Ridurre i rifiuti, ecco un problema che i nostri nonni nei campi non avevano. Il letame serviva per fertilizzare il terreno, l’erba in eccesso si faceva seccare e diventava fieno per l’inverno, i rami secchi e gli alberi morti del bosco venivano tagliati, portati a valle e utilizzati per scaldarsi, gli abiti venivano usati fino al limite e poi diventavano stracci, in una vita eterna che li faceva rinascere cento volte.
Oggi invece ci ritroviamo a organizzare costose raccolte di rifiuti, a trasportarli faticosamente prima dal supermercato a casa, poi da casa al cassonetto, a differenziarli e a pagarne le tasse comunali e le spese ambientali. E a pianificare una vera e propria Settimana per la riduzione dei rifiuti, quella che dal 21 al 29 novembre prossimo, si svolge in tutta Italia e che è giunta alla settima edizione.
Un collegamento importante da ritrovare è quello tra la riduzione dei rifiuti e dei consumi e il risparmio personale e famigliare (e quindi comunitario) di quattrini e di fatiche. Non si tratta di idealismo o di grandi politiche ma di qualche astuzia, alcuna arcinota, altre meno.
Acqua — è sufficiente un balcone per raccogliere acqua e neve utile a bagnare le piante, a lavare la macchina, a fare le pulizie in casa, usarla per la lavatrice. Con un meccanismo di pompaggio ad un costo relativamente basso si eviterà di accedere alla rete idrica locale, o almeno di accedervi solo quando il bacino di raccolta è esaurito, con notevole risparmio complessivo. Qui trovate alcune idee per un impianto di raccolta e riciclo dell’acqua. Inoltre l’acqua piovana è priva di calcare e poverissima di sali minerali, quindi, può diventare facilmente potabile depurandola con iodio, cloro o semplicemente facendola bollire per 10 minuti e poi filtrandola e lasciandola decantare per 12 ore. E se non abbiamo voglia o tempo di depurarla, beviamola dal rubinetto, senza caricare sul budget famigliare (e sulle spalle di chi la trasporta) confezioni e confezioni di bottiglie in plastica.
Cibo — tutto il cibo è “mangiabile”, a volte occorre solo mascherarlo un po’. Le bucce possono diventare un’ottima minestra se di verdura, o arricchire una torta se di frutta. Occorre solo pulirle bene, possibilmente comprandole bio. L’aumento di spesa dato dal biologico sarà compensato dal fatto che si può utilizzare tutto il prodotto. Ciò che non è possibile mangiare, si può riciclare come compost. Qualunque contenitore può andare bene per realizzarlo. Qui trovate un video che in sei minuti vi spiega come fare il compost sul balcone e senza una compostiera.
Imballaggi — è una delle prime battaglie che sono state condotte ma molta strada è ancora da fare, quindi non ci soffermeremo. Oltre a comprare frutta, verdura e altri prodotti sfusi, anche di quelli forzatamente imballati come dentifrici, salse varie scegliamo quelli con l’imballaggio minore (non scatole e sovra scatole) e preferiamo il vetro o la carta alla plastica. Evitiamo le monoporzioni o le porzioni piccole.
Elettrodomestici — Ecco una rapida carrellata per ridurre l’impatto sulla bolletta e sull’ambiente. Pulire spesso frigo e freezer e controllare le guarnizioni. Per quanto riguarda il climatizzatore, pochi gradi di differenza dalla temperatura esterna sono già di grande beneficio e riducono enormemente i consumi. Non utilizzare la lavatrice a 90°, evitare il prelavaggio e avviare solo a pieno carico. Utilizzare i programmi brevi per i capi poco sporchi e farla andare alla sera o al mattino presto. Stesse indicazioni per la lavastoviglie, in più evitare l’asciugatura e ricordarsi che lavare a mano impiega più acqua ed energia. Il forno consuma molta energia, quindi programmare un utilizzo per più pietanze in modo da utilizzarlo al massimo quando è caldo, evitare di aprire spesso la porta, azionare la ventola e considerare che appena spento è ancora caldo quindi può ancora scaldare qualcosa. Infine, spegnere tutti gli apparecchi evitando così il consumo degli inutili led (e rischi di corto circuito) e utilizzare lampadine a basso impatto.
Nella foto un elegante produttore di letame, una delle ricchezze dei pastori di una volta.