Nel corso del secondo Innovation Forum di IDC (http://www.idc.com/italy), che si è
svolto a Roma il 27 e 28 Marzo scorsi, protagonisti della ricerca, del mondo accademico, dell’industria ICT e della politica nazionale e regionale si sono confrontati rispetto a quanto è stato fatto e a quanto resta da fare in Italia sul piano dell’innovazione per tornare a crescere davvero.
Dal convegno è emersa una positiva dinamicità dell’industria italiana in relazione al processo di innovazione, che sta generando iniziali segnali di ripresa dell’economia italiana. I relatori hanno concordato sulla centralità del ruolo delle istituzioni nella creazione delle
basi per sostenere le imprese e l’evoluzione del Sistema Italia e sulle potenzialità di sviluppo delle medie imprese italiane attraverso l’ICT per accelerare il processo di internazionalizzazione, che presuppongono un cambiamento di mentalità da parte delle industrie così come della Società nel suo complesso. “Il dato centrale che ha caratterizzato l’ultimo anno è la ripresa di settori dell’economia italiana, caratterizzata dal dinamismo delle medie imprese. Ma solo quelle aziende che hanno saputo ristrutturarsi, integrarsi nelle supply chain globali e innovare rapidamente i loro prodotti con l’adozione di tecnologie digitali sono in grado oggi di competere in modo sostenibile a livello internazionale”, ha dichiarato Roberto Masiero, Presidente, IDC EMEA & WW Conferences, che durante l’evento ha presentato il Rapporto “Il Sistema dell’Innovazione in Italia: ICT e
Società dell’Informazione”.
A ribadire questi concetti ha contribuito con il proprio intervento Stefano Micelli, Professore, Università Cà Foscari, secondo il quale esiste una dinamica virtuosa dove le nuove tecnologie hanno assunto il ruolo di motore chiave e in cui le medie imprese sono protagoniste e rappresentano l’interfaccia ideale tra i mercati globali e i territori di
appartenenza.
Anche Giacomo Vaciago, Economista e Presidente del Forum dell’Innovazione Digitale ha sottolineato la ripresa in corso dell’economia, individuando tre priorità perché il recupero della competititivà dell’industria italiana si consolidi, ossia una governance efficace, anzitutto per ciò che riguarda politica ed amministrazione, un sistema meritocratico
per la formazione del capitale umano e una logistica efficiente per ottimizzare la mobilità di idee, soldi, persone e merci.
Insieme a Vaciago, sulla necessità di modernizzare la PA (Pubblica Amministrazione) si sono focalizzati gli interventi dei prestigiosi esponenti della Politica italiana intervenuti al Forum. Luigi Nicolais, Ministro delle Riforme e Innovazioni nella Pubblica Amministrazione, ha evidenziato che se il Paese vuole cambiare è necessario apportare cambiamenti sia alle imprese che alla PA adeguati al territorio. Il Ministro
ha inoltre sottolineato come il complesso sistema dell’informatizzazione nella PA richieda interventi forti di innovazione.
“Informatizzare non vuol dire innovare. La PA italiana ha un elevato tasso di tecnologia e un quadro normativo all’avanguardia, tra i più avanzati in Europa; ma l’informatizzazione di per sé non produce innovazione: bisogna ridefinire i processi organizzativi e rimuovere gli ostacoli culturali che impediscono un cambiamento sostanziale della macchina dello Stato”, ha sottolineato Beatrice Magnolfi, Sottosegretario alle Riforme e Innovazione nella
Pubblica Amministrazione. “E’ necessario usare tutte, e tutte insieme, le leve dell’innovazione: le tecnologie, le risorse umane, la semplificazione dei processi”.
L’innovazione è un tratto distintivo dell’attività del Governo anche secondo Luigi Vimercati, Sottosegretario di Stato al Ministero delle Comunicazioni, che ha individuato nella banda larga la tecnologia chiave del processo innovativo in atto.
Ad animare la discussione hanno contribuito anche gli interventi di Alberto Tripi, Presidente, Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici e Luigi Taranto, Direttore Generale, Confcommercio, che hanno dato voce all’Industria italiana. Per il primo le liberalizzazioni, la concorrenza e la modernizzazione della Pubblica Amministrazione
rappresentano i fattori che possono favorire lo sviluppo del Paese; il secondo ha evidenziato la necessità di realizzare interventi di natura legislativa e regolamentare per consentire una crescita stabile dell’economia italiana.
Nel corso dell’evento un’intera sessione è stata dedicata all’innovazione nell’era dell’India e della Cina. Secondo Giampio Bracchi, Presidente, Fondazione Politecnico e Fabrizio Onida, Professore Ordinario di Economia Internazionale, Università Bocconi la collaborazione fra atenei e imprese è fondamentale per competere in una prospettiva internazionale. Per Pasquale Pistorio, Vice Presidente per l’Innovazione e la Ricerca, Confindustria il
processo verso l’internazionalizzazione rappresenta la componente principale dell’innovazione a 360° e la chiave per rimanere competitivi. Secondo Pistorio però non bisogna guardare ai mercati asiatici solo per il lavoro a basso costo, ma perché caratterizzati da un elevato valore aggiunto intellettuale e da un enorme potenziale di crescita.
Quest’ultimo punto è stato ripreso da Federico Rampini, Giornalista e Scrittore, La Repubblica, che ha riportato un dato importante: la Cina ha superato il Giappone e l’Europa negli investimenti in ricerca e sviluppo e occupa la seconda posizione dopo gli Stati Uniti, grazie all’aumento dei finanziamenti pubblici ai laboratori di ricerca universitari e agli incentivi alle multinazionali diretti a stabilire centri di ricerca e sviluppo sul territorio cinese. La sessione si è conclusa con l’intervento di Manuel Castells, Chair Professor of Communication Technology and Society, University of Southern California, secondo il quale la competitività dipende dalla capacità delle aziende e dei Paesi europei di innovare attraverso il networking del business, il miglioramento della qualità del capitale
umano, la diffusione dell’ICT e la generazione di conoscenza.
Con oltre 1700 iscritti, l’Innovation Forum 2007 è il più importante “Learning Show” sull’Innovazione Tecnologica a 360°. Il Forum è supportato dalle principali aziende ICT, che insieme coprono il 60% del fatturato del mercato italiano dell’Information Technology .
Il programma del Forum ha coinvolto 70 relatori, tra cui 7 internazionali, rappresentanti di Università, Enti, Agenzie Governative, Istituzioni politiche e aziende ICT. Il Forum è stato promosso con il contributo di 8 Parchi scientifici e tecnologici, Regioni e Comuni e con il patrocinio di 4 Ministeri e di 8 associazioni. Per la prima volta, un evento di largo respiro, grazie a Virtual Italian Parks, ha avuto luogo in Second Life, il più interessante ed
innovativo modello di business basato su Internet ad oggi conosciuto. All’interno del convention center di Second Life, gli Avatar della community hanno potuto assistere in tempo reale ai lavori della conferenza, dalla viva voce dei relatori.