“Stai giù, Tina, stai buona. Tra poco ti do la pappa”. E’ mattina presto e come ogni giorno Silvia si sta alzando, pronta per una nuova giornata di lavoro, di musica, di incontri. Tina, la sua fedele amica a quattro zampe, è molto impaziente: ha fame, come al solito. “Arrivo, arrivo, dammi ancora un attimo”. Silvia è una ragazza non vedente di Milano e Tina è il suo cane guida. Come facciamo a conoscere questa storia? E’ Silvia stessa a raccontarcela, grazie al progetto Docusound Lab, audio-descrizione della realtà. E perché ne parliamo proprio oggi? Perché il 13 dicembre, Santa Lucia, è la Giornata Nazionale del Cieco e quest’anno l’attenzione si concentra proprio sul rapporto tra le persone non vedenti e i cani guida. Bene. Ora però ripartiamo da capo e cerchiamo di andare per ordine.
L’idea. Il progetto Docusound è un’avventura nata nel 2009 per iniziativa della casa di produzione torinese Doc in progress in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi. L’idea è semplice e come tutte le idee semplici ha grandi potenzialità. I suoni – questo è il punto di partenza – sono uno strumento potentissimo per raccontare il mondo. In certi casi sono anche più efficaci delle immagini. Così Docusound ha realizzato una serie di documentari audio, ascoltabili gratuitamente in rete e disponibili per tutti. All’interno di questo percorso trova posto il Docusound lab, un corso sulle tecniche di montaggio audio che si è tenuto nei mesi scorsi a Milano. Vi hanno partecipato una dozzina di allievi, vedenti e non. Silvia è una di loro.
Le storie. Le storie raccontate sono diversissime: si spazia dalle esperienze di una ragazza eritrea arrivata in Italia alle discussioni condominiali sul colore da dare alle scale di un palazzo. C’è però un tratto comune: tutti i partecipanti sono riusciti a catturare i suoni delle loro vite e a restituirli in modi originali, a tratti imprevedibili. In un mondo dominato dalle immagini, qualche volta chiudere gli occhi ci fa bene. In questo modo riusciamo a concentrarci e a ristabilire il “contatto sonoro” con la realtà. Anche se fisicamente non l’abbiamo davanti agli occhi, riusciamo senza difficoltà a ‘vedere’ Silvia. Vediamo i suoi gesti grazie ai minimi rumori che lei stessa ci fa sentire, la seguiamo mentre, accompagnata da Tina, attraversa la strada al semaforo e si incammina verso la scuola nella quale insegna musica. Il suo mondo, fatto di percezioni sonore, per un po’ diventa anche il nostro. Ci possiamo immedesimare in lei.
Senza confini. Il progetto, che senz’altro sarà replicato in altre regioni, si è rivelato un prezioso punto di incontro: persone cieche e vedenti hanno lavorato insieme, condividendo competenze, esperienze e piccoli o grandissimi sogni. Non solo. In tempi di crisi (e tra contrazioni di mercato e tagli vari le case di produzione, soprattutto le più piccole, non navigano certo in acque tranquille) Docusound dimostra come si possano ottenere ottimi risultati con mezzi ‘poveri’. I costi sono molto bassi: bastano un microfono, un registratore audio e un software di montaggio. Poi serve molta creatività, ma quella (per fortuna) continua a non avere prezzo.
I documentari audio sono disponibili sul sito: http://www.docusound.it/