L’Italia è il paese con il maggior numero di “anziani” in Europa, il 21 per cento della popolazione è over 65, l’8 per cento over 80. Il mercato del healthcare digitale vale oggi intono ai 100 miliardi, di cui un quarto in Europa, ed è prevalentemente orientato alla cura e assistenza sanitaria a distanza, con notevole risparmio e aumentata efficienza, soprattutto appunto in una situazione di aspettative di vita sempre crescente. Restano alcuni nodi da sciogliere come quello della privacy o della reale entità dei risparmi. Ma il treno è partito e sarà impossibile – oltre che dannoso – fermarlo tali sono i progressi in termini di efficacia delle cure, di predittibilità dell’insoregnza di malattie, di raccolta e analisi delle informazioni, oltre alla maggior facilità di accesso alle terapie per fasce di popolazione e aree geografiche oggi sfavorite.
Che cosa è la sanità elettronica? La possibilità di essere visitati senza muoversi da casa e di essere operati e curati senza il contatto diretto con il chirurgo o lo specialista sono tra le evoluzioni più concrete e attese, ma presto ci saranno le pillole “intelligenti”, il monitoraggio da remoto (per esempio in cardiologia), la produzione di farmaci su misura, l’utilizzo sempre piú vasto di robot sofisticatissimi, le protesi realizzate con stampanti 3D, le tecnologie indossabili. Naturalmente un ruolo imprtante lo giocheranno le app dei nostri smartphone e tablet.
Nel 2012 Google ha deciso di investire pesantemente nell’applicazione dell’elettronica alla sanità, con la creazione nell’ambito del laboratorio Google X, di Google Life Sciences da pochi giorni uscita allo scoperto con il nome di Verily Una società che ha l’obiettivo, e l’ambizione, di disegnare la salute umana utilizzando la tecnologia. Visitando il sito potrete venire a sapere delle lenti per diabetici, dei software di analisi in sala operatoria, degli algoritmi di raccolta e interpretazione dei dati.
Sulla raccolta dei dati anche l’Italia sta facendo passi avanti: il tesserino sanitario è stato dotato di un chip che permetterà a pazienti e personale sanitario autorizzato di accedere alle informazioni relative a ricoveri, cure, visite specialistiche, insomma allo storico del nostra salute, consultando il Fascicolo sanitario elettronico. Per 10 milioni di cittadini è già realtà, a seconda delle Regioni, ma entro fine anno dovrebbe essere attivato in tutta Italia. Altra cosa sarà farlo entrare nella pratica di operatori sanitari e cittadini, soprattutto, appunto, dei più anziani.