Invalidità: da Torino una sentenza importante

Torniamo a occuparci di provvidenze economiche per le persone disabili, argomento sempre “caldo”, sempre attuale. Dal tribunale di Torino arriva una sentenza significativa, che “fa scuola” e soprattutto fa tirare un sospiro di sollievo alle tante persone costrette ogni giorno a destreggiarsi tra burocrazie farraginose e paradossi della giurisprudenza italica. Leggi tutto “Invalidità: da Torino una sentenza importante”

Pensioni di indennità: tempi d’attesa infiniti, irregolarità e abusi. Dura denuncia di Cittadinanzattiva contro l’Inps

“Totale disprezzo delle norme, inefficienza, abuso di potere. All’associazione Cittadinanzattiva i mezzi termini e i toni accomodanti proprio non si addicono. Riguardo al delicato tema delle pensioni di invalidità, già oggetto di infinite diatribe nei mesi scorsi, l’associazione prende una posizione dura nei confronti dell’Inps, scagliandosi contro i tempi lunghissimi di attesa, l’eccessiva burocrazia e la scorrettezza di certe procedure. Tutti ostacoli che rischiano di aggravare le condizioni di “estremo disagio in cui versano tutti quei cittadini che, del tutto legittimamente, aspirano al riconoscimento delle indennità economiche correlate alle minorazioni civili”. Leggi tutto “Pensioni di indennità: tempi d’attesa infiniti, irregolarità e abusi. Dura denuncia di Cittadinanzattiva contro l’Inps”

Ancora sui ‘falsi falsi invalidi’

Sabato scorso il quotidiano La Stampa è uscito con una pagina dedicata alla “piaga dei falsi invalidi”, con tanto di titolone a quattro colonne: “un conto da 90 milioni”. Il giornale descrive il campionario dei furbastri pizzicati dall’Inps negli ultimi mesi, storie all’italiana da fare invidia ai film di Totò: c’è la signora cieca che in realtà lavora come parrucchiera, c’è il pensionato sordo che suona nella banda del paese, c’è la famiglia napoletana con ben 16 invalidi, tutti fasulli. Storie vere, purtroppo. Situazioni di spreco che vanno assolutamente perseguite, nell’interesse di tutti. Però, al di là di questo, ci permettiamo qualche piccolo commento. Leggi tutto “Ancora sui ‘falsi falsi invalidi’”

La manovra rischia di tagliare pesantemente sul sociale. E i disabili lanciano una petizione

“Giù le mani dagli assegni di accompagnamento. Non si taglia sul sociale. Almeno, non così, con l’accetta, col vincolo immediato di recuperare 20 miliardi. Non sarebbe più una riforma, ma solo una graduatoria di tagli. Nulla a che vedere con il miglioramento dei servizi ai cittadini”. Le associazioni di categoria delle persone disabili sono sul piede di guerra. Per effetto della nuova manovra finanziaria, in discussione al Senato,  decine di miliardi di Euro destinati al sociale potrebbero essere tagliati. In particolare, a mettere in allarme i disabili, è il disegno di legge n. 4566, che riguarda proprio le misure di riforma assistenziale.

Come al solito la situazione non è chiara: c’è il clima nebuloso che accompagna l’iter legislativo nel nostro Paese. Nessuno sa dire con certezza quali provvedimenti si nascondano negli allegati alla finanziaria. Per questo motivo, alla sede piemontese dell’Anmic (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili) nessuno osa sbilanciarsi. “Stiamo a vedere – dicono – E’  anche possibile che all’ultimo momento il Governo si metta una mano sulla coscienza”. Ma, dal tenore dei discorsi, si capisce che sono preparati al peggio. Ecco alcune delle “sorpresine” che il pacco-manovra potrebbe contenere. Servizi assistenziali come le indennità di accompagnamento (finora erogati tenendo conto esclusivamente di una valutazione clinica) potrebbero essere vincolati al reddito. E la percentuale di invalidità necessaria per accedere ai contributi Inps potrebbe essere alzata dal 74% all’80% (provvedimento che rischia di penalizzare un’ampia fascia di disabili).

Aspettando di sapere come evolverà la situazione, molti confidano nel vecchio motto “l’unione fa la forza”. La Fand (Fererazione fra le Associazioni Nazionali delle persone Disabili) è mobilitata. Parliamo di grandi numeri. A questa sigla infatti aderiscono associazioni storiche come l’Unione Italiana Ciechi, l’Ente Nazionale Sordi, la stessa Amnic e tante altre realtà. Anche la Fish (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) vuole far sentire la sua voce. Così Fand e Fish insieme hanno messo in rete una petizione in forma di lettera aperta, indirizzata “al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Economia, al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, ai Capigruppo Parlamentari del Senato e ai segretari dei Partiti Politici”.

“La spesa sociale non può essere determinata da logiche di cassa – si legge nella lettera – né i diritti civili e umani possono essere sacrificati per compiacere interessi diversi”. Le associazioni concordano sulla necessità di una riforma assistenziale, ma vorrebbero una strada totalmente diversa da quella intrapresa dal Governo. ” Servizi migliori, più efficienti e vicini ai diritti e ai bisogni delle persone, moderni e volti all’inclusione anziché alla segregazione, sono lontanissimi dalla volontà di chi intende comprimere ancora l’assistenza sociale”. Il testo completo della petizione è disponibile sul sito http://www.fishonlus.it/fandfish/firma/ E’ possibile sottoscriverla indicando nome e indirizzo e-mail, nel rispetto della privacy.