La libreria nb:notabene in via Bellezia ha compiuto un anno sabato 20 ottobre. Auguri per quest’anno e non solo, soprattutto auguri anche per gli anni che verranno e sono tanto più sentiti quanto è speciale la libreria, per il daffare creativo che si danno le sue proprietarie! Quindi una data speciale: un anno di soddisfazioni, perchè un progetto di libreria indipendente di architettura, grafica e design non solo ha visto la luce, ma è diventato grande: workshop, incontri, collaborazioni, serate di proiezioni e presentazioni…come per i gatti, ogni anno ne è valso sette!
Sono arrivata davanti alla libreria in bicicletta, con il cestino carico di fiori e piante dai nomi strani e dagli usi insoliti acquistati nel suggestivo mercatino bionaturale organizzato per questo weekend nell’atrio della stazione di Porta Nuova (‘Food & Floral, da vedere e vivere il contrasto e la magia del Giardino Medievale del Valentino trasportato ed installato in una sala da dove di solito si parte e si arriva…incanto!) Ebbene, sono arrivata, ho parcheggiato la bici nello slargo di via Bellezia, ho chiesto a una delle proprietarie gentilissima di poter posare la mia erba stella e la salvia al profumo d’ananas dietro al bancone e poi…mi sono tuffata nella grafica, nell’architettura, nelle immagini, nei giochi di carta che queste instancabili raccoglitrici scovano in tutto il mondo.
Potrei perderci le ore, si trova tutto ed è tutto unico, originale, maivistoprima. Prendi uno, due, tre, quattro libri e ti siedi sulle poltrone anni Sessanta della sala laterale. Amate l’architettura – l’architettura è un cristallo, di Giò Ponti, il libro che tutti dovrebbero possedere e leggere e rileggere ogni tanto: una poesia continua. Ristampato il più fedelmente possibile all’edizione del 1957, le pagine colorate caratterizzate dalle forme geometriche evocano mondi altri, ma che, paradossalmente, appartengono a tutti – come per me è la raccolta che stava in bella mostra nello studio di mio padre quand’ero bambina: Mies Van der Rohe, Le Corbusier, Gaudì, Sant’Elia- poi ad un tratto la copertina gialla fluo di Perec, Le cose, e poi le sue annotazioni nel tentativo di esaurimento di un luogo parigino e le famose sconclusionate istruzioni per l’uso della vita; poi un libro dedicato al coltivare piccoli vegetali sul terrazzo ed in casa per bimbi (e soprattutto adulti) con squisite illustrazioni anni cinquanta; i progetti grafici della Elyron con dei carnet di schizzi che fanno rabbrividire per la loro capacità di cogliere l’essenziale e giocarci; Munari e il mio gioco di bambina chiamato Più e Meno, fatto solo di carte trasparenti e disegni da sovrapporre per inventare storie, Isidro Ferrer e il suo libro de las preguntas; poster, casette di carta da costruire ed assemblare dai colori optical di di Pascal Debert, ne La casa di Tamara, dove Tamara non è Barbie Chic, ma è Tamara Karsavina, prima ballerina dei celebri Balletti Russi. Oh, magia, un libro che si apre interamente e diventa l’abitazione della danzatrice a Parigi: le stanze sono riprodotte fedelmente persino nella carta da parati, i mobili attentamente ricostruiti in cartone: un profumo di nuvole e cipria che potranno lasciarvi come obnubilati mentre vi perdete ad osservare e disporre i piccoli oggetti nella casa-libro. (Inoltre, ad arricchire il cofanetto vi è il diario personale dell’étoile per trovare nella casa le tracce del passaggio della favolosa e mitica danzatrice e a scoprirne i segreti e misteri. Ma non approfondisco per lasciarvi il piacere della scoperta). Sulla poltrona di nb siamo arrivati a viaggiare avvolti nell’allure dei velluti sull’Orient express…
E poi tanto, tanto, tanto altro. Festeggiare con nb è stata una festa. Approfittare non solo dello sconto (che male non fa) ma soprattutto dell’atmosfera rilassata e indubbiamente glamour che trasmette questo luogo, sostare ed entusiasmarsi con la ragazza dal caschetto castano, oziare e perdersi sotto le luci soffuse – soffuse quel tanto che basta per farlo essere un accogliente luogo protetto ma pieno di stimoli.
Andate da nb, andateci da soli e scoprirete il mondo della grafica, dell’illustrazione, dell’architettura che ti parla dietro gli edifici delle città, di Torino e dei suoi luoghi nascosti, poi vi verrà voglia di prendere inchiostri e pennini per scrivere e spiegare il mondo che vi sta intorno. Vi verrà la tentazione di sapere tutto, anche se tutto non si può sapere, ma è bello credere di avere una possibilità per impararlo e poi narrarlo.
Portateci i vostri bambini: dopo aver comprato dei fiori, della carta, dei libri insegnate loro ad osservare, a creare, ad annusare, ad immaginare. Tutto vi tornerà. E fuori intanto cala il blu della sera d’autunno.