Animali nella costituzione. E’ quello che chiede la sede fiorentina della Lida onlus, Lega per i diritti degli animali. Con una lettera aperta ai costituzionalisti e ai docenti di diritto, i volontari animalisti sottolineano la necessità e l’importanza, per una società che si definisca civile, di inserire nella costituzione italiana la tutela di soggetti, e non oggetti, animali per cambiare il sistema giuridico nazionale, affinché benessere e dignità animale siano tra le nostre previsioni costituzionali. Soggetti, non cose. E’ vero che vengono ritenuti essere senzienti, ma è altrettanto vero che ciò non li protegge dai maltrattamenti e dagli abusi che subiscono. Il patrimonio dei diritti non deve solo essere umano, ad esclusivo servizio di uomini e donne.Un’inversione di tendenza e un paragone che la Lida mette in primo piano. Gli animali non sono dotati di parola, ma di un loro linguaggio, diverso dal nostro. Li consideriamo inabili a percepire e utilizzare i propri diritti, allo stesso modo bambini o disabili non sono in grado di esperimere e far valere le proprie opinioni, eppure non sottraiamo a tali individui i propri diritti, ma li coadiuviamo tramite tutori e curatori.
L’idea di inserire la dignità animale nella costituzione ha già trovato applicazione negli ordinamenti svizzero e tedesco, ma anche in quello cileno e brasiliano. In Italia, nel 2007 c’è stato solo un primo timido tentativo, fallito, di elevare la causa della dignità animale e a questo non ne hanno fatto seguito altri.
Gli animali sono qui ora, con noi, da sempre. Sono il nostro passato, il presente eppure, invece di discutere di questo presente o di un futuro comune, si dibatte, proprio in questo periodo, di una novità tirata fuori dal cilindro dell’Università Sant’Anna di Pisa dove un team di giuristi, ingegneri, filosofi argomentano su “Robot low”, ovvero come regolare la nostra convivenza con i futuri robot-automi.
Un progetto costato 1milione 500mila euro, pronto fra due anni. Se ai robot dobbiamo trovare, adesso, uno status sociale per un auspicabile vita del domani, perché agli animali no? Un robot che verrà assemblato in futuro ha più diritti di un animale nato adesso? Nessuno vuol togliere agli automi alcunché, si vuole solo “dare a Cesare quel che è di Cesare”. Rispetto e dignità per tutti gli esseri, che siano di latta e microchip, che abbiano due gambe e parlino o 4 zampe e abbaino!
Sempre secondo la Lida, nonostante la direttiva europea 2010/63 di cui poco o nulla si parla, che dovrebbe tutelare il benessere degli animali, le lobbies farmaceutiche autorizzano tortura e morte di 12milioni di animali l’anno in Europa di cui 2mila circa in Italia, in contraddizione con l’articolo 13 del trattato di Lisbona e il trattato di funzionamento europeo.