In ufficio con Fido. Ebbene si, potrebbe diventare realtà molto presto. L’Enpa, ente nazionale protezione animali, di Torino ha richiesto all’Unione industriali torinesi di valutare la realizzazione di un’area animali, ovvero un dog parking, all’interno delle aziende piemontesi, per i cani dei lavoratori. Un gesto civile che va concretizzato considerando anche quelle persone che non amano condividere il proprio spazio, privato e professionale, con i quattro zampe. Rispetto e tolleranza per tutti. Ad ogni modo, secondo una ricerca statunitense, consentire ai dipendenti di farsi accompagnare in ufficio dal proprio cane li rende più produttivi, disposti a fare straordinari (senza l’ansia di dover correre a casa a sfamare Fido o a portarlo fuori per i suoi bisogni fisiologici), meno assenteisti e favorisce la socializzazione tra colleghi. Insomma, con il cane a portata di mouse si migliora la redditività aziendale e la vita di persone e animali che non devono più soffrire di solitudine lasciati a casa tutto il giorno.
Inoltre, questa novità potrebbe rappresentare un incentivo alle adozioni canine da parte di quelle persone che, impegnate almeno 8 ore fuori casa, rinunciano ad un amico peloso per il timore di non poterlo accudire bene.
Ora che l’Enpa ha lanciato l’amo all’Ui torinese non resta che attendere la risposta degli imprenditori e, se accolta, provvedere alle modalità di attuazione del dog parking.
Un passo avanti per una società più rispettosa delle esigenze di bipedi e quadrupedi che, naturalmente devono essere educati alla vita d’ufficio. Fido può starsene tranquillo sotto la scrivania del suo padrone o nello spazio a lui dedicato, magari anche insieme ad altri cani, ma certo non può partecipare, ad esempio, alle riunioni aziendali se, volendo dire la propria, si mette ad abbaiare a dispetto del lavoro. In Austria, a partire dal sesto mese di età, i cuccioli possono essere addestrati alla vita da ufficio, in modo da controllare le proprio reazioni nelle diverse situazioni verificabili in azienda.
Poco alla volta, nonostante ci sia ancora molto da fare, stiamo realizzando un mondo a misura di tutti.