L’unica speranza è un intervento governativo
Hanno le facce stanche e tirate, dietro le maschere bianche che indossano per protesta, per dire che si sentono invisibili: sono tanti i lavoratori della Agile che questa mattina hanno incontrato i giornalisti nella sede occupata dell’azienda.
Molti di loro sono ingegneri, tecnici superspecializzati che si occupano da anni di telecomunicazioni ed informatica, rimbalzati per acquisizioni e fusioni successive tra aziende di cui ormai han perso, dicono, il conto: Noicom, Bull, Getronics, poi Eutelia ed infine Agile.
Non vedono lo stipendio da mesi, almeno nella sede di Torino: «Siamo stati spostati nella Agile a giugno, ci hanno dato lo stipendio solo quel mese, anzi la prima metà ce l’ha data la vecchia azienda, Eutelia e gli altri 15 giorni erano della nuova azienda, Agile. Poi più niente». Loro però sono rimasti al lavoro, per paura di perdere le commesse, per paura di non avere più un futuro. Tra i clienti, ci dicono, abbiamo anche delle istituzioni, dobbiamo dare continuità al servizio, ma non ce la facciamo più.Alla conferenza stampa di questa mattina, la Fiom torinese ha lanciato l’allarme: «intervenga il governo» perchè «il tempo è finito e giorno dopo giorno si perdono le commesse». Lo stabilimento al Piero della Francesca, in corso Svizzera è presidiato da mercoledì scorso 24 ore al giorno. I dipendenti col fiato sospeso tra Torino e Ivrea sono circa 300.
«Se Agile ha ancora un valore – dice il segretario generale della Fiom torinese, Giorgio Airaudo – è perchè i lavoratori, pur presidiando l’azienda, hanno garantito la continuità alle commesse». In questo quadro, secondo Airaudo, «il governo è gravemente responsabile: poteva risolvere la situazione in pochi minuti e non l’ha fatto. Adesso apra un tavolo per chiedere alla società se è in grado di mantenere le attività».
«Andremo avanti con le mobilitazioni e le iniziative – ha proseguito il segretario Fiom – non lasceremo nulla di intentato, c’è il serio rischio di una drammatizzazione della protesta perchè i lavoratori da mesi non ricevono lo stipendio». «Le vicende gravissime delle ultime 48 ore ha aggiunto Federico Bellono della Fiom – ci obbligano alla mobilitazione e confermano che quanto sosteniamo da mesi è vero». La Fiom, qualora l’attuale situazione si protraesse ancora, chiederà il commissariamento dell’azienda utilizzando gli strumenti messi a disposizione dalla legge Marzano.
Dura anche la posizione di Vincenzo Chieppa, segretario regionale e consigliere regionale dei Comunisti italiani, che questa mattina ha visitato la fabbrica dell’ex Eutelia, ora Agile-Omega, per portare la solidarietà ai lavoratori che la occupano: «I lavoratori rappresentano un patrimonio professionale enorme che non deve andare disperso. Si impedisca a quei loschi soggetti travestiti da imprenditori di compiere un vero e proprio crimine ai danni di migliaia di lavoratori».
«Fermare il vorticoso gioco societario di scatole cinesi e società fantasma inglesi – dice Chieppa – è compito del governo e del Presidente del Consiglio che deve intervenire pesantemente sui soggetti in causa, veri e propri pirati, se non peggio, visto l’assalto tentato alla sede di Roma da vigilantes pagati dall’ex amministratore delegato di Eutelia».