Venerdì 14 novembre, dalle 9.30 alle 12.30, lo diretta radiofonica promossa da Raduni, l’associazione degli operatori radiofonici e televisivi universitari, affronterà i temi della riforma universitaria proposta dal ministro Gelmini, seguirà lo sciopero generale dell’Università e della ricerca, farà parlare i ricercatori. Tra gli altri ospiti del mondo della cultura, dell’arte e dello spettacolo: Paola Cortellesi, Marco Travaglio, Alessandro Bergonzoni, Massimo Gramellini, Margherita Oggero, Davide Ferrario.
Inoltre Daniele Luttazzi, che racconterà la sua esperienza di aspirante ricercatore: «La situazione la conosco molto bene perché 25 anni fa fu il mio professore di gastroenterologia a spiegarmi che la situazione della ricerca medica in Italia era piuttosto disastrosa e che lui non avrebbe potuto aiutarmi – ricorda Luttazzi -. Mi spiegò un po’ come funzionavano i sistemi di assegnazione dei posti nell’Università Italiana, per quello che ne sapeva all’epoca, ed era già una situazione baronale impestata. Io decisi da quel momento che la cosa non mi interessava più. Nel frattempo i miei colleghi che hanno continuato a fare ricerca, ogni volta che ci si incontra casualmente mi dicono “Daniele ti sei salvato” perché purtroppo la situazione non ha fatto che peggiorare e incancrenirsi».
Paolo Giordano ai microfoni di raduni “L’aspetto che mi preoccupa di più di questa nuova legge è il blocco del turn over per i prossimi anni perché se già prima c’era una difficoltà d’accesso ai posti da ricercatore questa situazione è desitnata ad aggravarsi ulteriormente. Il rischio grosso – spiega Giordano- è quello di bruciare un’intera generazione di ricercatori…la mia e quella dei ricercatori un po’ più grandi di me, che stanno cercando il posto adesso. Questo sarebbe poi un prezzo che pagheremmo molto piu avanti ma che siamo destinati a pagare prima o poi”.
La diretta radiofonica di venerdì 14 novembre prenderà il via alle 9.30 negli studi di Fuori Aula Network, la web radio dell’Università di Verona e proseguirà – passando il testimone radiofonico – alle 11 con la redazione di Radio 110, l’emittente dell’Università di Torino che concluderà la diretta a reti unificate alle 12.30. Per ascoltare la diretta basterà collegarsi al blog www.raduni.wordpress.com oppure ai siti di Fuori Aula Network www.fuoriaulanetwork.it o di Radio 110 www.110.unito.it.
Durante le tre ore, oltre ai collegamenti con la capitale per seguire il corteo, saranno trasmessi alcuni contributi realizzati dai media universitari: testimonianze di cervelli in fuga, storie di centri di ricerca alle prese con la scarsità di risorse, interviste a ricercatori precari e approfondimenti sulle realtà che, nonostante tutto, continuano a ottenere risultati importanti nella ricerca scientifica. Tra gli interventi anche quello di Maurizio Botta, direttore del Laboratorio di Chimica Farmaceutica dell’Università di Siena protagonista negli ultimi giorni di un’importante scoperta legata a una molecole che blocca il cammino del virus dell’HIV. Dalla Crui Conferenza dei Rettori Italiani la voce del presidente Enrico Decleva.
Nel corso della diretta di venerdì si tornerà a parlare anche del decreto Gelmini e in modo particolare si cercherà di capire se, alla luce dell’integrazione avvenuta la scorsa settimana, sia cambiato, in qualche misura, il punto di vista di studenti e docenti. «E’comunque importante tenere desta l’attenzione dell’opinione pubblica sulla riforma della scuola e sui tagli all’università – spiega Romeo Perrotta, Presidente di Raduni – ce lo chiedono i ragazzi, le famiglie, ma anche i Rettori».
Già lo scorso 30 ottobre, in concomitanza con la giornata di sciopero della scuola, l’associazione RadUni ha organizzato uno speciale in collaborazione con ventuno radio e tv universitarie, che, in una sola giornata, ha portato numerosissimi contatti al blog raduni.wordpress.com. Un risultato molto significativo che ha eletto simbolicamente RadUni come medium universitario nazionale.
Nel corso della diretta verrà inoltre lanciato il contest “Un Assegno per la Ricerca”. «Abbiamo pensato di stimolare la creatività dei producer universitari attraverso un concorso – spiega Romeo Perrotta, presidente di RadUni – perché vogliamo che si parli di ricerca e di università anche nei prossimi mesi e non solo in questi giorni di protesta”.