Baffoni non si nasce, ma si diventa e quando i baffi prendono il sopravvento, allora significa che siete diventati “Mustache”, ovvero appassionati di peli (superflui?) sul viso, a mo’ di certi animali. La moda di farsi crescere baffi dalla forme bizzarre, arricciandoli, lisciandoli, curandoli e decorandoli, si festeggia, più che in un giorno particolare, in un mese intero, quello scorso, il “Mustache Day”, tendenza nata in Australia dove, anni fa, per sostenere la ricerca sul cancro alla prostata, si diede il via a questo insolito ritrovo di baffuti. Il baffo tira anche in Italia, tanto che ne è nata una pagina facebook sempre a scopo benefico, ma ciò che spinge i baffoni a distinguersi, in fatto di peli, dagli altri sbarbatelli, non è soltanto solidarietà, ma voglia di apparire e, in alcuni casi, somigliare a questo o quell’animale.
lcuni, infatti optano per baffetti sottili che irrigidiscono con gel per creare l’effetto vibrisse feline, piuttosto appuntite. Altri optano per un pelo più folto in stile cagnone. Quello che è certo è che, nel mondo animale le vibrisse, i baffi, hanno un’importanza notevole in termine di equilibrio e di visibilità dell’animale stesso. E non parliamo solo di cani e gatti. Il tamarino imperatore è una piccola scimmia baffuta di 25 centimetri il cui nome rammenta quello di Guglielmo II, sovrano tedesco il quale aveva lunghi baffi bianchi.
E che dire di quelle auto americane che vogliono somigliare ad animali? sto parlando delle auto con i baffi. Che gli americani siano stravaganti è sicuro, al punto da modificare le loro vetture dotandole di baffi realizzati con materiali vari e applicati sulla presa d’aria anteriore. Paese che vai…