Memento audere semper (Ricordati di osare sempre*). Cito Gabriele D’Annunzio non a caso, poichè non sono una sua fan sfegatata, ma in questo post si parla di concludere l’anno, di fare il solito momento di riflessione e di bilancio su cosa è stato e cosa sarà il passaggio dal 2012 al 2013. Sarà utile? Non lo so per altri, a me aiuta a far chiarezza. Propositi di lifestyle olistico.
Abbiamo passato le feste di Natale con i necessari convenevoli, i bagordi, i riti? Abbiamo tirato fuori il fanciullino da dentro di noi? (oggi citazioni colte, sarà la nebbia e il freddo che mi riportano – non si sa perchè – nei ricordi delle mattine alle scuole medie.) E, soprattutto, abbiamo iniziato a fare la lista dei propositi, delle buone pratiche da introdurre e quella del Libro Nero delle Abitudini da Abbandonare?
Ottimo se l’avete fatto, poco male se no, perchè magari non penserete troppo ma passerete da subito all’azione. E, siccome oggi si procede sull’onda delle citazioni dalle scuole medie arrivo al liceo e ci buttiamo su Goethe: Wer lange bedenkt, der wählt nicht immer das Beste. Ovvero: Colui che lungamente medita, non sempre sceglie la cosa migliore.
Primo proposito: non rimuginare troppo sulle cose.
In chiusura di anno, dedico questo post al lifestyle inteso come modo di vivere la vita al meglio, pienamente, avec la joie de vivre che, purtroppo pare sia stata messa nel dimenticatoio anche mentre facciamo le cose più interessanti del mondo, mentre viaggiamo, mentre mangiamo, mentre camminiamo, mentre chiacchieriamo, facciamo l’amore, cuciniamo, scriviamo… (ecc.)
Tutto nasce da alcune osservazioni fatte con cari amici sull’entusiasmo delle piccole cose.
Secondo proposito: mantenere uno sguardo curioso, a dispetto di tutto e di tutti (soprattutto dei guastafeste).
Ci sono state serate, ma, soprattutto pranzi lunghissimi e giorni bigi peggio di purghe staliniane, dove la noia stava in agguato come il famoso avvoltoio sulla carogna e ci si rammaricava pensando di sprecare il proprio tempo. Poi, ripensandoci, se davvero provavo a guardarmi intorno, qualcosa anche da quei mortori si riesciva a salvare…. No, non voglio far la fricchettona new age (anche se un po’ lo sono, ammetto*) ma a volte, solo lasciandosi andare al corso delle cose, allora si poteva scoprire qualcosa che attirava l’attenzione e cambiava tutta la prospettiva: poteva essere anche uno scorcio delle cortecce lavorate dal tempo in un bosco di betulle, il colore del cielo al tramonto, una musica mai sentita, il sapore di un vino, il canto della cinciallegra, un libro mai visto posato su uno scaffale, un consiglio di una persona con cui si ha solo scambiato due parole.
Ho letto un post su Greenme.it – un grazie alla mia sorellina napoletana Luisina – che tratta della Piramide della felicità. Molto interessante da aggiungere anche questa parte, che ahimè non mi contraddistingue affatto e che metto come difficoltà al primo posto dei Buoni Propositi 2013:
Terzo proposito: fare ordine con disciplina
“L’ordine è una caratteristica che compare in cima alla piramide, quasi fosse un elemento irrisorio, ma in realtà per quanto possa essere meno influente rispetto a quelli posti alla base, in realtà vivere nel disordine porta allo stress e lo stress è una condizione che determina ansia, nervosismo e rabbia (che ci allontanano facilmente dallo stato mentale della felicità). Anche qui, se siamo determinati a sufficienza nel controllare la nostra mente, riusciamo comunque a non farci condizionare, ma se possiamo evitarlo… molto meglio!”
Punti fermi: sono disordinata e nessuno potrebbe negarlo. Mi piace raccontarmela che è perchè gli artisti sono disordinati (ah ah ah), ma qui si tratta non solo di ordine fisico e materiale, ma di un ordine ‘olistico’, che non è la perfezione nel tenere la casa (remember: houseworks is evil), ma è liberarsi del superfluo, per far spazio alle idee/cose/persone/impegni davvero importanti.
Ecco: per me questo sarà osare. E’ osare da oggi, mentre faccio pulizia dei miei incontri e delle priorità ed alcuni finiscono in fondo alla lista o eliminati.
Quarto proposito: non temere il giudizio degli altri. Nessuno (grazie a Dio) è nella nostra testa!
Siamo tutti bisognosi di riconoscimenti, di approvazione. Intanto i giorni passano, la vita ci si svapora davanti e non riusciremo mai ad accontentare tutti. Solo la frustrazione del non arrivare mai alla perfezione sarà appagata. Nel limite della decenza, nel 2013 voglio osare essere me stessa. Alla faccia di tutti. Tanto qualcuno che non ci ama c’è sempre e se ci abbandona…in fondo non abbiamo perso nulla. E così per il lavoro, la vita, gli amici. Tutto.
Oserò i miei cappelli preferiti e mise alla Angelo Azzurro…lasciamo che si scopra che non si è implumi come si appare.
Quinto proposito: Audere semper!