La redazione di “Quattro zampe e dintorni” vi propone, con piacere, il racconto, educativo e commovente, di una delle nostre lettrici che ha partecipato al mini contest, concorso per lettori, felici proprietari di animali domestici, lanciato da Quotidiano Piemontese per raccontare il rapporto speciale tra bipedi e quattro zampe. Dopo aver letto tutte le storie pervenute alla nostra mail entro la data stabilita, abbiamo scelto quella del Terranova Skipper e della sua proprietaria Sabina, oggi educatrice cinofila, proprio grazie al suo amato cagnone. Complimenti a Sabina Zappalà di San Damiano d’Asti (At) e grazie da tutti noi, umani e non.Questa è la storia di Skipper e mia.
Ho sempre amato i cani grandi ma il mio amore per i Terranova iniziò il giorno che andai a trovare un amica che ne possedeva uno. Lo vidi al fondo del suo giardino, grosso, peloso con occhi piccoli che mi guardavano … non ho mai avuto paura dei cani, ma devo essere sincera quell’animale mi incuteva un po’ di timore, poi lui si alzò quasi al rallentatore e sempre piano mi si avvicinò . So che non bisogna guardare negli occhi i cani che non si conoscono ma i nostri sguardi si incrociarono e io non riuscii a girarmi. Da quel giorno capii che io volevo un Terranova.
Mi informai molto, ma subito non trovai nessuno, fu proprio questa amica che mi diede il numero di un associazione che si occupa a livello nazionale di adozioni di Terranova. Sono una persona che quando si mette in testa qualcosa non c’è verso di fermarla e così telefonai subito. Fu il destino, la signora mi disse che uno era a bologna e aveva 18 mesi, il padrone non poteva più tenerlo. In casa furono contenti soprattutto mio figlio Mattia.
Mattia ed io andammo a Bologna con il cuore in gola, finalmente ci fermammo davanti alla casa dove avremmo conosciuto Skipper. Giuro che sentivo un’emozione quasi uguale a quando aspettavo di vedere i miei figli forse perché l’ho desiderato tanto e stavo per esaudire un sogno. Skipper ci venne incontro e iniziammo a fare la sua conoscenza, tiravamo la sua pallina, lo accarezzavamo e lui ci trattava come suoi amici.
Venne, poi il momento di ripartire, durante il viaggio mio figlio si addormentò ed io non mi sentii di fermarmi in un autogrill perché non sapevo che reazione avrebbe avuto Skipper, così viaggiammo per 3 ore e mezza con i nostri sguardi che si incrociavano nello specchietto. Lui mi guardava ma nei suoi occhi non vedevo paura, era come se sapesse che stavamo andando verso casa …la sua casa!
Skipper è diventato parte della famiglia la sera stessa che arrivò e devo dire che ho pensato molto a questa cosa perché un cane vissuto 18 mesi con determinate persone non sente tristezza per essere stato portato via così di colpo? In questi 6 anni con lui ho capito che i cani percepiscono quando i suoi famigliari lo amano veramente.
Spero di averti fatto capire cosa vuol dire stare con un cane. Il loro modo di esprimersi è fatto di sguardi, di movimenti e di piccole posizioni della bocca che solo un occhio attento e interessato può percepire , ma una volta che si abbatte quel muro di presunzione che divide l’essere umano da un cane si può scoprire un mondo fatto di emozioni e sentimenti che molti uomini non sanno esprimere. Ora Skipper lavora con me e insieme rendiamo felici bambini e ragazzi nelle scuole.
E’ diventato un cane da pet therapy, io sono diventata educatrice e insieme siamo esperti di linguaggio canino… devo dire che lui mi ha aiutato molto a capire questa lingua cosi facile se si apre il cuore. Consiglio a tutti quelli che cercano un vero amico per la vita di andare in un canile e cercare con lo sguardo e con il cuore.