Sveglia ore 6 colazione, partenza ore 6:30, ci aspettano 15 chilometri con nelle orecchie Forever young dei Pretenders. E’ una delle poche tappe che ci dicono essere di trasferimento. Paesaggio monotono con strada dritta. Incominciano ad esserci i primi problemi con piedi.
In compenso l’ostello che ci ospita è una vera sorpresa: una costruzione nel verde con un giardino in cui coltivano le verdure in modo biologico che alla cena avremo modo di gustare in una bella e gustosa paella vegetariana anticipata da un antipasto di insalata di anguria con menta fragola. Nel tardo pomeriggio un momento di meditazione in sala yoga. Dopo cena tutti a nanna perché domani ci aspetta una tappa decisamente dura.
Apro una parentesi sulla preparazione: quando si decide di percorrere il cammino bisogna allenarsi e avere una attrezzatura adeguata. Come è entrata nella mentalità comune il fatto che si debba affrontare la montagna e il mare in modo adeguato, il cammino deve essere rispettato. Con un percorso di 15 a 30 chilometri al giorno, si richiede una continuità di camminata che se non sei allenato dopo un giorno incominci a sentire le gambe rigide, problemi alle ginocchia per non parlare dei piedi.
Per i nostri piedi, la parte più lontana occorrono delle scarpe rodate con almeno un centinaio di chilometri se non duecento, calze tecniche anti vesciche e pomate adeguate da dare prima di partire e dopo (prima vaselina spagnola, molto più compatta della nostra, poi crema per i piedi e arnica per i punti dolorosi). Chi pensa che basti solo la spiritualità deve poi fare il conto con il dolore e problemi fisici.
Buen camino!