Cinque paradisi naturali poco conosciuti in Italia: Spiagge non contaminate dal turismo

Che l’Italia sia uno dei paesi più belli al mondo è una certezza, città, arte, paesaggi, calette e scorci dove posare lo sguardo accompagnanti dalla luce del sole, dove spesso ci si arriva solo a piedi attraverso sentieri lunghi e tortuosi, pezzi di paradiso, dove il mare incornicia la bellezza del creato.

Ma dove si trovano queste meraviglie poco battute? Spiagge incontaminate dove rilassarsi, o fare il bagno lontano dal caos, fra le isole e le coste della terraferma, luoghi ideali per chi ricerca mete dal fascino unico e solitario.

Vediamoli insieme, naturalmente con le indicazioni per raggiungerle.

Sicilia

La Sicilia è cento volte nota, ce n’è per tutti i gusti, ma esistono delle spiagge poco conosciute, delle vere perle rare, come i Laghi di Marinello a Tindari, frazione di Patti nel comune di Messina.  La spiaggia in questione ha una sabbia bianca e dorata che scintilla quando i raggi la sfiorano, si affaccia direttamente su un lago di acqua salata, quello che sorprende è la sua capacità di cambiare forma a seconda della direzione in cui soffia il vento.

 

Spiaggia-di-Marinello

Liguria

La pittoresca Liguria non si smentisce, scopriamo Punta Crena la incoronata delle spiagge meno affollata del Ponente. Scogliere a picco sul mare, acqua cristallina, e sfumature azzurre, questa meravigliosa caletta si trova nel comune di Finale Ligure, la difficoltà nel raggiungerla non è poca, infatti ci si arriva solo via mare a nuoto, in barca, e attraverso un avventuroso sentiero anch’esso difficoltoso da affrontare.

 

Punta Crena

Sardegna

La spiaggia di Ziu Martine, si trova nella in località Calagonone, nel golfo di Orosei ha un fascino tutto selvaggio, i suoi meravigliosi colori brillano in estate per donarci la natura incontaminata, la sabbia e i sassi la vestono di bellezza, così come le sue acque pulite e cristalline. Ziu Martine è una di quelle spiagge solitarie e romantiche da vedere assolutamente.

 

Di Ziu Martine Sardegna

 

Toscana

La piccola spiaggia di Buca delle fate a Piombino è situata nel piccolo Golfo di Baratti. Una graziosa caletta dove le rocce sono al picco sul mare nelle sue acque trasparenti. E’ raggiungibile a piedi percorrendo un sentiero fra bosco e scogliera che inizia dal piazzale del Reciso, sulla strada che porta in alto al borgo di Populonia.

 

Cala delle Fate

 

 

Puglia

Baia dell’Orte è la caletta più incontaminata di tutto il Salento, la straordinaria bellezza che la natura sa regalare a questa spiaggia si fonde con un mix di sfumature di colori, l’azzurro del mare, il verde della natura, il rosso del terreno, le austere grotte, la rendono la regina incontrastata delle piccole cale.

 

Baia delle Orte

Le spiagge più solitarie sono mete ambite, la natura incontaminata e la ricchezza delle baie va preservata, quindi ricordatevi di goderne rispettando il flusso della natura. Buona scoperta a tutti!

Intervista Al Compositore Gianluca Cascioli: La Musica Ai tempi Del Coronavirus

Il silenzio della musica non è mai stato così assordante, sono le note della pandemia che vibrano nell’aria, con un repertorio pieno di stati d’animo. Ma le note quelle vere, quelle che ci emozionano sono impresse nelle nostre menti, forse il Corona virus le ha oscurate, ma ci ha fatto anche capire la bellezza di quelle melodie.

 

Il virus ha bloccato totalmente l’economia degli artisti, capace di annullare 80% del loro lavoro, recando danni economici importantissimi, i piani di sostegno alle imprese e ai lavoratori nel campo della musica risultano essere poco adeguati ai modelli imprenditoriali e occupazionali che caratterizzano il settore. Qui non entra in gioco solo la percentuale dei posti di lavoro a rischio, ma certamente anche una grave perdita culturale e sociale che genera la musica. Purtroppo il settore risulta essere ai margini dell’attenzione, noi proviamo a dargli una voce importante a nome di tutti i musicisti.

Abbiamo rivolto alcune domande al noto pianista torinese Gianluca Cascioli, ecco le risposte.

 

Gianluca Cascioli, una vita dedicata alla musica.

Gianluca Cascioli è un pianista, compositore, è nato a Torino dove ha iniziato gli studi musicali con il Maestro Sergio Pasteris. La sua carriera è iniziata nel 1994 con la vittoria del “Concorso Pianistico Internazionale Umberto Micheli”, da allora si è esibito come solista con le più prestigiose orchestre europee ed americane tra cui la “Camerata Salzburg”, i “Berliner Philharmoniker”, i “Wiener Philharmoniker”, la “London Philharmonic”, la “Royal Philharmonic”, l’”Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI”, l’”Orchestra Filarmonica della Scala”, la “New York Philharmonic” e la “San Francisco Symphony”. Le sue composizioni sono state eseguite in sedi prestigiose come la “Musikhalle” di Amburgo, la “Wigmore Hall” di Londra, il “Palau de la Musica” di Barcellona . Nel 2009 Cascioli ha ricevuto il Secondo Premio al 27° “Concorso Internazionale di Composizione I.C.O.M.S.” con il suo primo Trio per violino, violoncello e pianoforte. Nel 2010 i suoi Tre pezzi lirici per violino e pianoforte ricevono all’unanimità il Primo Premio al 28° Concorso I.C.O.M.S. . Nel 2012 Cascioli vince il I Premio al Concorso Nazionale di Composizione “Francesco Agnello”, con il brano orchestrale Trasfigurazione.

 

L’attività concertistica in questo momento di restrizioni ha visto annullarsi tutti concerti, tutte le tournèe, i festival, le attività didattiche ecc… quali sono le previsioni per far ripartire il sistema, cosa succederà dopo.

Mi sembra eccessivamente ottimistico parlare di ripartenza, non mi sembra vi siano ancora le condizioni.

 

Quali sono le difficoltà maggiori attuali, che tutti i concertisti e coloro che fanno parte del settore musicale stanno affrontando? Che genere di aiuti avete ricevuto dal Governo.

Difficoltà economiche sicuramente. Il governo aveva promesso un rimborso-Coronavirus: io ne ho fatto richiesta, ma non ho ricevuto nulla. I concertisti hanno pressoché azzerato le loro attività e gli insegnanti di strumento lavorano da casa comunicando via Internet con gli allievi. Le orchestre eseguono i loro concerti a sala vuota, in streaming sul Web, così come è avvenuto anche per i concerti di capodanno da Venezia e Vienna.

L’attuale situazione sanitaria, ha spinto il governo a prolungare ulteriormente le chiusure dei teatri, con l’inevitabile conseguenza di emarginare gli artisti; Lei cosa ne pensa, trova che sia giusto?

Credo sia giusto non sottovalutare questo virus, visto che si è diffuso in tutto il mondo e ha causato molti decessi. Gli artisti sono degli emarginati in questa società già da molto tempo e non solo a causa di questo virus.

 

Se dovesse esprimere il suo stato d’animo attraverso un’opera, per raccontare questi momenti di crisi cosa eseguirebbe?

La Sonatina Seconda di Ferruccio Busoni e Unstern! di Franz Liszt. Busoni è un nostro vanto nazionale, un compositore di livello eccelso! Il fatto che (al giorno d’oggi) sia stato quasi dimenticato, è a dir poco vergognoso.

 

Crede che attraverso questa tragedia ci possa essere un’opportunità di crescita personale al livello artistico.

Il momento attuale ci invita a riflettere su due questioni importanti. La prima riguarda la tecnologia: siamo soddisfatti di vivere una vita prevalentemente virtuale (all’interno dei nostri smartphone), oppure la realtà ha ancora un valore per noi? La seconda questione: la musica  ha ancora un valore nella società contemporanea? Il primo gennaio 2021, in diretta mondiale, Riccardo Muti ha sentito il bisogno di dire che la musica non è intrattenimento e nemmeno semplicemente una professione, ma è una “missione per rendere migliore la società”.

 

Cascioli quali sono gli aspetti della musica contemporanea che vorrebbe approfondire, a quanto pare risulta poco compresa, tutti amano i grandi repertori.

Già da qualche anno ho creato un progetto discografico per Deutsche Grammophon dedicato al ‘900. L’obiettivo è quello di divulgare i brani più espressivi e accessibili che anche un vasto pubblico potrebbe potenzialmente apprezzare. Non tutto il ‘900 è avanguardia e provocazione…

Il fatto che le società di concerti prediligano da ormai più di 70 anni dei repertori stereotipati è per me un segnale di decadenza culturale. Non si dovrebbero fare programmazioni solo con lo scopo di avere la sala piena, ma il business ormai governa ogni cosa (anche l’arte).

 

 Qual è la sensazione più chiara che il pubblico riesce a trasmetterLe­?

Mi accorgo subito se il pubblico ha capacità di concentrazione, se sta ascoltando con interesse.

In Giappone la gente rimane in religioso silenzio per tutto il concerto. Da noi in occidente, i colpi di tosse e gli squilli di cellulare sono molto più frequenti. Temo che la capacità d’ascolto e di concentrazione si stia riducendo molto. Durante un concerto, alcuni accendono addirittura il telefono e in modalità silenziosa controllano la loro email oppure facebook.

 

Un’ultima domanda un po’ inedita, qual è il suggerimento che i suoi genitori le hanno dato per sostenerLa nella vita? ­­­

Avviare un figlio nel mondo della musica è una decisione rischiosa e credo abbia dato non poco da pensare ai miei genitori: i miei nonni materni, per esempio, non erano molto d’accordo. Mia mamma e mio papà hanno semplicemente supportato moltissimo quella che era una mia passione e mi sono sempre stati vicini nei momenti difficili e lo sono tuttora.

Facendo capolino a questa intensa intervista apprendiamo che la sola musica che si può creare e si può ascoltare non è attraverso la solitudine di uno strumento suonato a distanza, ma la condivisione dal punto di vista umano, fisico ed emozionale. Questa magia solo col pubblico si può creare…

 

FONTE: Intervista realizzata da Isabella Scuderi

Fuggire Dall’Italia Per Andare A Vivere In Svizzera: Albinen Il Paesino Che Ti Paga E Ti Appaga

La Paura del futuro ai tempi del Corona virus è raddoppiata, soprattutto se si vive in Italia. In un momento come questo dove solo anche il presente si verifica incerto, il pensiero di fuggire in un luogo sicuro è quasi un chiodo fisso. L’imperativo è, ricominciare, scrivendo nuovi capitoli della nostra vita abbandonando la vecchia. “E vissero felici e contenti”, nella natura più immacolata delle montagne Svizzere.

 

Albinen si trova soli 80km dal confine nel Canton Vallese, un paesino di montagna immerso nella natura rigogliosa e incontaminata, a conti fatti gli ultimi abitanti rimasti sono appena 300, quindi i cittadini avviano una nuova impresa pagando chi decide di costruirci una casa e di andarci a vivere.

 

Ma quali sono le condizioni e i requisiti per godere dei vantaggi e trasferirsi?

avere meno di 45 anni

avere un permesso di domicilio in Svizzera

rimanere nel paese per almeno 10 anni, comprando la casa

Viene offerto un finanziamento di 60mila euro per chi deciderà di costruire una casa: 21mila euro ad adulto e 8mila euro a bambino.

 

 

 

Qualsiasi sia il tuo movente per ricominciare, o semplicemente per cambiar vita godrai della bellezza del creato, ma Albinen non è solo montagna: nei pressi della cittadina si trova la località termale di Leukerbad, conosciuta da oltre 500 anni, addirittura già ai tempi dei Romani, per le sue rilassanti terme in cui riscaldarsi prima di tornare tra la neve

 

“ Nell’infinita quiete della montagna ho sentito il respiro della terra”.  IS

http://fuggire-svizzera-soli-80-km-dal-confine-ce-un-paese-ti-paga-andarci-vivere

LA Disobbedienza Civile E’ Alle Porte: Ristoranti, Bar, Teatri, Palestre, Il Coronavirus li ha seppelliti Tutti!

Non chiamiamole più proteste, qui non si tratta più di mediazioni, o di trovare un’intesa fra Governo e le categorie oramai al collasso, il momento della ripartenza è diventato un desiderio, NON un Diritto!

Eserciti di ristoratori grida a gran voce la crisi totale del settore e la mancanza di concreti interventi, ma qual è la risposta del governo? introdurre nel nuovo Dpcm il divieto per i bar di vendere cibi e bevande da asporto dopo le 18, tutto corretto tutto plausibile ai fini di limitare la diffusione del contagio, peccato che la realtà dei fatti ha dimostrato che non sono i locali pubblici i portatori di contagi. Mercati, supermercati e l’affollamento dei posti di lavoro hanno la stessa medesima pericolosità.

 

“E’ tempo di essere uniti e far sentire la nostra voce, ormai non c’è più tempo”, precisa l’Unione dei Ristoratori, sono passati 11 mesi dall’inizio della pandemia durante i quali la nostra categoria ha accettato di chiudere a ripetizione le proprie attività in nome della salute. “Il vaso è colmo, per completare la presa in giro ci mancava solo l’invito ad aprire le nostre attività per 2 giorni per poi chiuderle nel week end, per poi colorare di nuovo l’Italia di giallo e arancione limitando o vietando il nostro lavoro in modo quasi sadico.

 

Questa regola “Chiusi Tutti”, sarà il frutto di una rivolta, infatti  sui social è stata lanciata questa iniziativa, lunedì alcuni ristoranti potrebbero riaprire, violando le disposizioni contro la pandemia. Lo slogan della protesta è “Wir-machen-auf” (noi riapriamo), è nato in Germania e si è diffuso rapidamente anche all’estero, conquistando diversi simpatizzanti pure nella Confederazione.

Il bollettino è molto più ampio, Teatri, Cinema, Palestre, confermano la totale chiusura, non lasciandogli nemmeno la speranza.

Cibo E Ormoni Della Felicità: Come Stimolare Le Endorfine

E’ possibile cambiare il nostro umore mangiando degli alimenti che ci aiutano ad essere felici? E’ riscontrato che il pensiero positivo e la gratitudine stimolano la produzione di serotonina, cosi come alcuni cibi sono dei veri e propri antidepressivi, (serotonina, dopamina, ossitocina, endorfine), queste sostanze ci aiutano a riequilibrare il nostro benessere psicofisico e a farci sentire meglio quando siamo giù di tono.

Esistono diversi alimenti che contengono gli ormoni della felicità. Il cibo non è solo nutrizione, ha una valenza psicologica, in grado di renderci felici, rifornendo quella carenza energetica che non è solo biologica, avremo un appagamento che premierà corpo, mente e spirito, si ma attenzione tutto con le giuste quantità. Allora concediamoci i nostri “Must”

Gli amanti del cioccolato saranno felici di sentire che la cioccolata è uno degli alimenti più potenti, infatti è ricca di triptofano, precursore della serotonina, in particolare la cioccolata fondente determina l’aumento dei livelli di endorfina.

MANDORLE, ricche di magnesio proteggono il nostro corpo da stanchezza fisica e mentale, l’acido folico aiuta il sistema nervoso, contribuendo a mantenere alto il tono dell’umore grazie alle sue proprietà antidepressive.

PANE E PASTA, alimenti molto amati, infatti contribuiscono a tenere alto l’umore, forniscono carboidrati che stimolano in modo costante la sintesi di serotonina.

UOVA, sono ricche di proteine ad alto valore biologico, omega-3, vitamine del gruppo B e triptofano. Nel tuorlo si trova l’alleato maggiore per combattere il malumore, il consumo durante la stagione invernale è un toccasana.

BANANE, ricche di potassio e di magnesio, aiutano a fornire la giusta energia al nostro corpo. Ci regalano anche il sorriso: contengono elevate quantità di vitamina B9 che aiuterebbe la serotonina a raggiungere più velocemente il cervello.

Se invece siamo alla ricerca costante dell’adrenalina sempre attiva non deve mancare la tiramina contenuta nei formaggi e nei funghi. Provare per credere!

In Giro Per Il Mondo Ad Ognuno La Sua Befana: Tradizioni Usi e Costumi

C’era una volta in un tempo lontano, sin dagli inizi della notte dei tempi una vecchietta con il naso lungo e il mento aguzzo, che viaggiando su una magica scopa in lungo e in largo, portava doni a tutti i bambini. Numerose sono le filastrocche, e proprio con l’Epifania si chiude il lungo ciclo delle feste di Natale.

 

Una festa all’insegna della tradizione popolare legata alle usanze contadine, è anche la prima festa dell’anno nuovo, che ci  porta a riflessioni e bilanci dell’anno appena concluso e si mettono in cantiere  progetti e propositi per l’anno appena iniziato

Allora tutti pronti ad affrontare con rinnovato spirito i 360  giorni che ci attendono? Augurandoci che l’anno venturo la Befana sia ancora più generosa. Nel frattempo scopriamo le usanze nel mondo per l’arrivo della Befana:

In Italia la Befana viene celebrata in maniera diversa per regioni, oltre a consegnare dolciumi e leccornie, o il temuto carbone, a  Venezia  si svolge la caratteristica Regata della Befana. 50 tra uomini e donne vestiti da befana si sfideranno a colpi di remi nel Canal Grande. Il vincitore sarà colui che per primo taglierà il traguardo, costituito da una lunghissima calza appesa sul Ponte di Rialto.

In Francia nel giorno della Befana  si prepara un dolce speciale, all’interno del quale si nasconde una fava. Chi la trova diventa per quel giorno il re o la regina della festa.

In Islanda il 6 gennaio viene chiamato il tredicesimo, perchè da Natale fino a questa data trascorrono 13 giorni. I festeggiamenti iniziano con una fiaccolata, alla quale partecipano anche il re e la regina degli elfi. A metà strada arriva anche l’ultimo dei Babbo Natale, il tredicesimo (il primo Babbo Natale arriva l’11 dicembre e poi ne arriva uno ogni giorno fino a Natale, poi dal 25 dicembre in poi ne va via uno al giorno). Tutto ha fine con un falò e fuochi d’artificio.

In Spagna la sera del 5 gennaio i bambini attendono i doni dei Re Magi e mettono davanti alla porta un bicchier d’acqua per i cammelli assetati e anche qualcosa da mangiare e una scarpa. In molte città si tiene un corteo durante il quale i Re Magi sfilano per le vie su dei carri riccamente decorati.

In Germania i Re Magi sono protagonisti. Le persone di religione cattolica vanno a messa. Ma il 6 Gennaio non è un giorno festivo, si lavora come al solito e i bambini vanno a scuola.

In Romania i bambini attendono l’arrivo dei re Magi e il 6 gennaio propongono racconti in cambio di qualche spicciolo.

In Ungheria i bambini si vestono da Re Magi e poi vanno di casa in casa portandosi dietro un presepe e in cambio ricevono qualche soldo.

In  Russia molti parlano di una vecchina, chiamata “Babuschka”, che, accompagnerebbe Papà Gelo o Papà Inverno, distribuendo regali a tutti i bambini.

La Vera Storia Della Befana

La befana discende da tradizioni magiche precristiane e, nella cultura popolare, si fonde con elementi folcloristici e cristiani: la Befana porta i doni in ricordo di quelli offerti a Gesù Bambino dai Magi.

PS: Buona Befana a tutti!

Apre Il Primo Covid Hotel in provincia di Novara: il Blue Relais Maggiore

A Castelletto sopra Ticino, è stato allestito l’unico Covid Hotel della provincia novarese, una formula all’americana pensata per ospitare i pazienti in quarantena in tutta sicurezza. Dal primo dicembre scorso, il Blue Relais Maggiore ha già accolto diversi  pazienti autosufficienti, asintomatici e paucisintomatici, positivi al Covid-19. Tutti coloro che non hanno la possibilità di attuare un rigoroso isolamento al proprio domicilio, possono essere ospitati fino al raggiungimento della negativizzazione.

 

Andrea Bernardi, gestore del Blue Relais Maggiore: la sua struttura di hotel/motel all’americana è perfetta per ospitare in tutta sicurezza sia i pazienti in quarantena così come la clientela non affetta da coronavirus.

Tutte le stanze destinate ai pazienti Covid sono accessibili e raggiungibili autonomamente, con mezzo proprio o trasportate da mezzi dell’ASL, senza che la persona positiva sosti o debba passare da un ambiente comune della struttura. Si parcheggia davanti alla stanza, senza fare il check-in (che avviene tramite i dati criptati inviati in precedenza dall’ASL) e si prende possesso della stessa.

Bernardi ha poi ideato una modalità di gestione della permanenza che evita ogni contatto del personale con i pazienti/ospiti. Per i pasti è stato individuato un catering esterno che accede autonomamente alla struttura posizionando, su di un tavolo di servizio all’esterno delle camere.

Ogni giorno la ASL opera un monitoraggio telefonico e infermieristico, e per gli operatori è stata predisposta una camera convertita “a luogo pulito” dove possono cambiarsi e stoccare tutto il materiale necessario.

La reception è attiva per ogni richiesta non medica 24 ore su 24. L’area delle camere COVID, oltre ad essere videosorvegliata h24, è perimetrata ed accessibile dall’esterno solo dai mezzi degli operatori preposti, mentre gli altri ospiti hanno un accesso totalmente diverso sia alle stanze che alle parti comuni, dalla reception al ristorante, alla sala per la colazione.

L’accesso al servizio di COVID hotel, avviene tramite i medici di base che contattano la ASL NO per verificare la disponibilità delle stanze o dagli ospedali che dimettono i pazienti che possono e devono restare in quarantena obbligatoria.

http://Blue Relais Maggiore

SS Sempione 182

28053 – Castelletto Sopra Ticino (NO)

Tel. 0331.920554

http://www.bluerelais-maggiore.it

LA GUIDA MICHELIN NON LA FERMA NESSUNO: BRILLANO ANCORA LE STELLE. 2021

La 66° Guida Michelin certamente si è distinta nel portare avanti il suo compito, in un 2020 provato dal Covid 19, la sua mission negl’anni ha reso la comunità dei ristoratori un vero movimento culturale enogastronomico, la filosofia della guida riassunta nella frase “movimento del food” ha creato e continuerà a creare un valore alla storia dell’arte culinaria.

Le novità quest’anno sono state presentate da Milano in streaming: si aggiungono 26 nuove stelle, nessun nuovo entrato ai piani alti dei tristellati, Oldani e de Santis portano a casa un raddoppio, la novità di quest’anno vede l’introduzione di un riconoscimento per la sostenibilità, un stella verde che va ad aggiungersi agli altri simboli della Guida, la stella, il piatto, l’omino Bib Gourmand. Il focus della stella verde è promuovere quei ristoranti che si sono impegnati contro gli sprechi e per una cucina green. Sono 13 i premiati  tra cui Mariangela Susigan del Gardenia di Caluso e Massimo Bottura, Osteria Francescana.

I numeri

371 i ristoranti stellati dell’edizione 2021, di cui 11 tristellati, 37 bistellati e 323 con una stella.

I tre stelle rimangono immutati: Piazza Duomo ad Alba (Cn); Da Vittorio a Brusaporto (Bg); St. Hubertus, a San Cassiano (Bz); Le Calandre a Rubano (Pd); Dal Pescatore a Canneto Sull’Oglio (Mn); Osteria Francescana a Modena; Enoteca Pinchiorri a Firenze; La Pergola a Roma; Reale a Castel di Sangro (Aq); Mauro Uliassi a Senigallia (An) ed Enrico Bartolini al Mudec a Milano.

TUTTI I RICONOSCIMENTI

I 13 chef che guadagnano la stella verde (novità 2021)

Mariangela Susigan del ristorante Gardenia di Caluso (To)

Famiglia Iaccarino del Sant’Agata sui Due Golfi (Na)

Massimo Bottura dell’Osteria Francescana di Modena

Caterina Ceraudo di Dattilo

Piergiorgio Siviero di Lazzaro 1915

Antonello Sardi di Virtuoso Gourmet

Pietro Leeman di Joia

Davide Oldani di D’O

Fabrizio Caponi i’Ciocio-Osteria di Suvereto

Igor Macchia di Casa Format

Norbert Niederkofler di St. Hubertus

Franco Malinverno di Caffè La crepa

Roberto Tonola di Lanterna Verde

I nuovi 26 una stella

Don Alfonso 1890 San Barbato Donato De Leonardis* Lavello (PZ)

Relais Blu Alberto Annarumma Massa Lubrense / Termini (NA)

Re Santi e Leoni Luigi Salomone ** Nola (NA)

Lorelei Ciro Sicignano** Sorrento (NA)

Osteria del Povero Diavolo Giuseppe Gasperoni * Torriana (RN)

Zia Antonio Ziantoni ** Roma

Essenza Simone Nardoni** Terracina (LT)

Nove Giorgio Servetto Alassio (SV)

Impronta D’Acqua Ivan Maniago** Cavi di Lavagna (GE)

Kitchen Andrea Casali* Como

AALTO Takeshi Iwai Milano

Borgo Sant’Anna Pasquale Laera** Monforte d’Alba (CN)

Piano 35 Christian Balzo Torino

Casa Sgarra Felice Sgarra ** Trani (BT)

Poggio Rosso Juan Camilo Quintero** Castelnuovo Berardenga (SI)

Gabbiano 3.0 Alessandro Rossi* Marina di Grosseto (GR)

Franco Mare Alessandro Ferrarini Marina di Pietrasanta (LU)

Sala dei Grappoli Domenico Francone Montalcino / Poggio alle Mura (SI)

Linfa Vincenzo Martella San Gimignano (SI)

Peter Brunel Restaurant Gourmet Peter Brunel Arco (TN)

Prezioso Egon Heiss Merano (BZ)

Senso Alfio Ghezzi Mart Alfio Ghezzi Rovereto (TN)

Vecchio Ristoro Filippo Oggioni** Aosta

SanBrite Riccardo Gaspari ** Cortina d’Ampezzo (BL)

La Cru Giacomo Sacchetto** Romagnano (VR)

Amistà Mattia Bianchi** San Pietro in Cariano (VR)

* under 30 ** under 35

I nuovi due stelle

Matteo Metullio del ristorante Harry’s Piccolo di Trieste

Rocco de Santis del ristorante Santa Elisabetta di Firenze

Davide Oldani di D’O a San Pietro all’Olmo, Cornaredo (Mi)

Non conferma le due stelle

Jasmine – Chiusa (BZ)

Non confermano la stella

Bacco – Barletta

Il Riccio – Capri (NA)

La Corte – Follina (TV)

Marc Lantieri Al Castello – Grinzane Cavour (CN)

Casa del nonno 13 – Mercato San Severino (SA)

Bye Bye Blues – Palermo

Al ferarut – Rivignano

Enoteca Al Parlamento Achilli – Roma

Osteria la Fontanina – Verona

Al Capriolo – Vodo Cadore

I Più Tradizionali Piatti E Rituali portafortuna del Capodanno Nel Mondo: Italiani- Greci- Irlandesi- Argentini- Messicani e tanti Altri

Antiche tradizioni, tempi moderni, costumi locali, portafortuna e piatti di portata, per festeggiare il Capodanno nel mondo moltissimi sono i rituali per salutare la notte del 31 dicembre, perché in qualunque latitudine vi troviate il benvenuto al nuovo anno è d’obbligo.

 

I rituali per lasciarsi l’anno vecchio alle spalle e abbracciare il nuovo

In ogni luogo del mondo per lasciarsi alle spalle l’anno vecchio si eseguono usanze di ogni genere per esempio in Argentina il 31 dicembre si usa strappare vecchi documenti e lanciare i brandelli di carta dalla finestra. In Irlanda si bussa sui muri di casa con delle pagnotte, mentre in Danimarca si lanciano vecchi piatti e bicchieri contro la propria porta o quella di parenti e amici, per allontanare gli spiriti malvagi. In Algeria i bambini scrivono ai genitori delle letterine con i buoni propositi e i desideri per il nuovo anno. In Russia Ded Moroz (Nonno Gelo), un personaggio del folklore sovietico, porta i doni assieme a sua figlia, la Fanciulla di Neve. In Italia si usa indossare dell’intimo rosso per la notte di San Silvestro che pare sia di  buono auspicio per accogliere il nuovo anno.

 

 

Ded Moroz (Nonno Gelo)

In Bangladesh il giorno più romantico dell’anno è il 31 dicembre: molte coppie si sposano a Capodanno, con festeggiamenti pantagruelici che iniziano nell’anno vecchio e finiscono all’alba di quello nuovo.

In Grecia il 31 dicembre si usa appendere una cipolla sulla porta d’ingresso, nella Repubblica Ceca bisogna tagliare una mela a metà: se al centro appare una croce l’anno nuovo porterà qualche grattacapo, se mostra una stella sarà un anno positivo.

 

 

 

 

In molte culture in diversi angoli del mondo, dalla Grecia all’ Inghilterra fino alle Filippine, l’ultimo giorno dell’anno si nasconde una moneta dentro l’impasto di una pagnotta: chi la trova avrà un anno molto fortunato.

La tradizione vuole che la notte di San Silvestro ogni Paese abbia una tradizione gastronomica tipica:

in Italia non mancano sulla tavola il cotechino o lo zampone accompagnati dalle lenticchie: secondo la leggenda infatti, questi legumi porterebbero fortuna a chi li consuma il 31 dicembre allo scattare delle mezzanotte. In Argentina si festeggia cucinando un piatto tipico, si i tratta dell’asado, a base di carne di manzo alla brace accompagnata dal chimichurri, una salsa fatta con spezie, olio, aceto e limone.

Rice noodle soup, Laos. La zuppa di noodles è uno dei piatti più prelibati della cucina orientale… In occasione del Capodanno, servite gli spaghetti di riso con erbe fresche e polpettine di manzo in brodo: una vera prelibatezza!

 

Lao-Rice-Noodle-Soup

 

Pork Roast with Boozy Prunes. In Lituania l’odore che proviene dalla cucina è quasi sicuramente quello del maialino arrosto che in Lituania viene consumato per il cenone di San Silvestro o per il primo dell’anno. L’aggiunta delle prugne rende questo piatto un must have Natalizio.

 

 

Pork_Roast_Boozy_Prunes

In Francia per la notte di Saint Sylvestre non mancherà  il foie gras, le ostriche, le escargot, i frutti di mare e i crostacei,  ovviamente con fiumi di champagne al seguito.

 

 

 

Paese che vai tradizioni che trovi, tutti siamo in cerca della buona sorte per un nuovo anno ricco di soldi, salute e soddisfazioni … ( Tutti si augurano ovviamente che il Covid faccia parte del 2020).

L’oro verde della felicità: olio extravergine di oliva- Frantoio Peltristo

Poche sono le colture e i prodotti potentemente radicati nei millenni, e nelle abitudini di tutti noi. L’olio di oliva ha certamente una storia millenaria, i primi olivi risalgono, infatti, a più di 7.000 anni fa, tante sono infatti le tracce lasciate nel corso della storia che ne testimoniano la sua importanza.

 

L’olio di oliva è qualcosa di verace, pregevole, unico, proprio come la verità che emerge sempre, come la caratteristica dell’olio di non mischiarsi con l’acqua quando viene aggiunta.

L’olio umbro è noto per le sue peculiarità organolettiche che gli conferiscono un sapore distintivo, in Umbria infatti si trova il miglior olio EVO. L’olio EVO dell’Umbria è apprezzato a tavola perché è flessibile e adattabile ad ogni tipo di piatto. Ciò è dovuto alla qualità del terreno ed è uno dei motivi, che insieme al clima, rende l’Umbria una regione particolarmente adatta alla coltivazione degli ulivi.

 

 

L’azienda Agricola Frantoio Peltristo è immerso nel cuore dell’Umbria e produce un olio extravergine di oliva dal sapore tipicamente umbro certificato come DOP Umbria. Gli  oliveti vengono concimati da oltre 15 anni esclusivamente con concimi organici e non vengono trattati con prodotti fitosanitari. A partire da ottobre 2009 una parte di questi oliveti sono stati iscritti e vincolati al regime della coltivazione biologica.

Abbiamo avuto la possibilità di degustare i sapori e gli odori tipici delle loro cultivar, che offrono generosamente al palato tutta l’anima del suo frutto trasformato in un tesoro sotto forma di olio dalle proprietà organolettiche eccellenti.

L’estrazione viene prodotta rigorosamente a freddo, le varietà colturali più diffuse sono: frantoio, leccino,  moraiolo e  dolce agogia. L’extravergine  che si ottiene dalle olive di questa zona ha un gusto molto equilibrato e particolare, sprigiona sentori di erba fresca appena tagliata, al gusto rivela una nota piccante con retrogusto amaro che sovente ricorda  il carciofo.

 

 

 

 

 

Chicche di produzione

Dall’anno 2008 hanno iniziato la produzione di condimenti naturali macinando le olive assieme a frutti e altre piante. Oggi producono condimenti a base di olive e limoni, arance, rosmarino, basilico, curcuma zenzero e pepe nero e peperoncino. Tutti gli ingredienti utilizzati in fase di lavorazioni sono naturali e non vengono utilizzati estratti chimici ed essenze.