Il ministro dell’istruzione Stefania Giannini presenta il Piano Nazionale Scuola Digitale, si parla di un miliardo di
euro per digitalizzare la scuola e introdurre il coding che dovrebbe diventare anche in Italia uno dei pilastri della nuova didattica.
Il piano per fronteggiare un cambiamento che si presenta come epocale riguarda più aspetti.
Il ministro ha parlato prima di tutto di interventi riguardanti le infrastrutture: fibra e banda larga da portare in tutti gli istituti, non ha parlato però del fatto che nella maggior parte delle scuole manca una vera aula informatica con computer funzionanti e non ci sono nemmeno le L.I.M. Ancora forse un po’ prematuro quindi parlare di nuovi contenuti digitali per gli studenti , ambienti on line e Risorse Educative Aperte, argomenti oggetto del secondo ambito di intervento del nuovo piano, che d’altra parte prevede di andare a regime nel 2020.
Il terzo punto riguarda la formazione di dirigenti e soprattutto insegnanti a cui bisogna passare le competenze necessarie per guidare e mettere materialmente in atto la rivoluzione digitale.
Vediamo ora di fare il punto su quello che succede a Torino.
La diffusione del coding può contare su tre CoderDojo attivi: Torino2, Torino e il nuovo nato UpTo.
Particolarmente attiva la zona della circoscrizione 2 e di Grugliasco dove CoderDojo Torino2 sta lavorando di supporto ad alcune scuole elementari e medie, nelle quali insegnanti lungimiranti hanno accolto la digitalizzazione e stanno cercando di diffonderla il più possibile; e dove, presso la Cascina Roccafranca, sono già attivi corsi di coding per bambini e ragazzi a cura di Merende Digitali.
Torino2 si sta adoperando anche per attivare nelle scuole percorsi legati alla prevenzione del cyberbullismo.
Attiva su tutto il territorio piemontese anche l’associazione Dschola che con il progetto Diderot della Fondazione CRT porta nelle scuole l’iniziativa Programmo anch’io!
Ci sono poi Fablab kids e Fablab Pavone che fanno attività di making.
Il 2020 non è poi così lontano e la strada sembra ancora lunga, speriamo che il piano presentato dal ministro possa supportare in modo strutturato quanto finora affidato al volontariato e pochi startupper.
Che la digitalizzazione e il coding debbano rivoluzionare e rinnovare la scuola è un dato di fatto ormai innegabile ed è giunto il momento che gli ottimi players sopracitati presenti sul nostro territorio siano aiutati.