Benvenuti nella «Torino Valley», trampolino di lancio per la sfida a YouTube di Arturo Artom e straordinaria culla di idee e innovazioni tecnologiche di respiro internazionale.
Qui ha avuto i natali Leonardo Chiariglione, lingegnere partito da Almese, bassa Val di Susa, e finito sulle pagine di «Time» nellelenco dei 50 uomini più influenti in campo tecnologico. E stato lui a fondare lMpeg Group, un collettivo di scienziati a cui si devono le attuali potenzialità multimediali di Internet (i video Mpeg, i brani Mp3).
Nel 1999 Adriano Marconetto, Gianluca Dettori e Franco Gonella ebbero invece la bella pensata di aprire un negozio musicale con sede in via Principi DAcaja. Si chiamava Vitaminic ed era il primo a cercare di vendere canzoni tramite Internet in tutta Europa. Quattro anni dopo, con unidea simile e il contributo delle case discografiche, Steve Jobs lanciò iTunes e conquistò il mondo della musica online.
Internet si nutre di intuizioni. Come quella che un paio danni fa spinse Carlo Infante e Maurizio Cilli a ideare Glocalmap.to, piattaforma online basata su mappe fotografiche della città alle quali si potevano allegare foto, video, immagini. Pochi mesi dopo la geolocalizzazione e le cartine su Internet avrebbero trovato un successo globale grazie alle Google Maps.
In unepoca in cui il volto più dinamico di Internet si riflette nel social networking, nella creazione di comunità virtuali, nella condivisione di dati e informazioni, Torino si conferma puntualmente uno dei centri nevralgici nazionali della nuova società digitale. Nel bene e nel male. Nei locali di Hiroshima Mon Amour lo scorso 2 dicembre è stato ospitato uno dei primi BarCamp italiani, evento autogestito nato in California nel quale blogger, appassionati e semplici curiosi presentano conferenze e workshop dedicati alle nuove tecnologie. E’ invece grazie allUniversità di Torino se sono approdate in Italia le Creative Commons, licenze di copyright alternativo molto diffuse su Internet, adattate al nostro ordinamento dal Dipartimento di Scienze Giuridiche sotto la guida del prof. Marco Ricolfi.
Allombra della Mole hanno trovato origine anche due dei casi di «cronaca Web» più discussi di recente: il video su YouTube del ragazzo down picchiato dai compagni di scuola e la sentenza di Cassazione a favore dei due studenti del Politecnico responsabili della condivisione di musica e film protetti dal diritto dautore. Gioventù ribelle? Non solo. Complice il potenziamento delle infrastrutture, nelle aule delle università cittadine continuano a nascere idee innovative, a volte talmente valide da sedurre i big dellindustria informatica mondiale. Ne sanno qualcosa i quattro ragazzi responsabili di «Hello World», progetto premiato la scorsa estate in India da Microsoft come miglior idea innovativa del 2006. Un sogno nato nel cuore di Torino. Anzi, della Torino Valley.