Cambi al vertice per Torino i 150 dell’Italia
Quando mancano 226 giorni all’avvio ufficiale delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia cambia la macchina organizzativa con il coinvolgimento diretto di alti dirigenti degli enti locali e la Regione che giocherà un ruolo centrale nella comunicazione istituzionale. Nascono anche due cabine di regia politiche con il compito di assicurare l’unità di indirizzo ma, soprattutto, la giunta Cota corregge la filosofia che ispira la mostra sull’«Italia che verrà», Una correzione decisa all’unanimità dal Comitato esecutivo che ha dato anche il via libera alla scelta di un secondo curatore, Riccardo Luna, direttore della rivista Wired, che affiancherà Vittorio Bo nella messa in pratica di «Stazione futuro».
Un progetto fortemente voluto dall’ex presidente della Regione, Mercedes Bresso come laboratorio per «costruire la nuova identità nazionale». L’allora assessore all’Innovazione, Andrea Bairati l’aveva pensato come un percorso che «al di là di inni, ideologie, dialetti e bandiere ci sono temi/problemi comuni che riguardano Nord e Sud, italiani e stranieri. Le celebrazioni dovranno servire a far vedere come staremo insieme nel futuro». Un percorso che avrebbe dovuto far capire come muoversi, vestirsi, curarsi, divertirsi, istruirsi e comunicare nel futuro. Un percorso multiculturale e multinazionale che adesso subirà una profonda revisione.
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Toccherà a Luna, dunque, «rafforzare il lavoro di Bo», spiega Vanelli. Il vertice serva anche per dare il via libera al piano di riorganizzazione del comitato con il coinvolgimento operativo di alcuni alti dirigenti dei tre enti locali. Cota, però, si prende la supervisione della comunicazione istituzionale con la nomina del suo capo della segreteria, Beppe Cortese. Del resto è la Regione che sborsa cinque milioni necessari alla promozione. Per assicurare «l’unità di indirizzo del Comitato» nascono due cabine di regia politica composte dagli assessori alla cultura (coordinati da Perone) e allo Sport.