Torino puo' farcela

I benefici dell’immigrazione vanno redistribuiti

 

Abbiamo scritto che il lavoro degli
immigrati non e` in concorrenza con quello degli italiani:

http://gustavorinaldi.blog.lastampa.it/il_mio_weblog/2006/03/gli_immigrati_r.html

Nuovi studi ci dicono che e` il caso di correggere in parte quanto scritto. Martin Wolf del Financial Times di mercoledi’ 5 aprile riferisce di due recenti studi sull’immigrazione. Da essi risulta che e` vero che gli immigrati favoriscono la crescita economica nei paesi ricchi, ma e` anche vero che esiste una concorrenza tra i lavoratori immigrati e certi lavoratori nazionali con un profilo professionale piu` simile a quello degli immigrati: i poveri ed i meno istruiti. Anche se spesso gli immigrati sono istruiti, di fatto, inizialmente e` con gli italiani meno istruiti che essi sono in diretta concorrenza. In certi casi e` vero che, se lavora l’immigrato, non lavora l’italiano.  Allora che fare? Bloccare l’immigrazione? Non  necessariamente. L’immigrazione porta comunque molti benefici al paese. Questi benefici vanno sopratutto alle classi piu’ ricche ed istruite e alla classe media e medio bassa. Non vanno alla classe piu’ bassa. Bisogna ricordarsi di cio’ e dare dei benefici specifici a quei cittadini italiani che sono in diretta concorrenza con gli immigrati: i meno istruiti e qualificati. Loro non hanno torto ad essere contro l’immigrazione, quando sono lasciati soli a pagarne il costo. Le tasse, il sistema formativo, i servizi sociali, le case popolari ed altri sussidi pubblici dovranno tenere conto di questa realta`.
Gustavo Rinaldi

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