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Polvere siamo, polvere ritorneremo. E poi c'è una polvere invisibile, che non ti senti addosso anche quando ti invade. Una polvere maligna, strafottente e anche un po' puttana. Crudele. Certe notizie non vorresti mai ascoltarle, non importa se colpiscono persone sconosciute, vicini di casa, colleghi lontani. Provi lo stesso schifo quando riguardano bambini o anziani. E resti senza parole. Lì, davanti allo specchio che riflette un volto coperto per metà dalla schiuma da barba mentre dalla cucina arriva l'aroma del caffé che è quasi pronto. Sembra una giornata qualunque, invece parte male. Parte con la Doglio e Volpato del Giornale Radio del Piemonte che ti informano che Marco non c'è più. Marco Giorcelli, che lavorava a Casale, sì, quella dell'Eternit. Quella dei Nerostellati primi in classifica, del Mercato Pavia, de Il Monferrato, che Marco dirigeva da 19 anni. Una direzione seria, d'altri tempi, da giornale di provincia, capace di affrontare con equilibrio e professionalità anche un strage silenziosa come quella provocata dal mesotelioma pleurico, quella roba provocata dall'amianto.  Quella roba che ti invade senza che tu te ne accorga fino a quando non puoi fare più niente per difenderti. Quella roba che nel referto definisce la causa del decesso di Marco, ucciso da una polvere. Polvere maledetta.

Polvere siamo, polvere ritorneremo. E poi c’è una polvere invisibile, che non ti senti addosso anche quando ti invade. Una polvere maligna, strafottente e anche un po’ puttana. Crudele.

Certe notizie non vorresti mai ascoltarle, non importa se colpiscono persone sconosciute, vicini di casa, colleghi lontani. Provi lo stesso schifo quando riguardano bambini o anziani. E resti senza parole. Lì, davanti allo specchio che riflette un volto coperto per metà dalla schiuma da barba mentre dalla cucina arriva l’aroma del caffé che è quasi pronto. Sembra una giornata qualunque, invece parte male. Parte con la Doglio e Volpato del Giornale Radio del Piemonte che ti informano che Marco non c’è più. Marco Giorcelli, che lavorava a Casale, sì, quella dell’Eternit. Quella dei Nerostellati primi in classifica, del Mercato Pavia, de Il Monferrato, che Marco dirigeva da 19 anni. Una direzione seria, d’altri tempi, da giornale di provincia, capace di affrontare con equilibrio e professionalità anche un strage silenziosa come quella provocata dal mesotelioma pleurico, quella roba provocata dall’amianto.  Quella roba che ti invade senza che tu te ne accorga fino a quando non puoi fare più niente per difenderti. Quella roba che nel referto definisce la causa del decesso di Marco, ucciso da una polvere.

Polvere maledetta.

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