Diego Longhin su Repubblica.it
Un´ascesa vorticosa. Nei primi due mesi del 2009 le ore di cassa integrazione ordinaria sono aumentate di otto volte rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A rilevare il dato preoccupante un focus della Cgil nazionale sul Piemonte: «L´aggravamento della crisi produttiva, iniziata con la cassa integrazione in Fiat, a partire dal mese di settembre 2008, esplode incontenibile nei primi due mesi del 2009», dice Susanna Camusso, illustrando il rapporto dell´osservatorio sulla Cig del dipartimento settori produttivi del sindacato di corso d´Italia. In Piemonte si sono raggiunte le 9.804.932 ore di cassa ordinaria, con un aumento sullo stesso periodo del più 787,51 per cento. Più contenuta risulta la crescita della cassa integrazione speciale +31,25 per cento, ma solo se confrontato con gli aumenti a tre cifre di questi periodi.
Il settore metalmeccanico, che tocca in maniera trasversale più filoni, è il più colpito. L´aumento segna nel meccanico un più 1.033,51 per cento, mentre nel settore metallurgico si arriva a 1.831,59 per cento in più. Nel comparto del Legno si registra un più 1.148,05 per cento, nel filone chimico più 1.378,31 per cento, il settore delle Pelli e cuoio si contiene in un più 832,07 per cento. Le ore crescono a dismisura nel comparto dei Trasporti e comunicazioni, in valore percentuale, con un più 3.396,99 per cento. La provincia dove il balzo in avanti è maggiore è quella di Torino con un più 1.182,57 per cento..
Camusso è preoccupata per «la diminuzione della produzione di beni strumentali che si trasformano nella incontrollabile crescita della Cig e di procedure di mobilità del settore come si può vedere dal focus sul Piemonte». E aggiunge: «Quando precipita la produzione dei beni strumentali – sottolinea – significa che si stanno fermandosi gli investimenti»..
Ma le ore di cassa cresceranno ancora? Per Mauro Zangola, responsabile dell´ufficio studi dell´Unione industriale di via Fanti, «si sarebbe ormai toccato il fondo – dice – la situazione rimane molto critica, ma dalle previsioni emerse dalla nostra indagine, che ha un orizzonte fino a giugno, gli incentivi al settore auto avrebbero rimesso in moto di un minimo la produzione». Quindi gli effetti si dovrebbero riflettere anche su una stabilizzazione della cassa che, come confermano anche gli industriali, da ottobre ad oggi è schizzata al massimo.