La Giunta regionale del Piemonte ha approvato questa mattina il disegno di legge sul riordino del sistema delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, dette Ipab. Questi soggetti, storicamente impegnati nell’assistenza ai poveri, agli anziani, ai malati, alle cosiddette ‘fasce deboli’, diventeranno aziende, fondazioni, associazioni, dovranno fondersi tra loro o estinguersi, secondo il loro valore di produzione.
Se, con riferimento agli ultimi tre anni, questo sarà superiore a 2,5 milioni di euro, l’istituzione sarà trasformata in azienda, fondazione o associazione e dovrà operare come una piccola impresa secondo criteri di efficacia ed efficienza con valutazioni di costi, rendimenti e risultati. Se risulterà un valore di produzione inferiore a quella cifra dovrà trasformarsi in fondazione o associazione; quelle di loro inattive da almeno due anni o per le quali non sono più conseguibili gli obiettivi statutari devono predisporre un piano di riconversione o risanamento, anche attraverso la fusione con altri soggetti, o prevedere l’estinzione.
“Il processo di fusione – ha dichiarato l’assessore regionale alle politiche sociali Augusto Ferrari – potrà permettere agli enti di conseguire economie di scala sia mediante una razionalizzazione ed una maggiore economicità nella politica degli acquisti di beni e servizi, sia mediante un utilizzo più razionale delle risorse umane disponibili”.
Nell’immagine, Gioacchino Murat visita il Reale Albergo dei poveri di Napoli, opera di Benjamin Rolland.
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TAGS: approccio imprenditoriale, assistenza anziani, razionalizzazione, regione piemonte