Io Bevo Così 2018

Io bevo così ci insegna a conoscere ed apprezzare una categoria di vini non convenzionali, dove il risultato ci consegna un vino con profumi, colori e sapori ampiamente diversi, stuzzicando i nostri sensi ad apprezzare  elementi di carattere più complessi.

La Quinta Edizione di “Io Bevo Così” si è svolta oggi lunedì 22 gennaio 2018, presso l’Hotel Excelsior Gallia nella cosmopolita Milano


Il focus è sempre il vino e i suoi produttori. Una rassegna che ci ha permesso di assaggiare e degustare più di 600 vini naturali, biologici e biodinamici provenienti da tutta Italia e da alcune regioni della Francia, Spagna e Grecia così da confrontandosi con diversi produttori.

 

Ca Del Vent Memoria e Sogno (Io Bevo Così
Ca Del Vent Memoria e Sogno (Io Bevo Così)

Un appuntamento dedicato ai vini naturali e il territorio.

Biologico, biodinamico, naturale, quali differenze possiedono? non si può infatti dire che biologico e il naturale siano la stessa cosa, ecco una breve sintesi che vi riferisce le diversità degli attributi.

L’entrata in vigore della legislazione europea sul vino Biologico è stata varata nel (2012) è necessario sapere che i prodotti coltivati secondo le norme ‘bio’ vantano l’eliminazione di sostanze chimiche per il trattamento delle piante., quindi seguono precisi standard qualitativi.


  • Non è consentito l’uso di acido sorbico e la desolforazione
  • Viene stabilito un tetto per i solfiti pari a 30-50 mg/litro in meno rispetto al vino convenzionale.
  • La derivazione del prodotto da uve biologiche sarà controllata e certificata.

  Vino naturale

Con la dicitura “vino naturale” si fa cenno alla categoria di vini che adottano le tecniche dell’agricoltura biologica, ma non aggiungono nessuna sostanza al mosto, quindi nessun correttore di acidità, anidride solforosa o coadiuvanti vari. Non essendo controllati da nessuna normativa e spesso i solfiti vengono comunque aggiunti per prevenire ossidazioni o deviazioni batteriche.

Vino Biodinamico

Con la dicitura “vino biodinamico” si fa riferimento ad un vino ottenuto da uve da agricoltura biodinamica, dove vengono fissano limiti ancor più severi dal bio, soprattutto nella fase della lavorazione in cantina.

Nell’agricoltura biodinamica non vengono utilizzati prodotti di sintesi chimica (concimi, fitofarmaci, diserbanti). Si somministrano in dosi omeopatiche dei preparati naturali ottenuti da processi fermentativi, decotti e minerali, come polvere di quarzo, sempre tenendo conto delle fasi della luna e del sole. Il terreno si lavora con metodi tradizionali come arare (con il cavallo, non con il trattore).

Viene seguito un calendario lunare sia in cantina che per i travasi e l’imbottigliamento. L’uva sana e maturata bene e non ricorre ad interventi fisici o chimici, il mosto fermenta sui propri lieviti originari.

  • I vini ottenuti da uve di agricoltura biodinamica sono caratterizzati da una grande vivacità e da un colore intenso.

Di seguito riportiamo la nostra personale lista degli assaggi per regione:

Merita la mia preferenza: la Lombardia con  “Stefanago Ancestrale Rosé” e “Stefanago Cruasé” DOCG dell’Oltrepò Pavese. Con la stessa tecnica anche lo Spumante Metodo Classico da uve Müller Thurgau.

LA TORRETTA (Piemonte)

ALDO VIOLA (Sicilia)

I MANDORLI (Toscana)

VITTORIO STILLO (Calabria)

CASEBIANCHE (Campania)

IL GELSOMORO (Marche)

ORESTE TOMBOLINI (Puglia)

MONTISCI (Sardegna)

BODEGA SCHATZ (Spagna)

VIN DES POTES (Francia)

JORG BRETZ (Austria)

MARVLA TINDO (Slovacchia)

KTIMA LIGAS (Macedonia)


 

I Mandorli vino Bio e biodinamico della costa Toscana. (Io Bevo Così)
I Mandorli vino Bio e biodinamico della costa Toscana. (Io Bevo Così)

Io bevo così ci insegna a conoscere ed apprezzare una categoria di vini non convenzionali, dove il risultato ci consegna un vino con profumi, colori e sapori ampiamente diversi, stuzzicando i nostri sensi ad apprezzare  elementi di carattere più complessi.

 

 

 


(Io Bevo così è realizzato da; da Andrea Pesce e Andrea Sala)

 http://Io Bevo Così 2018

 

[email protected]

LUXURY BUREAU – Via Torino, 2 – 20123 (MI)

Nicola Di Maso – [email protected]

Kisen Restaurant Jappon Fusion

Oggi vi parlo di Kisen restaurant, già dal nome si capice che si tratta di un ristorante giapponese, fa parte di una catena di ristoranti in grado di soddisfare pienamente ogni necessità, la sperimentazione e la scelta delle materie prime rendono il un menù prelibato e unico.

 Kisen Restaurant


Oggi vi parlo di Kisen restaurant, già dal nome si capisce che si tratta di un ristorante giapponese, fa parte di una catena di ristoranti in grado di soddisfare pienamente ogni necessità, la sperimentazione e la scelta delle materie prime rendono il  menù prelibato e unico.


Flower_nero_double_Kinsen
Flower_nero_double_Kinsen

Uno spazio ampio che richiama la natura giapponese, la pietra solida e caratteristica, il legno caldo che richiama semplicità, le canne di bambu fonte d’ispirazione culturale estetica.

La cucina giapponese è amatissima e viene a sua volta rielaborata e spiegata in maniera più alternativa, i giapponesi sono liberi di scegliere tra una varietà di abbinamenti incredibili visto che la cultura gastronomica giapponese si basa sulla mescolanza di cucine diverse e ingredienti ereditati dalle varie incursioni straniere.


Kisen Restaurant è un’evoluzione di combinazioni che valorizzano fin da subito ogni proposta assaggiata, sfogliando il menù si apprende la creatività e nel contempo la semplicità della loro filosofia, assaggiamo ciò che viene pensato per noi per essere gustato.

Piatti tipici senz’altro il sushi cardine primario la varietà tris di tartare preparate con armonia di forme e colori (Salmone,avocado, tobiko, mandorle, chicchi di melograno con salsa maio sbagliata.Tonno, avocado, tobiko, mela verde, philadelphia, kisen souce. Ricciola, avocado, pomodorini, olive taggiasche e salsa al sesamo).



Bellezza e soddisfazione ci donano queste proposte;

Bignè di patate croccanti avvolte da salmone scottato alla piastra. kani cream korokke (crocchette in crema di granchi al latte con salsa dello chef) Ebi flower (tempura di gambero e fiore di zucca avvolto da salmone scottato alla piastra) dim sum (alla barbietola al the verde, nero di seppia e zafferano).


Degustazione mista di gunkan

degustazione mista di dragon ball (salmone, tonno, gambero) Temaki (Sake furai: salmone impanato, tartare di salmone, insalata e tobiko; Amaebi: gambero crudo avocado e tobiko; Yellow: riso allo zafferano, tartare di ricciola, mango, gambero rosso e chips di fiori di loto)

Tra gli special roll (Yellow roll con riso giallo, tartare di ricciola, gambero rosso e chips di fiori di loto; Fritto Maki Special; Barbabietola con riso rosso, salmone teriyaki, avocado, gambero crudo e chips di barbabietola)

 

 


Per tutti gli appassionati di conoscere una nuova apertura giapponese il Kisen vi coinvolgerà deliziandovi sulle più gustose specialità nipponiche.

 

Kisen

Via Moscova 10

Tel 3333911343

Mail [email protected]

www.kisensushi.it

 

19.26 Bistrò: Tradizione Sapori e atmosfere Retrò

19,26 Bistrò: rispecchia una vocazione “simply food” l’ideale per stare qualche ora rilassati ad assaggiare i piatti più buoni della tradizione casalinga, caratterizzata dai piatti regionali della tradizione di “Mammà”, sapori unici, piatti e ricette che sono stati creati dalle nonne più che dagli chef, qui assaggerete la cucina casereccia con una nota originale.

Così cercate un posto dalla cucina tradizionale ma con l’attenzione alla qualità; 19.26 la data di nascita di Livia, mamma dei proprietari. Questo delizioso Bistrò nel cuore di Milano in zona Brera è quello che fa per voi.


Il locale rispecchia una vocazione “simply food” l’ideale per stare qualche ora rilassati ad assaggiare i piatti più buoni della tradizione casalinga, la filosofia di questo luogo è proprio caratterizzata dai piatti regionali della tradizione di “Mammà”, sapori unici, piatti e ricette che sono stati creati dalle nonne più che dagli chef, qui assaggerete la cucina casereccia con una nota originale. I proprietari Aldo Franco e Anita, vogliono darci il meglio.

Dopo aver dato un’occhiata al locale nato negli spazi di uno storico ristorante milanese (il Giallo), il concept si rivoluziona lasciando spazio al gusto retrò con sfumature moderne, anni ’50 con arredamenti alternativi dei tempi contemporanei, colori calmi dalle panche in ecopelle, ai tavoli in legno, fino al tocco stravagante delle lampade in cristallo molato e l’elegante tavolo conviviale tirato a lucido, di personalità ce n’e tanta la carta da parati presente è un dettaglio che non passa inosservato, tutto risalta la scelta dei colori beige e grigio antracite.

E’ lo chef Domenico di Capua a curare le proposte del Bistrò 19,26, piatti dalla struttura forte, dai sapori della terra.

Assaggiamo alcuni must da decantare senza falsa modesta; tortino di riso Venere con verdure croccanti gamberoni argentini al curry sono una delizia. Tra gli antipasti un’inedita parmigiana di zucchine con mozzarella di bufala, un’eccellente variante del tipico piatto conosciuto, pietanza diffusa nella tradizione culinaria napoletana, si continua col tortino di patate e porcini con fonduta allo Zola dolce novarese, un antipasto perfetto se e amate i sapori delicati ma irresistibili, allora questo piatto è quello che fa per voi!

 


 

I primi favolosi. Paccheri 19.26 al ragù bianco di vitella ti apre l’appetito, tutti in silenzio, una ricetta tradizionale campana che ha un solo segreto: un ragù prelibato. Passiamo alle Chicche di patate verdi con fonduta di Zola, guanciale di amatrice e gherigli di noci, sono uno di quei primi piatti che gli amanti del gorgonzola non possono lasciarsi scappare, e non solo perché hanno messo tutti d’accordo.

 


 

 

 

E trai secondi assaggiamo il filetto di manzo ai carciofi con salsa allo zafferano, un delizioso piatto dei mesi invernali indubbiamente la salsa è avvolgente delicata e dolce. l’Ossobuco accompagnato da un profumato risotto giallo è un piatto unico ricco di gusto.


 

 

Mano al portafogli

Si parla di rapporto qualità/ prezzo. Spenderete per gli antipasti da €10/15 la selezione di antipasti è ottima e senz’altro conveniente, per i primi piatti i prezzi si aggirano intorno a €12/18 , secondi di carne e pesce €18/24, i dolci da €5/8. Il rapporto qualità prezzo è un punto di forza per questo delizioso Bistrò, difficile da trovare a certi standard.

Note positive

Dal punto di vista dell’accoglienza tutto è coordinato per far si che il cliente si senta davvero il benvenuto. Le porzioni sono generose che in effetti non guasta mai. A pranzo propongono il menù alla carta o un piatto unico del giorno. La cucina chiude oltre le 23 per i nottambuli milanesi affamati. E’ possibile fermarsi per bere un interessante aperitivo, dalle 19 alle 21, con formula di tre assaggi degli antipasti in menu, serviti con un calice di vino, o una birra o un cocktail a 10

 

La cena dei sapori si è conclusa, ovvero siamo sazi e appagati, la genuinità e la tradizione dei piatti del bistrò 19,26 ci ha reso ghiotti di voler presto ritornare, del resto non c’è piacere più grande di quello del cibo, e se poi è tradizionale ci piace di più.

 

19.26 bistrò

Via Milazzo 6

20123 – Milano

Tel. 02.91576779/349.7800436

Sempre aperto tranne sabato e domenica a pranzo

Orari cucina: 12 – 15, 17 – 01 (giov/ven/sab alle 2)

Nella cucina del Ristorante Tre Cristi

La cucina di Dario Pisani si traduce nella creatività obbiettiva, i suoi piatti parlano di energia ed emozioni, vanitosi e diretti al palato.

I Tre Cristi Restaurant può diventare il vostro punto di riferimento a tavola, a dare sprint alla cucina troviamo il giovane chef Dario Pisani, napoletano di provenienza e nuova punta gourmet del quartiere futurista di Porta Nuova Varesine a Milano.

 


Con Dario Pisani in cucina il gusto ampio della tradizione è sempre a portata di forchetta, ovviamente tutte le portate hanno l’innovazione e la sapienza di uno chef che ha appreso la sua arte dai migliori; 3 anni da Enrico Crippa al Piazza Duomo di Alba, gli ha tramandato la rilevanza del bello in un piatto, Carlo Cracco a Milano, dove ha forgiato la disciplina che comporta lavorare in cucina in sinergia con il resto della brigata, allievo di Gualtiero Marchesi al Teatro alla Scala, ha appreso il sentimento e il rispetto per la materia prima che si riassume in un   piatto.

Materie prime di qualità che si uniscono all’anima dei profumi mediterranei, non passa inosservata l’abilità di rendere i suoi piatti seducenti, l’equilibrio dei sapori si fonde all’estro estetico dando così il risultato caratteristico da portata gourmet.

Non solo piatti creativi nulla è trascurato la pasta fresca e il pane sono rigorosamente fatti in casa non si rinuncia all’animo familiare.

Siamo stati ospiti da Dario Pisani che ha presentato il suo menu stagionale partendo da un amuse-bouche di ottima fattura, Canapè di semola con baccalà mantecato e polvere d’alloro, un sapore delicato e per niente scontato.

Qui vi elenco le varie proposte degustate

Il Risotto affumicato con gamberi e limone candito è uno dei piatti signature di Pisani un omaggio alla sua terra, un piatto dove i sapori del luogo si legano esprimendo in bocca il mare, si sentono i forti legami con la terra, si godono i profumi del limone e dell’affumicatura, il risultato è sincero.


Risotto affumicato con gamberi di Mazara del Vallo e limone candito

La Location è intima ed elegante, l’ambiente confortevole, studiato per valorizzare al meglio i 35 coperti.

Un team ha una singolare peculiarità sono tutti giovanissimi non superando la soglia dei 27 anni, in cucina troviamo; Davide Pisani chef, Simone Rocca sous-chef, Federica Russo restaurant manager e Monica Angeli esperta di vini.


Nella cucina del Ristorante Tre Cristi si lavora moltissimo e Pisani fin da subito ha dimostrato di avere grandi capacità e soprattutto una buona tecnica. Attento, premuroso, i suoi piatti sono in sintonia con determinazione e gusto.

Bravo Pisani.



Via Galileo Galilei, 5, Angolo Via Marco Polo, 20124 Milano MI

Gialle&Co La Tipica Baked Potato Inglese In versione Originale Made In Italy

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Gialle&Co la cucina che trasforma la tipica baked potato inglese nella versione più originale made in Italy.

Le portate sono guidate sul principio delle patate cotte al forno quindici proposte e tanti mini assaggi, per una pausa gustosa e leggera che non appesantisce, ma anzi allo stesso tempo è di sostanza per reggere bene tutto il ritmo della giornata. Via libera dunque alle proposte signature e stagionali ideate dallo chef Andrea Vigna.

 


Qualunque sia la vostra scelta il gusto è servito; Fishytariane per gli amanti del pesce, in Meatariane, per chi non può fare a meno della carne, in Veggytariane e Vegane per il popolo green.

In un’inedita reinterpretazione ve ne elenchiamo alcune: Dr. Salmon & Mr. Butter Salmone, burro alle erbe, crème fraîche, semi di zucca. Italian Rhapsody Costine di maiale sfilacciate, concentrato di pomodoro, verza. Vegane Cime di rapa in crema e al vapore, peperoncino, olio EVO pugliese. VEGGYTARIANE Assai Good Taleggio Ganassa, radicchio cotto e crudo, noci.


Il design è costruito con uno stile rustico, la scelta dei materiali grezzi lavorati in maniera stilosa rendono il concept originale e particolarmente vintage ma in chiave moderna, l’innovazione della serra all’interno del locale custodisce la cucina in un singolare mosaico di vetrate, studiato in maniera ingegnosa consentendo al locale di aprirsi completamente nelle giornate miti e soleggiate cosi da concedere nuovi preziosi posti a sedere.

L’idea in più? L’aperitivo con le gialle dove il profumo delle patate si mescola all’happy hour meneghino, dei sfiziossisimi finger food di degustazione in accompagnamento a dell’ottimo vino e ricercata birra artigianale.


 

GIALLE_CO_RUBAHEARTS
GIALLE_CO_RUBAHEARTS_

Gialle&Co è aperto 7 giorni su 7 dalle 12 alle 23 2con consegna a domicilio

Dove: Gialle&Co Via A. Volta, 12 www.gialleandco.com

Le terre del Prosecco

Le terre del Prosecco: terre di gioia e di grandi bevute

Il vino è cultura della natura per mano dell’uomo, quella cultura che fa degli uomini i custodi delle proprie radici.

Il prosecco di Valdobbiadene non è quindi solo vino, è la storia dell’agricoltura di un grande patrimonio culturale ed economico, le colline di Conegliano Valdobbiadene sono il cuore della DOCG del Prosecco, insieme a tutta la fascia Pedemontana del territorio circondata da paesaggi incantevoli e splendidi borghi storici.

La zona di produzione interessa 15 comuni e si estende su un’area di circa 18 mila ettari di superficie agricola, la vite viene coltivata solo sui versanti meridionali, a un’altitudine compresa tra i 50 e i 500 metri, la presenza della vite risale probabilmente all’epoca della centuriazione romana nel I sec. a.C.

 

Le terre del Prosecco

 

Il Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene ha delle precise regole che lo rendono singolare e autentico, si distingue per il colore giallo paglierino leggero, un elegante corposità, e un ’intenso profumo fruttato e floreale, esso può essere tranquillo, Frizzante o Spumante, ecco com’è il vero Prosecco Doc di Conegliano-Valdobbiadene.

Conosciamone bene alcune versioni; docg Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, docg Asolo Prosecco Superiore e doc Prosecco.

Il Conegliano Valdobbiadene si può degustare nelle versioni Brut, Extra Dry e Dry, che si distinguono per il residuo zuccherino. 

  • Il PROSECCO SPUMANTE, ha un’effervescenza persistente ed è la versione simbolo della denominazione.
  • PROSECCO TRANQUILLO il perlage è assente
  • Il PROSECCO FRIZZANTE il perlage lieve e meno persistente.

 

Vino in Villa

Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene frizzante, risulta asciutto e leggero il colore è il caratteristico paglierino leggero, al naso l’aroma è ricco di sentori floreali e fruttati, con un prevalere di mela acerba e limone.

Prosecco di Valdobbiadene Superiore di Cartizze, un area di 106 ettari di vigneto, compresa tra le colline di S.Pietro di Barbozza, Santo Stefano e Saccol, nel comune di Vadobbiadene, dove si produce un Prosecco particolarmente pregevole, le uve vengono vendemmiate tardi quando gli acini mostrano i primi segni di appassimento naturale, il colore è più intenso ha una complessità ampia, mela, pera, albicocca, agrumi, fino al piacevole retrogusto di mandorla glassata, il sapore è rotondo con un finissimo perlage.

Prosecco Asolo DOCG, la denominazione Colli Asolani Prosecco o Asolo Prosecco DOCG include le province di Treviso ed è stata creata nel 2010. Si sviluppa a nord ovest della città di Treviso, nella prima fascia collinare pedemontana.

Tre sono i vini della denominazione;

Colli Asolani-Prosecco o Asolo-Prosecco DOCG

Colli Asolani-Prosecco o Asolo-Prosecco DOCG spumante superiore

Colli Asolani-Prosecco o Asolo-Prosecco DOCG frizzante

Il colore è giallo paglierino tenue, il bouquet è tenue, profumi fruttati supportati da una nota minerale. In bocca è secco, molto fresco, finale persistente.

Il Prosecco Doc, il Prosecco Superiore, quello di Conegliano e Valdobbiadene, con l’appoggio del più giovane Asolo, non cessano la loro travolgente crescita in ogni lembo del mondo. Tutti adoriamo il Prosecco una volta scoperte l’unicità di questo grande vino.

Grappolo glera

 

http://Consorzio tutela Conegliano Valdobbiadine Docg,

La Tenzone Del Panettone Sesta Edizione

Tenzone del Panettone 2017. Vince per la tradizione il panettone tradizionale di Fabrizio Galla, Trionfa per l’innovativo Borioli

La sesta edizione della Tenzone si è conclusa domenica 19 Novembre nella suggestiva capitale della Food Valley Parma. Una sfida che schiera in campo 90 giurati per decidere quali dei oltre cento panettoni artigianali dei 68 partecipanti in gara sia il migliore d’Italia. Oltre ai classici si sono premiati gli innovativi, la migliore Pastry Queen e i più brillanti pasticceri Big.

La sfida della Tenzone dei panettoni

La Tenzone del Panettone è una kermesse ideata da Massimo Gelati e Vittorio Brandonisio nel 2011, oggi siamo giunti alla sesta edizione organizzata per celebrare i migliori grandi lievitati d’Italia, la gara ha delle regole ben precise che come da rituale include premi di categoria. Una giuria di esperti formata da due categorie, (giuria tecnica di giornalisti, critici e addetti ai lavori, e giuria di qualità, formata da gourmet e soggetti diversi). Insieme ci siamo misurati all’assaggio di tutti i panettoni in gara stabilendo tra gli altri anche il Junior Pastry Award, la migliore prova dei Big, gli altri singolari riconoscimenti come il premio rosa per la Pastry Queen, e la medaglia al miglior packaging.

Sabato 18 novembre la giuria si è riunita per scremare la selezione dei tanti lievitati in gara per poi proclamarne solo venticinque pasticceri per la finalissima di domenica 19.

I criteri di valutazione sono gusto, forma, colore, qualità, ingredienti, profumo, sofficità, taglio, alveolatura, distribuzione uniforme della frutta e cottura.

Tra gli sfidanti presenti tanti nomi celebri della pasticceria nazionale, da Valter Tagliazucchi, Andrea Urbani a Mario Fiasconaro, a Denis Dianin.

Tra le partecipanti in gara per il titolo di pastry queen troviamo Paola Ziliani, Pina Toscani e Laura Coletti.

Tra i giovani under 30 figurano Alessandro Gaido, Angelo Tramontano, Raffaele Vignola.

Per ogni delizia c’è una fantasia che ci conduce al desiderio di mangiarla, quella della meraviglia è solo più eccellente, ovvero un gusto indimenticabile che ci provoca emozioni.

Provate a pensare ai vostri dolci ricordi, il gusto della festa, l’olfatto silenzioso ma esigente, la ricchezza di un gusto squisito, la memoria dei Natali di un tempo e il fascino del suo dolce diletto, il “Panettone artigianale”.

La cucina Italiana è fatta di tradizioni antiche e ricordi familiari, noi quell’impronta e questa eredità la conserviamo nel bagaglio delle conoscenze preziose, ogni palato è un mondo, ma il sapore delle cose buone ha solo un codice; la prelibatezza, e quella tutti la riconosciamo.

Nel team di Infermentum si posizionano seguente Francesco Borioli,Luca dal Corso, Danielle Massella, Elisa Dalle Pezze.

I vincitori suddivisi per categoria:

I migliori 5 panettoni tradizionali

Galla Fabrizio
Tagliazucchi Valter
Urbani Andrea

Antoniazzi Davide
Gatti Stefano

I migliori 5 panettoni innovativi

Borioli Francesco Infermetum
Poli Diego
Ciacci Gabriele
Carosi Corrado
Lorenzetti Daniele

La top 10 assoluta

1 Borioli Francesco Infermetum
2 Galla Fabrizio
3 Tagliazucchi Valter
4 Poli Diego
5 Urbani Andrea
6 Antoniazzi Davide
7 Gatti Stefano
8 Gabbiano Salvatore
9 Scaglia Mauro
10 Ranieri Antonio

BIG
Borioli Francesco Infermetum
Ranieri Antonio
Ciacci Gabriele
Lorenzetti Daniele
Slama Alessandro

Junior pastry award

Angelo Mattia

Pastry Queen

Pina Toscani

Paola Ziliani

Under 16

Mauro Scaglia

Antonio Ranieri

Fabrizio Galla

 

http://www.tenzonedelpanettone.it

Guida Michelin Italia 2018


Quello che ci emoziona e ci diverte sfogliando la Guida! La Rossa delle meraviglie! Michelin 2018. It’s Queen of magic.


Guida Michelin 2018

Anche quest’anno per la seconda volta è stato il Teatro Regio di Parma, ad ospitare l’edizione italiana della guida Michelin 2018, una nuova edizione che presenta diverse novità.

16 novembre siamo presenti all’edizione italiana 2018 della guida più prestigiosa al mondo, in un susseguirsi di nuovi ristoranti stellati, di raddoppi e la vetta di un nuovo tre stelle

Si apre il sipario a presentarla c’è  Marco D’O, capo della comunicazione Michelin, arriva in seconda battuta Michael Ellis, direttore internazionale delle Guide Michelin.

In Italia ci sono attualmente presenti 306 ristoranti con 1 stella e 41  ristoranti con 2 stelle, e 9  con 3

Tre nuovi ristoranti si uniscono alla volta della prima stella a Milano della rossa. Iniziamo con le nuove stelle così ripartite:

Contraste di Matias Perdomo, Essenza di Eugenio Boer, Trussardi alla scala Roberto Conti. Nella provincia di Bergamo spicca , Umberto De Martino Florian Maison, Berton prende la seconda stella  al Lago con Lenzi, Villa Giulia – Maurizio Bufi, Gargnano (Brescia).


Guida Michelin 2018

La Lombardia si riconferma in pole position  per i numeri di stellati: 63 ristoranti (2 tre stelle, 6 due stelle 55 stelle) e 7novità

Novità anche tra i due stelle, con ben 3 new entry. Atteso e ampiamente previsto il doppio riconoscimento a:

Andrea Aprea, ristorante Vun  Milano, Due stelle che premiano  la sua cucina innovativa, che  rispecchia la tradizione ma cammina nel futuro.

Matteo Metullio, ristorante La Siriola, San Cassiano,  Due stelle che premiano la qualità della cucina e la capacita di Matteo di mettersi sempre in discussione con se stesso 

Alberto Faccani, ristorante Magnolia Cesenatico, Due stelle che premiano il suo impegno quotidiano, una elaborazione continua  di creatività e disciplina, pronto a valorizzare sempre le materie prime del territorio marciando oltre i confini.

Il nono tre stelle Michelin è Norbert Niederkofler  di San Cassiano festeggia la terza stella.


Guida Michelin 2018

Qui di seguito la lista con i premi principali

3 Stelle Michelin

Cucina superlativa, vale un viaggio speciale

NUOVO RISTORANTE TRE STELLE St. Hubertus – Norbert Niederkofler – San Cassiano (Bolzano)

  • Ristorante Reale, Niko Romito
  • La Pergola, Heinz Beck
  • Osteria Francescana, Massimo Bottura
  • Piazza Duomo, Enrico Crippa
  • Enoteca Pinchiorri, Annie Feolde

2 Stelle Michelin

Ottima cucina, merita una sosta!

Magnolia – Alberto Faccani, Cesanatico (Forlì Cesena)
La Siriola – Matteo Metullio, San Cassiano (Bolzano)
Vun – Andrea Aprea, Milano

1 Stella Michelin

Cucina di alto livello, merita una deviazione !

Contraste – Matias Perdomo, Milano
Trussardi alla Scala – Roberto Conti, Milano
La Terrazza – Fabio Ciervo, Roma
Il Refettorio – Bob Christoph, Conca dei Marini (Salerno)
La Serra – Luigi Tramontano, Positano (Salerno)
La Locanda del Borgo – Luciano Villani, Telese Terme (Avellino)
All’Oro – Riccardo Di Giacinto, Roma
Cum Quibus – Alberto Sparacino, San Gimignano (Siena)
Tordomatto – Adriano Baldassarre, Roma
Villa Giulia – Maurizio Bufi, Gargnano (Brescia)
Culinaria Im Farmerkreuz – Manfred Kofler, Tirolo (Bolzano)
Floria Maison – Umberto De Martino, San Paolo D’Argon (Bergamo)
Undicesimo Vineria – Francesco Brutto, Treviso
Larossa – Andrea Larossa, Alba (Cuneo)
Osteria dell’Arborina – Andrea Ribaldone, La Morra (Cuneo)
Il Poggio Rosso – Fabrizio Borraccino, Castelnuovo Berardenga (Siena)
Perillà – Marcello Corrado, Castiglione d’Orcia (Siena)
D.One Restaurant – Davide Pezzuto – Roseto degli Abruzzi (Teramo)
Essenza – Eugenio Boer, Milano
Glam Enrico Bartolini – Donato Ascani ed Enrico Bartolini, Venezia
Berton al Lago – Raffaele Lenzi e Andrea Berton, Torno (Como)
Stube Gourmet – Alessio Longhini, Asiago (Vicenza)

DA DUE STELLE AD UNA

Carlo Cracco e Claudio Sadler perdono 1 stella Michelin

CONFERMANO LA STELLA CON CAMBIO CHEF
I due buoi – Alessandria
La Veranda – Bardolino (Verona)
Casual – Bergamo
Agrodolce – Imperia
Vistamare – Latina
Castel Fragsburg – Merano (Bolzano)
Casa del Nonno 13 – Mercato San Severino (Salerno)
Vespasia – Norcia (Perugia)
Terrazza Bouquet – Sorrento (Napoli)
Vintage 1997 – Torino
Venissa – Venezia
Maxi – Vico Equense (Napoli)

PERDONO LA STELLA MICHELIN
Umami, Bormio (chiusura aprile 2017)
Locanda Severino, Caggiano
Petit Royal, Courmayeur
Don Giovanni, Ferrara (chiusura fine 2017)
Pascia, Invorio
Café Quinson, Morgex (chiusura per rinnovo locali)
All’Acquacotta, Saturnia
Lunasia, Viareggio (chiusura per rinnovo locali)
Lapprodo, Vibo Valentia

La guida Michelin ci porta sempre sulle orme di luoghi incantevoli perfettamente in equilibrio ad ogni nostro bisogno a tavola.  Voi che ne dite?


 

ADI APICOLTURA; Il Miele Italiano

ADI APICOLTURA azienda storica certificata biologica e pluripremiata produttrice del migliore miele Millefiori d’Italia e di Coriandolo, lancia la sua nuova linea; “Le Esperienze”. Fabio Iacovanelli titolare. Siamo qui per parlarvene.
A cura di Isabella Scuderi

Il miele da millenni è un alimento che testimonia molteplici ruoli, un primato che gli conferisce il titolo di alimento divino, almeno così in passato era ritenuto. Le prime tracce del suo utilizzo da parte Leggi tutto “ADI APICOLTURA; Il Miele Italiano”

Garage Customs Italia

Oggi 7 Novembre si inaugura Garage Custums Italia New Projet Car, New food Gourmet, The New Winner’s Cople
Lapo Elkann e Carlo Cracco. A cura di Isabella Scuderi

Oggi 7 Novembre si inaugura Garage Custums Italia New Projet Car, New food Gourmet, The New Winner’s Cople

Lapo Elkann e Carlo Cracco

Si è presentato oggi martedì 7 novembre, “Garage Italia”, viene presentato alla stampa, Lapo Elkann è tornato nel circuito delle automobili unendo due realtà che godono di grande riguardo, “cibo e motori”, il tutto nella storica stazione Agip di piazzale Accursio, luogo in cui Lapo ha sempre aspirato a creare il suo personale garage.

Dopo anni di decadenza  i lavori hanno rimesso a nuovo la struttura il restyling è stato affidato all’architetto Michele De Lucchi, così da dar vita ad un progetto creativo, dettagliato, dove le tecnologie avanzate e l’esperienza renderanno uniche le vostre vetture, che sia un’auto, una moto, un aereo, o una barca, grazie ai maestri artigiani.

Il locale è dislocato in 1.118 metri quadrati su cinque piani – prevede un caffè bistrot al piano terra, aperto, il ristorante gourmet aperto tutti i giorni a pranzo e a cena al primo piano. Il secondo piano, invece, sarà uno spazio dedicato interamente a mostre, eventi e concerti.

Garage Customs Italia

Tante idee tutte da scoprire, e così che la nuova coppia Elkann Cracco si intreccia, al piano superiore ci sarà il ristorante dello chef stellato dove si gusterà una cucina pop dall’estro geniale del maestro a prezzi più accessibili.

Ma attenzione ancora una volta Cracco non si smentisce, prezzi accessibili si, con grande sorpresa nella linea dei suoi piatti, realizzerà una cucina molecolare un salto nel futuro contemporaneo, immagino sia l’arma vincente di questo progetto unito dallo stile dandy di Lapo Elkann, e dal potere di tutto ciò che è Cracco in cucina.

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