Il dibattito sulla scuola si sta svolgendo in questi giorni in un surreale e serrato confronto fra chi vuole restaurare modelli e formule di trenta, sessanta o cento anni fa e chi vuole mantenere inalterato l’esistente, senza cambiare nulla di un sistema che scontenta tutti: genitori, alunni, dirigenti, insegnanti, politici, pedagogisti e chiunque altri si interessi a vario titolo di istruzione in Italia.
In questa fiera battaglia da paese in evidente decadenza, in questo inedito dibattito fra restauratori e conservatori, sembra che nessuno si ponga più in una prospettiva che guardi al futuro: da nessuna parte si osa avanzare un progetto, un’idea di quello che si potrebbe fare per cambiare ciò che non funziona più, avendo una visione coerente con la società attuale e con i suoi possibili sviluppi di domani, considerando quanto di buono si fa fuori dal nostro cortile nazionale e quali modelli di eccellenza possono essere adottati per evitare il declino a cui sembrano doversi rassegnare le nuove generazioni, di cui oramai si occupano seriamente solo i pubblicitari
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Riguarda i libri di testo, o meglio, gli strumenti e i contenuti dello studio scolastico. Noi pensiamo infatti che siano maturi i tempi per un cambiamento di sistema. I più pronti a tale cambiamento sono sicuramente i ragazzi, quotidianamente immersi in un continuo flusso di comunicazioni digitali di cui sono fruitori e autori in mille modi diversi.
La proposta consiste nell’introdurre l’adozione di contenuti digitali come “libri di testo”, sotto forma di E-Book, Podcast, Learning Object, Giochi interattivi, Video ecc.
Non solo: nella nostra ipotesi i contenuti didattici digitali potrebbero anche essere gratuiti per insegnanti e studenti, quindi non comportare nessuna spesa per le famiglie, e nel contempo salvaguardare il diritto alla giusta remunerazione del lavoro di autori ed editori, o almeno quelli capaci di abbandonare battaglie di retroguardia e ripensare il proprio ruolo nella società digitale.
Il modello economico nel dettaglio è proposto nel sito di Garamond, e qui è aperta la discussione per tutti coloro che volessero commentare la nostra iniziativa, che comunque intendiamo sottoporre presto all’attenzione di istituzioni, associazioni e organismi rappresentativi delle diverse parti in causa.