Ebbene si, se non se ne può più della lettiera del nostro amico peloso a quattro zampe che, quando gli scappa, si fionda sui granelli, scavando uno spazio comodo tra le pietrine, lanciandone alcune sul pavimento… tanto per gradire, allora si può tentare con il wc.
Letteralmente.
Un modo per agevolare la convivenza umano-felino potrebbe essere proprio il water per gatti. Si tratta di un wc vero e proprio, autopulente, di dimensioni abbastanza contenute, una cinquantina di cm di altezza per poco meno di diametro e una profondità di 60 cm, simile, per intenderci, ad una lettiera chiusa.
Il wc in questione usa granelli lavabili e asciugabili con un congegno interno. Niente roba da Star Trek, è molto semplice. Una volta fatta la plin plin (per dirla alla Cristina Chiabotto) o altro, il liquido o… il solido, viene eliminato dai granelli, con l’aiuto di una sorta di mano o pettine a denti larghi, e lavato.
Tutto il “lascito” felino viene liberato nello scarico, lontano dalla propria casa e gli odori vengono meno grazie ad un ventilatore interno di aria calda che asciuga i piccoli granelli. Ne consegue anche un minor inquinamento per l’ambiente, essendo il prodotto biodegradabile e non dovendo più ammassare granelli sporchi nel bidone dei rifiuti. Certo il costo di questo piccolo prodigio della tecnologia a uso umano-felino non è proprio come quello di una semplice vaschetta contenitore della lettiera!
Che poi il gatto apprezzi i nostri sforzi economici è un’altra cosa. Eh già, perché nel famoso film, Sfigatto lo vediamo già bello addomesticato, ha infatti imparato l’uso del water, ne conosce tutti i misteri più reconditi, è insomma un estimatore. De Niro non ci mostra mica come ha fatto ad insegnargli a farla nel wc!
L’articolo, quasi come al solito in certi casi, arriva dall’America, ma è approdato anche in Italia tramite alcune aziende che lo propongono sul mercato del Bel Paese. La questione amletica, quindi è… farla fare o non farla fare nel wc? E fra un po’ il cane pulirà i suoi bisognini in strada da solo con tanto di paletta e sacchetto?
Il mio gatto, ogni tanto sul wc ci va. Lo vedo, con le sue zampette pelose e il musetto all’insu’ (eh, si il mio gatto ha il musetto alla francese) in bilico sul water aperto, ma non per suo desiderio di apprendere i segreti dello sciacquone, quanto per annusare e, temo, leccare l’acqua interna, cosa che, per fortuna, non ha mai fatto per avergli interdetto l’uso del bagno. Si vede che non è chic come Sfigatto!