VIa Gianluca Dettori
Tre parlamentari miei coetanei con cui ci siamo trovati praticamente allineati su tutto. Alla fine del dibattito non ero ancora riuscito a capire chi era PD e chi era PDL, visto che sembravano assolutamente d’accordo sulle cose da fare. Confesso che ad un certo punto ho pensato che fosse una candid camera di qualche reality show.
Alessia Mosca, Beatrice Lorenzin e Sandro Gozi hanno annunciato di voler presentare una proposta di legge a che incentivi in Italia la creazione di nuove startup. Un provvedimento che ha l’obiettivo di sviluppare il venture capital anche in Italia. Così come è stato fatto in Francia, Israele e ormai in molte nazioni di tutto il mondo come Brasile, India ma sempre più spesso anche nazioni come il CIle o la Palestina.
Da quando esiste, circa trent’anni, il venture capital ha generato molte tra le più importanti aziende al mondo. Negli Stati Uniti, circa 40 milioni di posti di lavoro, riguardano aziende con meno di cinque anni di vita. E’ necessario dare linfa vitale alle prossime generazioni che dovranno affrontare una competizione globale e sempre più brutale. Ed è moralmente inaccettabile che la generazione oggi al potere non abbia il coraggio di investire sui propri figli.
Settori come Internet livellano l’accesso alla ricchezza per qualunque comunità remota. Esistono significative opportunità di mercato che oggi sono accessibili. La conoscenza è il vero unico petrolio ecosostenibile. E non c’è assolutamente nessuna ragione per cui queste cose non si possano fare anche in Italia e con successo. Basti la testimonianza di Yoox, unica quotazione in borsa dell’ultimo anno. Una startup Internet, finanziata dal venture capital. L’iniziativa è assolutamente prioritaria ed è fondamentale però fare bene. Si sta sviluppando in Italia un settore di venture capital e questo è il momento di agire, ma se si sbaglia adesso si rischia di soffocare il bambino ancora prima che riesca a mettersi in piedi.