“La legge somiglia molto alla riforma del sistema fiscale presentata dall’ex ministro Tremonti”. Cambia l’orchestra, ma a quanto pare la musica non è poi tanto diversa. Ancora una volta bisogna fare i conti con i tagli imposti da una manovra (in questo caso si tratta della legge “Salva-Italia”, ultima di una lunga serie) e ancora una volta le associazioni dei disabili temono che a farne le spese siano le persone più fragili. L’argomento del contendere è l’annunciata riforma dell’Isee, cioè dello strumento usato finora per stabilire l’accesso ad alcune prestazioni sociali agevolate. “La logica non può essere quella del risparmio a ogni costo” scrivono in una nota congiunta Fand (Federazione Associazioni Nazionali Disabili) e Fish (Federazione Italiana per il superamento dell’handicap).
“La nuova legge – spiegano le associazioni – stabilisce che l’Isee potrà essere applicato anche alle agevolazioni fiscali e alla concessione delle provvidenze assistenziali (quindi anche alle pensioni di invalidità civile e alle pensioni sociali): a chi supererà la soglia stabilita da un apposito decreto non verranno più riconosciuti benefici fiscali, servizi sociali agevolati, prestazioni assistenziali”. In particolare fa discutere l’articolo 5 della legge, in base al quale “non dovranno esserci maggiori oneri per la finanza pubblica, anzi, dovranno generarsi risparmi grazie alla nuova disciplina dell’Isee”.
Per fortuna sulla questione non è ancora stata scritta la parola fine: restano da definire criteri e ambiti di applicazione dell'”apposito decreto”. Ecco perché Fand e Fish, dopo aver espresso nelle scorse settimane la loro perplessità sulla riforma dell’Isee, ora chiedono un incontro col ministro del welfare Fornero, per evitare che l’applicazione possa tradursi in un danno per i disabili e per le loro famiglie.