Ci vorrebbe un ricco saggio. O filantropo. O audacemente estroso. Un buontempone in vena di scuotere i tromboni dell’agiatezza. Un danaroso mortalmente annoiato dal cuore patinato del lusso. O terribilmente avvilito dalla solitudine del potere delle banconote. Uno che si metta in testa di passare alla storia per qualche eroica e originale impresa.
Insomma un ricco che se ne infischi del patrimonio e delle entrate e goda a pagare imposte, a elargire ai poveri, a destinare risorse per onorevoli cause, a risanare i conti in rosso della comunità.
Un ricco che insieme ai sorrisi dispensi onestà, umanità, opportunità.
Un ricco che restituisca ottimismo e speranza. Non allettando con chissà quali orizzonti di bellezza e di vacua celebrità ma dimostrando quanto la vita sia un valore ben più alto e stupefacente di qualsiasi montagna di sfarzi.
Un ricco che abbia voglia di essere ed esserci con il tasca il necessario. Senza più le impellenze di portafogli gonfi per la sciocca gloria di infelici fasti materiali.
Un ricco che abbia avuto e provato tutto fino a ritrovarsi con il desiderio intenso di emozioni semplici, di libertà, di verità, di amore, di serenità.
Perché un ricco vive l’ansia della borsa, il sospetto di essere circondato da troppi interessi travestiti da affetti, l’angoscia delle aspettative, il timore di essere derubato o tradito o surclassato. Non può frequentare tutti, deve sempre laccarsi incipriarsi tirarsi a lucido griffarsi, girovagare con l’autista, la scorta, la corte dei finti miracoli. Pararsi il lato B. Sopportare le manie soporifere di qualche salotto buono. Giocare a golf anche se preferirebbe il calcio da strada. Scegliere il mare d’elite anche se preferirebbe la pacchia genuina di Rimini. Mangiare ostriche bagnate con champagne invece di appagare la gola con una carbonara da libidine.
Ricordate la tristezza infinita di quelle guardinghe e brulle esistenze alla Paperon de Paperoni? E dell’eterno divorante conflitto con Rockerduck?
Avrà pure una serie di vantaggi e di delizie, direte voi. Però…La nausea da eccesso dovrà pur esistere no? E anche un senso di dignità e di rigore magari! Oppure la voglia di mescolarsi alla gente, di sentire la fatica, di gioire per una piccola conquista, di divertirsi senza l’aiuto di escort, coca, yacht, dimore principesche e altre amenità…O un banalissimo senso della misura. O l’ennesimo scherzo del tedio che sprona a sempre nuove avventure.
Insomma ci sarà un ricco che vuole sovvertire le regole ferree della distribuzione di affanni! Uno che voglia prendere a calci la casta dall’interno per insofferenza, per improvviso rinsavimento, per ostinata ricerca di ebbrezze mai raggiunte. Uno che si consegni alla collettività come cavaliere smacchiato e senza paura…
Un ricco che sappia finalmente scioccare tutti, ecco.
Magari è solo una febbrile brama della mia fantasia ma lancio la sfida e l’appello: se esisti, ricco con tutti i requisiti qui riassunti, batti un colpo!