Se pranzi con il ‘nemico’ paghi la metà. È il piccolo grande contributo che Kobi Tzafrir, un ristoratore di una piccola cittadina israeliana al confine con i territori palestinesi, ha deciso di offrire allo sviluppo della pace nel suo paese.
I clienti arabi e israeliani che accettanodi sedersi allo stesso tavolo e condividere insieme il pasto e due chiacchiere vedranno il conto dimezzato.
Il Humus Bar della cittadina israeliana di Kfar Vitkin ha inizialmente postato su facebook un messaggio che suonava così “Con noi non ci sono arabi e neanche ebrei, ci sono esseri umani! Un humus arabo davvero eccellente, eccellenti i falafel ebraici”.
Detto fatto in una settimana la campagna spontanea ha riscontrato un sorprendente successo nazionale e internazionale con oltre 2000 condivisioni del post su facebook in tutto il mondo, articoli su Al Jazeera, Times of Israel e molte testate internazionali, soprattutto americane ed europee.
E poichè le buone azioni hanno sempre un ritorno, risulta che molti clienti rifiutino lo sconto e chiedano di pagare il prezzo pieno o uno sconto ridotto, come a dire è il pensiero che conta e soprattutto conta esprimerlo e condividerlo.
Il clima nel ristorante, già prima di questa iniziativa frequentato da israeliani e palestinesi, è allegro, positivo, costruttivo nonostante la drammatica situazione di questi giorni che oppone nuovamente i due popoli, a dimostrazione di come spesso l’iniziativa che parte dal basso possa arrivare più lontano della diplomazia ufficiale.