Perchè d’inverno tutto è concesso, anche la movida dalla cucina al divano.
Miei cari appassionati di movida con i tacchi, oggi farò un outing.
No, non si tratta di smentire l’amore per il tacco che dà il titolo a questo blog (anzi, sono addirittura reduce da una folle corsa sotto la pioggia in una stazioncina sperduta della Capitale, con il tacco addosso, non proprio 12, ma sempre tacco era) qui si tratta di parlare della movida e dell’inverno. Perchè quella che viene chiamata ‘movida’ si pensa – erroneamente – sia da esercitarsi solo fuori di casa e dopo il calar delle tenebre. Sì: ci si immagina la movida sempre ambientata in locali straripanti di gente, stroboscopiche luci, roboante musica, il gelo appena ci si sposta dall’area dei funghi riscaldanti, folli danze da baccanti fino a tardi eccetera. Stare fuori, insomma.
A me piace stare fuori, ma, ammetto, trovo che anche viversi la casa abbia il suo aspetto glamour.
E’ movida anch’essa.
Cosa mi piace delle serate invernali della movida casalinga? Mmmmmh, la lista è davvero lunga. A cominciare dal mettersi un plaidino addosso e acciambellarsi come fanno le mie gatte sul divano, riempirsi tutto intorno di libri acquistati nel tempo – e non ancora letti – avendo la sensazione che potrò saltare qua e là tra le pagine e scegliere in che vita/luogo/tempo posso perdermi sotto la luce della mia abat-jour, in compagnia di un the caldo o – ancor meglio – un bicchiere di vino corposo del Piemonte.