I bambini alla scoperta di… Torino e dell’arte con Willy Beck e Guido Quarzo

Willy Beck - Guido Quarzo, I bambini alla scoperta di... Torino

Un luogo, una città, una regione possono essere paesaggio e per certi versi personaggio di opere narrative, intrecciandosi con le vicende della storia che viene raccontata, ma possono anche essere guardati da un altro punto di vista: quello “frontale” che è proprio del genere della guida.

Un caso recente è quello delle pubblicazioni a misura dei più piccoli I bambini alla scoperta di… dell’editore romano Lapis: Roma antica e dal Medioevo all’età contemporanea, Villa Borghese, il Lazio, oltre a Bergamo, Bologna, Firenze, Mantova, Milano, Prato, San Marino, Venezia, Verona sono i titoli finora editi in questa collana.

Il volumetto dedicato a Torino, studiato per lettori dagli otto anni in su, è stato affidato allo storico dell’arte Willy Beck, allo scrittore per ragazzi Guido Quarzo e all’illustratore Lorenzo Terranera.

Edito nel 2001, è stato ripubblicato dieci anni dopo in edizione rinnovata e accresciuta.

Una luminosa quanto troppo breve parabola di critico e docente è stata quella di Willy Beck, stroncato da un infarto a soli 59 anni il 13 agosto scorso.

Nato a Torino nel 1952, si laureò in lettere nel 1985 con una tesi in Storia della critica d’arte su Carlo Ludovico Ragghianti, relatore Gianni Carlo Sciolla.

Dalla fine degli anni Ottanta cominciò a dedicarsi all’organizzazione di mostre di artisti contemporanei, alla stesura di cataloghi e all’attività di conferenziere, collaborando, tra le altre istituzioni, con il Centro “Pannunzio”, gli Amici del Museo di Antichità, il Museo Accorsi, Palazzo Bricherasio a Torino e Casa Zuccala di Marentino.

Insegnò storia dell’arte a Ivrea, Castellamonte e Torino.

Chi scrive fu sua allieva negli anni del liceo.

Devo a Willy Beck, al suo entusiasmo unito al rigore metodologico e alla capacità di suscitare la curiosità e di trasmettere la passione, la prima scintilla del mio amore per l’arte e del desiderio di approfondire queste tematiche attraverso gli studi universitari.

Guido Quarzo, classe 1948, torinese, è laureato in pedagogia, attore, mimo e autore di teatro in particolare per ragazzi. È stato per molti anni docente alle scuole elementari ed ha iniziato poi a scrivere testi di narrativa come L’ultimo lupo mannaro in città, Clara va al mare, editi da Salani e Cronache di Pontecambio (Einaudi).

Dopo aver allineato gli strumenti del “turista”, I bambini alla scoperta di… Torino partono per otto itinerari alla scoperta dell’antica città, fondata dai Romani come Iulia Augusta Taurinorum.

Percorsi di circa due ore propongono luoghi da visitare, personaggi storici, aneddoti, domande che aguzzano la curiosità dei piccoli e degli adulti che li accompagnano.

Da Piazza Carlo Felice al Museo Egizio, da Piazza Carignano al Teatro Regio, da Piazza Castello a Piazza Vittorio Veneto, e dalla Mole Antonelliana al Monte dei Cappuccini, per inoltrarsi poi tra i Giardini Reali e il Museo di Antichità, Via Garibaldi e Piazza Statuto, tra Porta Susa e il Teatro Gianduja, approdando al Parco del Valentino, fino ai musei fuori itinerario (la Galleria d’Arte Moderna, il Museo dell’automobile e il Lingotto), prima di scoprire i dintorni della città con le residenze sabaude di Venaria Reale, Stupinigi, Rivoli, senza dimenticare la Basilica di Superga.

Gli acquerelli del pittore e scenografo Lorenzo Terranera sono parte integrante della delicatezza e ironia del racconto, che presenta una città da guardare e osservare con gli occhi di un bambino.

«Quella che stai per cominciare è una visita semiseria al Museo del Risorgimento. Tu forse non ci crederai, ma siamo qui per cercare… un cane.

Proprio così, un cagnolino che stava con noi un momento fa e ora non sappiamo dove è andato a finire. Vuoi aiutarci a trovarlo? Sarà necessario visitare alcune sale con particolare attenzione.

Osserva nella sala 3 il grande quadro della battaglia di Torino del 1706 (@ itinerario 7).

Fu un avvenimento davvero importante per la città e ne sentirai parlare ancora in altre occasioni. L’esercito francese assedia Torino, forte di 45.000 uomini, 60 mortai e 110 cannoni.

Ma ecco che il dodici maggio, nelle prime ore del pomeriggio si verifica una eccezionale eclissi di sole.

Nell’oscurità, ben visibile, brilla la costellazione del toro. È un chiaro segno: le truppe del re Sole (così era chiamato il re di Francia, Luigi XIV) sono destinate alla sconfitta.

L’assedio durò comunque quasi quattro mesi, fino a quando cioè le truppe del Principe Eugenio, che vedi nel quadro, sbaragliarono gli assedianti: è il 7 settembre del 1706.

Il nostro cagnolino è per caso finito lì in mezzo?

Sembra proprio di no.

Cerchiamolo più avanti (pp. 29-30).

[…]

Hai cercato bene in tutte le sale? Se sei arrivato alla Sala 14 dovresti sentire un rumore di battaglia. Spari, cavalli al galoppo, grida di soldati…

È la battaglia di Pastrengo del 1848, al centro puoi vedere il re Carlo Alberto che sul suo cavallo bianco guida la carica dei Piemontesi contro le truppe austriache.

E che cosa vedi proprio lì in basso, vicino a quel cannone che sembra puntato proprio su di te? Ma certo, è lui, il nostro cagnolino!» (p. 31).

E ancora: il berretto frigio, San Pasquale Baylon e il sanbajun, Castore e Polluce a guardia del Palazzo Reale, gli gnocchi e le patate che i torinesi introdussero nella propria alimentazione solo all’inizio dell’Ottocento, il fantasma della Bela Caplera che aveva bottega in Piazza Carlina e lì fu ghigliottinata, i grissini e la loro lunghezza a regola d’arte, Cabiria e il grande cinema a Torino..

Willy Beck e Guido Quarzo visti da Lorenzo Terranera