Indignazione, stupore e anche schifo. Sono solo alcuni dei sentimenti che si provano appena si affronta l’argomento della zoorastia, ovvero lo stupro degli animali, di solito cani domestici. In alcuni paesi europei, definiti civili, come la Danimarca, tale pratica non è punita e non è considerata illegale. Diciamo che si chiude un occhio dinanzi alle stravaganze sessuali delle persone. E definire stravagante gli abusi, di quasivoglia tipo, è un eufemismo. Esistono dei veri e propri bordelli animali dove i clienti, molti stranieri, pagano cifre variabili dai 70 ai 150 euro, per trascorrere del tempo con Fido, averlo a disposizione per qualche minuto, qualche ora e farne ciò che desidera. A volte sono gli stessi proprietari degli animali che, per arrotondare il proprio reddito, pensano bene di far violentare il pet di casa.
La Danimarca non è l’unica a consentire tale situazione, ma le cosneguenze per le povere bestiole? a queste chi pensa?Non si deve credere, erroneamente, che, solo perché si tratti di un animale non soffra, a livello fisico ed emotivo. Soffre. Soffre traumi fisici come emorragie interne, traumi psicologici dovuti alle sevizie subite. Soffre in ogni caso. Tra le varie associazioni animaliste che stanno alzando la voce per farsi ascoltare dai governi europei c’è la sezione fiorentina della Lida, lega diritti degli animali.
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