Cento circhi con animali di cui 2mila stipati in strutture inadatte, 5 procedimenti penali in corso per maltrattamento che imputano ai circhi stessi una serie di infrazioni. La Lav, lega antivivisezione censisce l’Italia circense. Al momento, risultano oltre 400 equidi, per la maggioranza cavalli, pony, asini, 50 zebre, 80 bovidi tra cui una decina di bisonti, 140 tra cammelli e dromedari, 9 giraffe, 60 lama, 6 rinoceronti, più di 20 ippopotami, oltre 50 elefanti, quasi 10 orsi, 6-8 scimmie, 160 tigri, comprese bianche e rosa, 60 tra leoni e altri felini, 40 tra struzzi, emù, etc., 350 volatili di cui la maggioranza pappagalli, ma anche rapaci, notturni, avvoltoi, 70-80 mammiferi di vario genere che comprendono anche animali da fattoria, 100 cani, una ventina di mammiferi marini (otarie), 60 pinguini, 400 rettili, tra cui 250 serpenti, prevalentemente pitoni, boa e anaconde, 50 tra coccodrilli e alligatori, più di 200 pesci, in gran numero piranha.Secondo la Lav, la detenzione degli animali nei circhi è inaccettabile dal punto di vista del benessere animale, sotto il profilo etico, legale ed educativo, visto lo spettacolo proposto. I circhi tradizionali sottopongono gli animali a una vita fatta di prigionia nelle gabbie, doma, addestramenti ed esibizioni, compromettendo le naturali relazioni sociali con altri animali. Sottoposti a una vita itinerante, in condizioni climatiche anche non favorevoli, possono risentirne a livello psico-fisico.
Alcuni studi scientifici, il più recente pubblicato dalla facoltà di Scienze Biologiche dell’Università di Bristol, in base a prove cliniche, accertano che sono fonte di malessere per gli animali: i viaggi chiusi nei carri bestiame con le correlate operazioni di carico e scarico, i lunghi tempi di inattività in spazi angusti, le escursioni termiche, la presenza, imposta, dell’uomo, soprattutto per gli animali selvatici ed esotici, la mancanza di vie di fuga o luoghi dove nascondersi.
Sono 5 i procedimenti penali conclusi con il riscontro del maltrattamento in circhi italiani. Circo Folloni; a causa delle condizioni di detenzione di un elefantino africano. Città di Roma, in carico al tribunale di Palermo; Luana Orfei, relativamente alle condizioni di detenzione di tutti gli animali, visto che ospitava, in pochi metri quadrati, 13 tigri tra cui 3 cuccioli, 1 ippopotamo, 12 cavalli, 7 oche, 1 pony, 1 asino, 1 lama, 13 struzzi, 3 orsi e 2 bisonti. Nando Orfei, per le condizioni di detenzione di tre elefanti, bloccati con catene corte. Ringland, per aver immobilizzato un elefante legando le zampe, impedendogli così di sdraiarsi e muoversi.
Altre condanne, non definitive, riguardano tre circhi: il circo Barcellona, per detenzione illecita di tre tigri e per la loro esposizione a scopo di lucro; il Miranda Orfei per aver detenuto in condizioni incompatibili con la loro natura animali esotici e non, sottoponendoli a lavori insopportabili per le loro caratteristiche etologiche nell’attendamento, in provincia di Ferrara; il circo Lidia Togni e Mario Satinato, condannato dal tribunale di Palermo, sempre per detenzione di animali in condizioni inadeguate.
Inoltre, è di pochi giorni fa la sentenza definitiva della Corte di Cassazione che ha confermato il sequestro di un centinaio di animali al circo Victor. Numerosi anche gli incidenti causati da animali definiti per legge “pericolosi per la salute e l’incolumità del pubblico” e, allo stesso tempo, autorizzati a vivere nei circhi.
Tra questi il circo di Moira Orfei, che dal 2000 ad oggi ha accumulato una serie di incidenti: un elefante scappato a Torino, 4 persone ferite da grandi felini, un domatore di 70 anni ucciso dalle tigri nel 2000, uno di 24 ucciso nel 2006, un altro, Stefano Orfei Nones, gravemente ferito da una tigre più volte. E ancora, circo Armando Orfei: nel 2010 un elefante scappò ed entrò nel giardino di un’abitazione a Bassano del Grappa, nel vicentino. Roney Rolley: tre tigri scappate a Bari nel dicembre 2003. Circo Royal: un ippopotamo scappato a Matera nel dicembre 2004. Togni: canguro scappato a Milano nel settembre 2002.
Togni: tre antilopi, di cui una morta durante la cattura, fuggite a Rio Saliceto nell’estate del 2004. Circo Niemen: fuga di un ippopotamo a Thiene, nel vicentino, nel 2003. Circo Serio: fuga di un ippopotamo a Matera nel 2003. Circo Lina Orfei: fuga di 2 zebù a Osimo nel 2002. Circo Magyar: tre tigri scappate a Oristano nel 2002.
Forse non tutti sanno che a pagare i circhi è lo Stato italiano. La legge n.337 sul circo, risalente al 1968, riconosce alle imprese circensi una “funzione sociale” e tale status garantisce contributi. Il Ministero per i beni e le attività culturali ogni anno elargisce agli spettacoli circensi determinate cifre. Le sovvenzioni appartengono principalmente al capitolo di spesa del fondo unico dello spettacolo (Fus), strumento finanziario per sostenere le attività del cinema e degli spettacoli dal vivo.
Queste le somme statali degli ultimi anni spese per il circo: nel 2006 5.691.814,97 euro; nel 2007 6.692.770,97 euro; nel 2008: 6.793.976,00 euro; nel 2009: 5.755.010,97 euro , nel 2010 6.252.883,32 euro.