Sono 161 le realtà territoriali italiane d’eccellenza, individuate dal Censis, in grado di guidare la reazione alla crisi.
I comprensori d’eccellenza annoverano 71 territori produttivi industriali e 65 aree dell’accoglienza e del turismo, per complessivi 1.759 comuni (il 21,7% dei comuni italiani, con una superficie pari al 21,1% del territorio nazionale) e una popolazione di 14,6 milioni di abitanti (il 24,5% della popolazione residente). A questi si aggiungono 25 poli dell’innovazione e della logistica.
L’arcipelago delle eccellenze territoriali rappresenta una componente fondamentale del sistema Italia. Con più di 1,3 milioni di imprese attive (il 26% delle imprese italiane), di cui oltre 200 mila manifatturiere (il 31,3% del totale Italia), vantano una produzione pari a 377,7 miliardi di euro (riferita al 2007), ovvero il 24,6% del Pil nazionale (e un Pil per abitante di 26.200 euro rispetto a una media nazionale di 25.900 euro).
La gran parte dei comuni eccellenti (il 48%) è localizzata al Nord Ovest, il 22,7% al Nord Est, il 14,7% al Centro, il 14,6% al Sud. La stragrande maggioranza dei territori dell’eccellenza produttiva è localizzata al Nord (il 79,3% dei comuni) e solo il 6,7% al Sud. Anche per turismo e accoglienza di elevata qualità, il Nord Ovest mantiene il primato, con il 41,7% dei comuni eccellenti. Tuttavia, in questo caso il Sud d’Italia recupera posizioni, essendovi localizzato il 32% dei territori di pregio.
Dei 71 territori produttivi selezionati si possono distinguere: 10 territori d’eccellenza con punteggio superiore a 80/100 (il 14% del totale), come la Riviera del Brenta, il Langhirano, Montebelluna, Lumezzane, la Brianza, il Cadore, Castelfranco Veneto, Fermo; 34 territori con punteggio compreso tra 70/100 e 80/100 (il 48% del totale), tra cui Fabriano, Prato, Arzignano, l’Albese, Carpi, Valenza Po, la Inox Valley, il Canavese; 27 territori con punteggio inferiore a 70/100 (il 38% del totale), tra cui Biella, Arezzo, il Valdarno e alcune realtà produttive del Mezzogiorno, come Solofra, Mazara del Vallo, Barletta, Matera.
Le 65 aree dell’accoglienza comprendono: 16 territori con punteggio superiore a 80/100 (il 24,6% del totale), da Portofino a Taormina, dalle Cinque Terre al Chianti, che rappresentano la punta della qualità in termini ambientali e turistici del Paese; 26 territori con punteggio compreso tra 70/100 e 80/100 (il 40% del totale), come il Salento, la Costa Smeralda, le Langhe, la Franciacorta, il Montefeltro, la Versilia, la Maremma; 23 territori con punteggio inferiore a 70/100 (il 35,4% del totale), tra cui la Valle di Noto, il Monferrato, il Conero, la Garfagnana, l’Etruria meridionale, l’Oltrepo Mantovano.
I 25 poli dell’innovazione e della logistica sono snodi relazionali localizzati in posizioni strategiche: dall’interporto Quadrante Europa di Verona alla Fiera di Milano, dal Politecnico di Torino all’Area Science Park di Trieste, dal San Raffaele o i laboratori di fisica del Gran Sasso all’Ismett di Palermo. Si conferma la loro concentrazione nel Nord del Paese e nelle principali regioni urbane.