata battuta la concorrenza di “pesi massimi” come Parigi, Copenhagen e Breslavia

Euroscience Open Forum (ESOF), il più grande forum europeo dedicato alla ricerca scientifica e all’innovazione, poserà le vele in Italia e precisamente a Torino nel 2010.

Ad organizzare il meeting, a cadenza biennale, è Euroscience, l’associazione diffusa in 40 Paesi, fondata nel 1997 e aperta alla partecipazione di ricercatori, policy-makers, giornalisti, insegnanti, studenti di dottorato e, in generale, ad ogni cittadino interessato a scienza, tecnologia e alla loro relazione con la società.

L’idea del forum, sul modello degli incontri organizzati annualmente negli Usa dall’analoga associazione d’oltreoceano, la American Association for the Advancement of Science (AAAS), è nata – spiega il suo ideatore, Carl J. Sundberg, professore al Karolinska Institutet di Stoccolma – «dalla mancanza di un luogo di incontro per discutere in modo allargato del ruolo della scienza per la società europea».

ESOF è costituito da una conferenza scientifica interdisciplinare (dedicata a temi che spaziano dalle scienze sperimentali alle scienze umane e sociali), con lo scopo di presentare e discutere le frontiere della ricerca scientifica europea e il suo impatto sulla società, e da un programma di eventi di diffusione della scienza (l’«outreach program») che coinvolge l’intera città ospite. Il primo ESOF si è svolto nel 2004 a Stoccolma, con quasi 2 mila partecipanti, nel 2006 il forum ha avuto luogo a Monaco e ora si progetta la prossima edizione che si terrà a Barcellona nel 2008 e per la quale si punta a 5 mila partecipanti. La città è stata proclamata per tutto il 2008 «Città europea della scienza» e molte manifestazioni per il grande pubblico avranno luogo in concomitanza con il forum.

Perché Torino dopo Barcellona? Secondo Peter Tindemns, presidente del comitato selezionatore, «tutte e quattro le città candidate – Parigi, Copenhagen, Breslavia e Torino – hanno presentato proposte convincenti per ospitare il meeting e tuttavia Torino ha convinto il comitato che i suoi programmi garantiranno le maggiori opportunità per allargare a tutta l’Europa il dialogo tra i cittadini e la comunità della ricerca».

Torino ha una grande tradizione nella produzione di conoscenza scientifica, sia a livello pubblico sia privato, e nella diffusione del sapere. Una città-laboratorio pronta ad accettare sfide culturali, sociali e scientifiche. E’ da questo identikit che è stata costruita dai promotori – Agorà Scienza (Università di Torino), CentroScienza Onlus e Compagnia di San Paolo – la proposta di Torino per ESOF 2010. Tra le idee più innovative, spicca certamente Web ESOF. E’ una piattaforma digitale per offrire a tutto il mondo, ma soprattutto ai Paesi in via di sviluppo, la possibilità di poter partecipare attivamente alle conferenze e ai dibattiti. Le tecnologie dell’informazione, che spesso rischiano di dividere, sono così al servizio del maggior numero di persone possibili.

In questa direzione l’«outreach programme» sarà sviluppato in collaborazione con i principali «Science Center» europei, ma non solo. Anche il Nord Africa, il Medio Oriente e il Sud America saranno rappresentati. Ampio spazio sarà poi dedicato alle giovani generazioni, alla possibilità di riscoprire nell’attività del ricercatore una professione affascinante e appassionante.

La prestigiosa assegnazione dell’evento rappresenta un’occasione da non perdere per dare slancio e visibilità internazionale alla ricerca scientifica italiana. E’ vero che siamo il Paese con il minor numero di ricercatori e che spendiamo poco in percentuale sul Pil in ricerca e sviluppo, ma è anche vero i nostri ricercatori sono tra i più produttivi e per questo tra i più appetibili nel mondo. ESOF diventa quindi un’opportunità per rilanciare tra le istituzioni politiche, i media e l’opinione pubblica europea il ruolo dell’Italia nella ricerca scientifica e tecnologica.

Ci vorranno ancora tempo e molto lavoro, perché ESOF diventi parte integrante del panorama scientifico europeo, ma l’evento – come dichiara Sundberg – «costituisce la più grande piattaforma di scambio indipendente tra scienziati e policy makers e ha grande risonanza mediatica. Speriamo inoltre che possa portare ad un maggiore interesse dei cittadini per l’Europa della conoscenza, aiutando a risolvere problemi di fondamentale importanza, ad esempio negli ambiti-chiave della salute, del clima e anche dell’energia».