Un tempo toccava a poveri cervi, stambecchi, tartarughe esotiche, etc. a finire sulle pareti di qualche salotto, imbalsamati e in bella mostra, oggi anche gli animali domestici, i cosiddetti pet, seguono la stessa sorte. Si sa, all’amor non si comanda e, in certe occasioni, l’eccesso non è solo moda, ma anche ossessione, o affetto all’ennesima potenza, a seconda della propria opinione, ragion per cui non stupisce che, sempre più persone, dopo una grave perdita dell’amato cane o gatto, decidano di imbalsamare l’estinto. E’ un modo per avere Fifì o Rex sempre accanto a se. La tendenza spopola molto anche in Italia e più il tassidermista è bravo, professionale e fa un lavoro di pregio, ovvero fa sembrare viva la bestiola, più il costo dell’opera aumenta. Può variare dai 700 ai 2mila euro. L’amore, però non ha prezzo. La pratica è così diffusa che la tv americana ha dedicato all’imbalsamazione degli animali domestici un intero reality dal titolo “American Stuffers”. C’è anche di più, visto che qualcuno arriva a far clonare cane e gatto, sempre dopo la scomparsa naturale. Una donna, infelice padrona di Trouble, un cagnolino morto, ha fatto prelevare un campione del suo dna per “resuscitarlo” e, al costo di 32mila dollari Troubel è tornato a nuova vita… o quasi. La bestiolina clonata, al momento, sta bene ed è uguale all’altro se stesso passato a miglior vita.