Lo sapevate che le persone disabili possono accedere liberamente e gratuitamente a musei, gallerie, scavi, giardini e monumenti dello Stato?
Il decreto. L’accesso è disciplinato dal Decreto del Ministero dei Beni Culturali n. 239 del 20 aprile 2006. Riguardo ai disabili il testo si esprime in modo chiaro: “è consentito l’ingresso gratuito ai cittadini dell’Unione Europea portatori di handicap e a un loro familiare o altro accompagnatore che dimostri la propria appartenenza ai servizi socio-sanitari”.
Le eccezioni. Non sono obbligati ad attenersi a questa disposizione i musei e i parchi di proprietà dello Stato, ma gestiti da enti privati. Un esempio? La Reggia di Venaria, amministrata da un consorzio a compartecipazione pubblica, ma pur sempre soggetto privato. In questo caso la direzione garantisce l’ingresso gratuito all’accompagnatore, ma non alla persone disabile, cui viene comunque garantita una tariffa agevolata.
Occhio ai documenti. Il decreto non dà alcuna indicazione riguardo alla documentazione da presentare per godere di questo diritto. Quindi non è detto che le tessere di appartenenza alle associazioni di persone disabili siano sufficienti. L’unico modo per andare sul sicuro sarebbe tenere sempre a portata di mano una copia del verbale di invalidità.
Solo che… “accesso libero e gratuito”: questo diritto, sancito a chiare lettere, a volte rimane sulla carta. Il decreto testimonia una particolare attenzione da parte dello Stato: l’idea di fondo è che i tesori della cultura italiana (un patrimonio unico quanto immenso, ammirato in tutto il mondo) debbano essere a disposizione di tutti. D’altra parte spesso scale, barriere architettoniche e percorsi non adeguati rendono di fatto inaccessibili molti luoghi della cultura. A volte ci sono difficoltà oggettive: negli edifici storici, sottoposti ai vincoli delle sovrintendenze, non è sempre facile trovare vie d’accesso facilitate (soprattutto per i disabili motori). Ma a volte si tratta semplicemente di negligenza e impreparazione. In ogni caso, c’è sempre chi non si dà per vinto: grazie anche all’impegno del Fai (fondo per l’Ambiente Italiano) l’elenco delle mete accessibili aumenta di anno in anno.