L’attrice Emma Watson lo fa rosa. L’ereditiera Paris Hilton lo copre di diamanti. Madonna gli regala una terapia in un centro psichiatrico di Los Angeles… insomma, cosa non si fa per il proprio cane o cosa non si fa al proprio cane! La moda di adesso è fashion addicted, ovvero come rendere glamour (?) il proprio pet rifacendogli la toiletta, ma non una qualsiasi. Tutti armati di colorante per capelli, pardon per pelo, nail polish per le unghie decorate, smalti multicolor per una perfetta pedicure. Impensabile che il cane ne debba fare a meno! E non sono solo le star, tutte luccichio e bizzarria, a fare scuola, anche nel Bel Paese questa tendenza sta mietendo “vittime”.
Di recente, in Lombardia una donna, a spasso con il suo barboncino, rosa appunto, è stata multata dai vigili. Motivo? Zampette e coda dell’animale dipinte di un bel colore sgargiante. Non è che il colore rosa sia punibile, se pure fosse stato verde la multa sarebbe arrivata. E’, infatti vietato, secondo l’articolo 59 del regolamento cittadino di polizia urbana tinteggiare artificialmente gli animali. Incredibile che sia necessario (a quanto pare lo è, eccome) prevedere un regolamento in tal senso.
Se l’America non ha niente da invidiare in fatto di curiosità, anche la Cina non è seconda a nessuno, ma se gli statunitensi optano per colori fashion, da vip, i cinesi preferiscono verniciare i loro animali in modo da renderli somiglianti a creature feroci o selvagge come i panda, le jene, i leoni, le tigri. Insomma, ve lo vedete uno yorkshire che ruggisce?
Alla follia umana tutto è concesso? E fino a quando? All’apparenza, i prodotti coloranti usati sul pelo animale sono atossici e vegetali, ma è pur sempre considerato maltrattamento, oltre che innaturale. Perché modificare l’aspetto del proprio animale, cosa spinge certe persone a dipingere Fido e Felix? Che bisogno c’è alla base di tutto da dover soddisfare? Certamente, non un bisogno del cane. Ego personale, voglia di apparire, rivalsa sulla società? E’ vero che parliamo di cani che, nella maggior parte dei casi, ricevono molte attenzioni e cure, oltre a quelle estetiche, ma parliamo pur sempre di stravolgerne la natura. Più che fashion addicted, si tratta di fashion victim.
Inoltre, tali ritocchini al pelo costano non poco. In America, ad esempio il kit, per cani, del piccolo tatuatore fai da te costa 7 dollari, mentre in un salone, il servizio costa 20. In alcuni casi, il tatuaggio sull’animale è un vero e proprio marchio pubblicitario dell’azienda del suo padrone, realizzato, tramite erografo con uno stencil e colorante pet friendly, non con aghi. I dog stylist Usa – guai a fare a meno di questa professione – curano il look di molti cani di vip con parrucche, treccine posticce, piume che esaltano, a detta degli esperti del settore, la bellezza dell’animale. A volte, il fatto che gli animali non possano parlare è una fortuna, ma solo per noi. Non oso immaginare cosa potrebbero dirci, a ragion d’essere!