Il 28 ottobre la Juve usciva malamente sconfitta dalla partita col Sassuolo e dopo 10 giornate di campionato si era ritrovata undicesima con 12 punti e soprattutto a distanze abissali dalle prime. 11 punti dalla Roma, 9 da Napoli, Fiorentina e Inter, 6 dalla lazio, 4 dal Milan.
Per tutti il discorso scudetto era già chiuso e l’ipotesi qualificazione Champions League un’impresa praticamente impossibile.
Allegri quel giorno disse che non c’era molto altro da fare se non lavorare e giocare una partita dopo l’altra. L’obiettivo diventò giocare a calcio, perfezionare l’intesa, crescere come squadra. Poi, disse il toscanaccio, vedremo a Natale a che distanza saremo dalle prime e se a marzo riusciremo ad esserci avvicinati abbastanza potremo sperare in un bel finale di campionato.
Invece…
Invece dopo sette partite e sette vittorie di fila la situazione è cambiata radicalmente. La Juve è tornata ad essere una macchina da guerra e le altre hanno avuto la bontà di aspettarci.
Così a Natale non solo siamo dove forse Allegri avrebbe sperato di essere a marzo ma quelle distanze abissali praticamente non ci sono più.
E leggere i numeri fa davvero impressione: 12 punti recuperati alla Roma, 7 a Napoli e Fiorentina, 6 all’Inter, 9 al Milan, addirittura 16 alla Lazio.
Che ora cominci il campionato…