Si chiama HUG, abbraccio, ed è una app che vuole far incontrare donatori e progetti attraverso una piattaforma tecnologica web scaricabile sul cellulare che permette a chiunque di sostenere anche con pochi euro, in modo semplice e diretto, uno dei progetti selezionati dalla piattaforma seguendone tutte le evoluzioni in un abbraccio simbolico.
Punta sul coinvolgimento spontaneo delle persone, sulla trasparenza delle onlus ospitate e sulla tracciabilità della donazione perché il contributo è vincolato all’obiettivo scelto sul quale il donatore riceve regolarmente aggiornamenti e rendiconti.
Delle tre caratteristiche, la spontaneità è oggi diventato tema di grande attualità dopo quanto è emerso nel Regno Unito dove alcune organizzazioni non profit inglesi risultano aver usato metodi troppo aggressivi per fare pressioni su potenziali donatori soprattutto se deboli come gli anziani. Un vero e proprio stalking telefonico e via mail che avrebbe addirittura portato una signora di 92 anni al suicidio per le pressioni psicologiche subite.
A seguito di questi fatti alcune delle 180mila organizzazioni britanniche hanno firmato una richiesta di regolamentazione al governo inglese, per tutelare e difendere un settore non marginale che raccoglie complessivamente 10 miliardi di euro, ha un impatto sociale molto forte ed è mosso in prevalenza da volontariato e spirito filantropico.
L’app italiana è realizzata dalla start up Do solidale, con sede a Milano, che sceglie i progetti meritevoli di essere ospitati in base a trasparenza, efficienza, misurabilità dell’impatto sociale. I progetti considerati sono in area socio-sanitaria e assistenziale, della ricerca, della cooperazione internazionale, ambiente ed emergenze umanitarie. L’8,20% delle donazioni effettivamente raccolte viene trattenuto da Do Solidale. L’app è per android e ios, si scarica gratuitamente e ogni passo può essere pubblicato sui social network per una condivisione solidale del gesto. Guardate il bel video esplicativo cliccando qui.