Se ne parlava da circa 60 anni e ora, finalmente, l’Europa ha lanciato l’Unione energetica, una strategia che si pone come obiettivo quello di rivoluzionare profondamente e riorganizzare le politiche energetiche europee in un’ottica unificatrice. Che cosa comporterà questo banalmente? In primis un risparmio notevole per le tasche dei cittadini che al momento pagano prezzi più alti per gas e luce, anche per la scarsità di concorrenza.
Attualmente l’Unione europea si trova ad avere delle infrastrutture troppo vecchie, che necessitano di interventi, non ha una politica comune e si trova a dover gestire un mercato frammentato.
Ovviamente la crisi con la Russia ha messo in rilievo la dipendenza dell’Europa in questo settore. Noi dobbiamo puntare sulle energie alternative, pulite, che sono anche un’occasione da non sprecare per creare nuovi posti di lavoro: a questo punto l’Europa sostenibile non è più solo uno slogan.