C’è un isolato di Torino che vive già nel futuro. Anni di distanza separano qualunque strada, piazza o corso della nostra città da via Reiss Romoli 274, dodicimila metri quadri di laboratori proiettati al domani. E’ la sede Telecom Lab, dove l’ultima tecnologia entrata in commercio è già storia passata, e dove – proprio in questi giorni – si lavora alla Lte, Long Term Evolution, la super comunicazione mobile per chiavette Internet e cellulari che ci traghetterà verso le reti di quarta generazione.
Telecom Italia Lab è soltanto in parte sinonimo di telefonia. Qui si studia l’info-mobilità, i sistemi del cosiddetto «trasporto intelligente». Qui si lavora alla videocomunicazione 3D, alla telemedicina, e, con una serie di sensori, si cerca di riprodurre il movimento del corpo umano, convinti di riuscire a leggere – prima o poi – persino nelle emozioni più profonde.
Ricerca, innovazione, sperimentazione. Ottocento ricercatori (altri 400 nelle sedi di Roma, Napoli e Rozzano Milanese) pensano oltre. Oltre l’immaginabile: hanno in media 40 anni e più dell’80 per cento di loro è laureato in ingegneria o informatica.
Li immagini costantemente concentrati davanti allo schermo di un pc, alla ricerca di codici che permettano all’hardware di stare al passo coi software, o alle prese con circuiti integrati e modelli sperimentali. Topi da laboratorio. Invece scopri che sono musicisti, scalatori, viaggiatori per passione, oltre che per lavoro. Come Andrea Varesio, 43 anni, laurea in Informatica, moglie e due figli di 7 e 11 anni (Luca e Stefano), che da tesserato Cai sta tentando di entrare nel «Club dei 4000», conquistando almeno 30 delle 82 vette che toccano i quattromila metri.
«Camminare mi aiuta a pensare – racconta -: pensare alla fatica è dannoso, mentre sali. E allora mi concentro sulle soluzioni per il mio lavoro». Crea prototipi per la compressione e la trasmissione audio-video, «ho cambiato quattro o cinque lavori senza aver mai cambiato sede». Insegna alle macchine a gestire programmi evoluti. E ciò che sta insegnando oggi alle macchine è la videocomunicazione 3D. «Telepresenza». Avatar per l’ufficio.
Nato come Cselt, il Telecom Italia Lab è avanguardia. Ricerca pura. Da qui è partita la prima telefonata al mondo in Umts («Anche se il telefonino utilizzato era grande come un frigorifero»). Qui è nato il tasto 5 della richiamata automatica dei telefoni a filo: «L’unico tasto con un pallino in rilievo, facile da trovare anche per chi non vede o vede poco». Qui un team di psicologi studia ogni soluzione che potrebbe entrare in commercio, per valutarne «l’usabilità». Qui sono partite le prime sperimentazioni con la fibra ottica: era il 1982.
Chilometri di corridoi. Oltre la porta di un ufficio al primo piano, Marco Annoni, 50 anni, ingegnere elettronico con due anni e mezzo di esperienza in Usa, è al volante. E’ responsabile del progetto Its, Intelligent Transport System: trasporto intelligente. In altre parole: come la tecnologia aiuta a muoversi in città riducendo al massimo l’impatto del traffico e dell’inquinamento, ottimizzando tempi, migliorando la sicurezza.
Non tutto ciò che mettono a punto e sperimentano sarà disponibile a breve. Ma il progetto che hanno appena studiato è già realtà: mettere in comunicazione la città con le auto. Computer con computer: segnaletica, limitazioni al traffico, eventi imprevisti, limiti di velocità, velocità medie da tenere per riuscire a trovare il semaforo verde vengono trasmessi da un «cervello» situato in un punto qualsiasi della città al computer di bordo di un’auto, un autobus o un camion. La sperimentazione è stata condotta in via Bologna, e oggi il sistema sta per essere acquistato da una sessantina di aziende europee che ne hanno testato l’efficacia e l’utilità. Sul monitor di un display grande quanto un navigatore si leggono tutte le informazioni per evitare una coda o una multa, e non finire in un ingorgo chilometrico. Dall’auto, domani, si potrà sapere qual è il posteggio libero più vicino, e con un tasto del cellulare pagare la sosta senza aprire il portafoglio.
Ma non è la tecnologia il primo amore di Marco Annoni, sposato, due figli di 23 e 20 anni (Luca e Claudia). La sua vera passione è la musica, «sono malato di musica». Chitarra elettrica, Rock Blues: «Di recente ho scoperto anche di saper cantare»: è tenore nella corale polifonica Incontrocanto.
Roberta Giannantonio, 30 anni, di Alassio, è ingegnere in Telecomunicazioni. Studia i sensori e la loro applicazione pratica. Il presente sono i dispositivi utili alla riabilitazione e alla telemedicina (sta per partire una sperimentazione in Piemonte); il futuro permetterà di registrare le emozioni misurando la sudorazione o le variazioni del battito cardiaco. Fino all’utilizzo per la realtà virtuale, e a frontiere che sanno ancora tanto di fantascienza: «Si potrà – spiegano nei laboratori Telecom – adattare un palinsesto televisivo alle emozioni del momento, e trovare il programma o il film più adatto a un particolare stato d’animo». Infinite le applicazioni: nel gioco, nel marketing, nel mondo del lavoro.
Oggi basta lo schermo di un telefonino per osservare i progressi di un paziente impegnato nella riabilitazione motoria dopo un ictus, un tumore o un incidente: i sensori registrano il movimento, leggono la postura, rilevano parametri che trasmettono al medico. Il futuro comincia davvero in via Reiss Romoli 274. Sono stati realizzati qui gli standard Mpeg e Mp3 per la compressione del segnale video: «Siamo il secondo cliente italiano per quantità di energia impiegata dopo le aziende siderurgiche».
Telecom Italia Lab collabora con aziende e Università straniere, hanno laboratori dedicati anche all’analisi delle componenti chimiche delle strumentazioni o delle architetture destinate a entrare in commercio. E poiché vivere nel futuro significherà più rispetto per l’ambiente, si pensa in «verde»: Energy@Home, Energy at Home, è un sistema innovativo grazie al quale elettrodomestici «intelligenti» ottimizzeranno automaticamente i consumi. In fase di sperimentazione a Torino con Electrolux, Enel e Indesit, consentirà, in qualunque momento della giornata, di conoscere anche a distanza i consumi di lavatrice, lavastoviglie e impianti vari: sul proprio computer, sul telefonino o sul display dell’elettrodomestico stesso si programmerà la gestione intelligente della casa.