Best Italian Wine Award 2018

Le radici della nostra enologia prendono vita dalla qualità del territorio, che alzano gli standard della qualità del vino, affondando le radici nella cultura millenaria della nostra terra.


 

Il Luca Gardini e il critico Andrea Grignaffini, presentano la settima edizione dei 50 migliori vini d’Italia secondo i Best Italian Wine Awards (BIWA), si confermano una delle classifiche più seguite del genere, la giuria è formata da un  comitato tecnico che degusta alla cieca oltre 300 referenze di vini, per poi decretare la classifica dei migliori 50, consegnando dei premi speciali  alle aziende e a coloro che hanno fatto la differenza.

 

La premiazione si tenuta il 17 settembre a Milano, presso Centro Congressi Fondazione Cariplo, con tanti apprezzamenti e riconoscimenti, infatti insieme alla classifica, ci sono alcuni premi speciali che catturano l’attenzione, alla cantina ENIO OTTAVIANI – ROMAGNA SANGIOVESE DADO 2016Alfiere del territorio”, il “Vino Promessa” di questa edizione è Cantina SOLIERA – LAMBRUSCO DI SORBARA IL TROVADOR 2017, per quanto riguarda il “Vino Pop” CARLOTTO Schiava 2017. Infine, è stato nominato Giovanni Sinesi Casadonna Reale “Miglior sommelier”  


1.TenutaSanGuidoTWS_BIWA2018

La giuria internazionale dei BIWA

Lu Yang, il sommellier più influente della Cina, Othmar Kiem, fondatore del Gourmet Club Alto Adige, Kenichi Ohashi Master of Wine giapponese, Sake Expert Assessor e Master Of Sake, Amaya Cervera (Spagna), fondatrice del sito internet spanishwinelover.com e wine journalist, Tim Atkin (Inghilterra), Wine Writer tra i più premiati al mondo, Christy Canterbury (Stati Uniti), giornalista, giudice, formatrice e Master of Wine. Tra i volti Italiani troviamo;Luciano Ferraro, capo redattore del Corriere della Sera e firma della rubrica Corriere DiVini, Daniele Cernilli ,il Doctor Wine, Antonio Paolini, esperto critico enogastronomico, Pier Bergonzi, vice-direttore de La Gazzetta dello Sport, fondatore della rubrica Gazza Golosa, Marco Tonelli, giornalista bolognese e strepitoso Sommelier.

 

Ai vertici troviamo tre rossi, 2 toscani e uno piemontese: primo in assoluto, Sassicaia 2015 tenuta San Guido Bolgheri. 

 

 

 


 

 

 

I 50 Best Italian Wine Awards 2018

  1. TENUTA SAN GUIDO – BOLGHERI SASSICAIA 2015 – TOSCANA
  2. ROAGNA – BARBARESCO ASILI VECCHIE VITI 2012 – PIEMONTE
  3. CASANOVA DI NERI – BRUNELLO DI MONTALCINO TENUTA NUOVA 2013 -TOSCANA
  4. SAN MICHELE APPIANO – SAUVIGNON THE WINE COLLECTION 2015 – ALTO ADIGE
  5. LUSIGNANI ALBERTO – VIN SANTO DI VIGOLENO 2008 – EMILIA ROMAGNA
  6. UBERTI – FRANCIACORTA QUINQUE – CUVÉE 5 VENDEMMIE – LOMBARDIA
  7. MARCO DE BARTOLI – SOLERA VECCHIO SAMPERI – SICILIA
  8. TENUTA SETTE PONTI – VIGNA DELL’IMPERO 2015 – TOSCANA
  9. PACHER HOF – PRIVATE CUVÉE ANDREAS HUBER 2016 – ALTO ADIGE
  10. CANTINA TRAMIN – CHARDONNAY RISERVA 2015 – ALTO ADIGE
  11. VALENTINI – TREBBIANO D’ABRUZZO 2014 – ABRUZZO
  12. FLORIO – MARSALA SUPERIORE RISERVA AMBRA DONNA FRANCA – SICILIA
  13. GRATTAMACCO – BOLGHERI ROSSO SUPERIORE GRATTAMACCO 2015 – TOSCANA
  14. BROGLIA – GAVI VECCHIA ANNATA 2009 – PIEMONTE
  15. ETTORE GERMANO – LANGHE RIESLING HÉRZU 2016 – PIEMONTE
  16. NINO NEGRI – SFURSAT 5 STELLE 2015 – LOMBARDIA
  17. DAMILANO – BAROLO RISERVA 1752 CANNUBI 2010 – PIEMONTE
  18. CA’ DEL BAIO – LANGHE RIESLING 2016 – PIEMONTE
  19. IL MARRONETO – BRUNELLO DI MONTALCINO SELEZIONE MADONNA DELLE GRAZIE 2013 – TOSCANA
  20. GIUSEPPE MASCARELLO E FIGLIO – BAROLO MONPRIVATO 2013 – PIEMONTE
  21. GIAN PAOLO E GIOVANNI CAVALLERI – FRANCIACORTA COLLEZIONE ESCLUSIVA GIOVANNI CAVALLERI 2007 – LOMBARDIA
  22. TORRE SAN MARTINO – SANGIOVESE MODIGLIANA VIGNA 1922 2015 – EMILIA ROMAGNA
  23. SCHIAVENZA – BAROLO CERRETTA 2014 – PIEMONTE
  24. PETROLO – GALATRONA 2016 – TOSCANA
  25. FRATELLI ALESSANDRIA – BAROLO MONVIGLIERO 2014 – PIEMONTE
  26. CA’ DEL BOSCO – FRANCIACORTA RISERVA ANNAMARIA CLEMENTI 2008 – LOMBARDIA
  27. MARISA CUOMO – FURORE BIANCO FIORDUVA 2016 – CAMPANIA
  28. VIETTI – BAROLO ROCCHE DI CASTIGLIONE 2014 – PIEMONTE
  29. CONTE EMO CAPODILISTA – LA MONTECCHIA – PASSITO DONNA DARIA 2015 – VENETO
  30. GINI – SOAVE CONTRADA SALVARENZA – VECCHIE VIGNE 2015 – VENETO
  31. MICHELE CHIARLO – BAROLO CEREQUIO 2013 – PIEMONTE
  32. BREZZA GIACOMO E FIGLI – BAROLO CANNUBI 2014 – PIEMONTE
  33. ELVIO COGNO – BAROLO RISERVA VIGNA ELENA 2012 – PIEMONTE
  34. POLIZIANO – VINO NOBILE DI MONTEPULCIANO ASINONE 2015 – TOSCANA
  35. SURRAU – CANNONAU RISERVA SINCARU 2015 – SARDEGNA
  36. VINI FRANCHETTI – PASSOPISCIARO – CONTRADA SCIARANUOVA 2016 – SICILIA
  37. CANTINA TERLANO – TERLANER PRIMO GRANDE CUVÉE 2015 – ALTO ADIGE
  38. TENUTA DI FESSINA – ETNA BIANCO A’PUDDARA 2016 – SICILIA
  39. ZIDARICH – VITOVSKA 2016 – FRIULI VENEZIA GIULIA
  40. SANTA BARBARA – MOSSONE 2016 – MARCHE
  41. TENUTE CISA ASINARI DEI MARCHESI DI GRÉSY – BARBARESCO RISERVA CAMP GROS MARTINENGA 2013 – PIEMONTE
  42. PODERE LE RIPI – BRUNELLO DI MONTALCINO RISERVA LUPI E SIRENE 2013 – TOSCANA
  43. BELPOGGIO – BRUNELLO DI MONTALCINO 2013 – TOSCANA
  44. GIACOMO BORGOGNO & FIGLI – BAROLO LISTE 2013 – PIEMONTE
  45. PIO CESARE – BAROLO ORNATO 2014 – PIEMONTE
  46. MONTE ROSSA – FRANCIACORTA RISERVA CABOCHON ROSÉ 2008 – LOMBARDIA
  47. LIVIO FELLUGA – TERRE ALTE 2016 – FRIULI VENEZIA GIULIA
  48. UMANI RONCHI – VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI CLASSICO SUPERIORE VECCHIE VIGNE 2016 – MARCHE
  49. BRUNO ROCCA – BARBARESCO RABAJÀ 2014 – PIEMONTE
  50. PIEVALTA – VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI RISERVA SAN PAOLO 2016 – MARCHE

Paesi e Paesaggi del Gusto 2018

Paesi e Paesaggi del Gusto si presenta a Milano, si è presentata martedì 11 settembre, nel Salone d’Onore di Palazzina Appiani gioiello neoclassico protetto dal FAI. 4 edizione, una mission che prevede e racconta le realtà più genuine degli agricoltori, allevatori e artigiani del gusto, tradizione, continuità, passione, sono questi i fattori di successo che rendono l’enogastronomia Italiana un’eccellenza.


Storico Rebelle ( Bitto storico)

 

Ideata da Davide Rampello celebre autore e conduttore della rubrica di Striscia la Notizia, insieme alla sua troupe, hanno girato tutta l’Italia per selezionare i custodi del gusto, da tale ispirazione è nato il progetto, un’opportunità per il FAI di estendere la sua missione di tutela e valorizzazione della cultura e del paesaggio italiano ai beni culturali viventi, nota in tutto il mondo.

Piccoli produttori, ma assaggi straordinari, si parte dal luogo di produzione legame che garantisce processi di qualità buoni, sani, che sottolineano l’importanza del consumo dei prodotti locali, dando così la possibilità agli artigiani di far conoscere le proprie eccellenze puntando a sostenere un gran numero di piccole realtà alimentari.

 

Porchetta Di Grutti ( Cicotti)

 


L’appuntamento è il 5-6-7 ottobre al Castello di Masino, (To), dove troveremo gli artigiani che espongono i loro prodotti, ma soprattutto la cultura viva del gusto.

Starbucks Approda A Milano: Grande Apertura

Al via l’Inaugurazione di Starbucks a Milano: piazza Cordusio, grande affluenza e fermento per la storica catena di caffetteria più internazionale al mondo, l’ispirazione è partita proprio dal bel paese, lo storico amministratore delegato di Howard Schultz, in viaggio proprio a Milano nel 1983, prese spunto di portare in America la realtà della caffetteria italiana e i suoi segreti, usando le migliori qualità di caffè nel mondo.


Starbucks all’attivo ha quasi 13mila store in quasi tutto il mondo, Il nuovo Starbucks milanese è piazzato nel palazzo delle ex Poste aggiudicandosi il primato dello store più grande d’Europa.

Al pubblico aprirà venerdi 7 settembre, hanno puntato a una torrefazione di prima classe, infatti la linea Reserve roastery, è presente solo in altri due luoghi al mondo, Seattle e Shanghai.



 

Caffè espresso è altri possibili varianti, si possono gustare biscotti, torte, donuts, tramezzini salati, succhi di frutta, bevande al cioccolato e il notissimo frappuccino, (latte, caffè, latte condensato, zucchero di canna, ghiaccio, gocce di cioccolato, Panna montata spray). Il Frappuccino al cioccolato di Starbucks è dolce, dolcissimo, avanti golosi.

Per omaggiare la cultura italiana, sono state pensate cinque nuove tipologie di caffè che si aggiungono alla miscela tradizionale e al classico espresso.

Poku Place ed è subito Hawai

La cucina hawaiana è un mix di culture diverse, nata appunto dalle tante emigrazioni di razze; cinesi, filippini, giapponesi, coreani, polinesiani, piatti unici di carni miste, pesce, cucina fusion, sushi, riso e uova fritte, questa è la saporita e godereccia cucina hawaiana.


Curiosi di scoprire sapori nuovi e meticci? Oggi facciamo capolinea da Poku Place, la buona cucina dell’isola Hawaiana in una formula tutta singolare, che vi permette di assaporare piatti sempre diversi.

Il concept

Poku Place è piccolo locale nel fermento di corso Sempione, prepara bowls pokè di riso bianco o integrale, una base che vi da l’occasione di sbizzarrirvi negli assaggi dellal bowl, con del pesce crudo, o carne (salmone, tonno, polipo, branzino, gamberi, astice, pollo, manzo ecc..), i condimenti variano, un mosaico di proposte che accenderà i vostri gusti.

 

 


Le marinature sono sfiziose gli conferiscono un tocco caraibico, e le salse completano la tradizione, le troviamo, (salsa teriyaki, sesamo e peperoncino, alla barbabietola e zenzero, salsa yuzu, salsa kimiche preparata con cavolo cinese, sale, rafano, grano, peperoncino rosso, e ancora al sesamo e altre varianti, tutte ricche di gusto). A completare troviamo la frutta, l’insalata, le verdure, le spezie, pomodorini, naruto, rapanelli, cetrioli, sesamo, edamame, carote, cipolle rosse, zenzero, cavolo, mandorle, avocado, alghe, tobiko, ananas, fico e mango, fiori di loto, shiso, gazpacho, sesamo e nori. tante sfumature di sapori.

 

Makapuu beach poke

 

Combinazioni stimolanti che danno un piatto equilibrato e salutare, che non guasta mai al fine di un alimentazione sana, inoltre permette ai vegetariani di avere una vasta scelta di combinazioni.

Una pausa pranzo Milanese molto alternativa, dove recarsi anche per bere un aperitivo, in maniera diversa, buoni davvero i frozen sembrano frullati, e noi gli diamo importanza. ( kocktail euro 7).

 

Tiki beach poke

Il pesce è leggermente marinato in modo da rendere il sapore più intenso, ottima scelta perché in questo modo il risultato finale delle combinazioni rende il piatto più interessante al palato.

Il servizio è veloce, il personale è formato da ragazzi gentili e sorridenti, le materie prime sono tutte di alta qualità. Il locale è piccolo ma all’esterno a favore della bella stagione hanno allestito abbastanza posti a sedere.


 

Sandy beach poke

Mano al portafogli

Potrete gustare la vostra bowl a partire da 9 euro, medium o large, troviamo la “Waikiki beach poke”, la più costosa è “Ala Moana Poke” con abbondanti pezzi di astice euro 20,00. Spenderete col bere, birra o cocktail 20/30 a persona.

 


Beef maui poke

 


Note positive:

La consegna a domicilio risolve il problema delle attese sul posto.

Poku Place

Corso Sempione 12, Milano

Tel 0233606935

Chiusura: Chiuso lunedì

Trattoria Olmetto La buona Tavola Milanese Con Tratti Mediterranei

Non esiste modo migliore se non il cibo e i suoi antichi sapori per trasmettere la cultura, sono i sapori della tradizione che raccontano la storia di una città e dei suoi abitanti, i ristoranti tipici, e le nostre trattorie fanno proprio questo: figure, costumi, luoghi e usanze antiche.


Chef Fabio Poggi

 

L’Ulmet oggi a nuovo nome l’Olmetto è stata una trattoria milanese delle più note alla cronaca, piatti della tradizione della cucina Milanese, che rendono unica l’esperienza a tavola, (due volte vincitori come “Miglior risotto alla milanese”), si è di certo distinto come uno degli indirizzi ben frequentati della Milano bene, dal 1985 fino alla fine del 2014, la filosofia di questa trattoria raffinata ha mantenuto alta la tradizione classica, ma come spesso accade tutto si rinnova, così dal 2015 cambia faccia presentando al pubblico una cucina contemporanea per chi abbia voglia di variare dalla classica Milanese, doppia filosofia, doppio risultato; 100 punti.

Stefano, Lorenzo, Martino, Paolo e Alessandro quattro amici con la grande passione per la buona tavola decidono di intraprendere insieme questa avventura.

La Cotoletta e il risotto alla milanese con l’ossobuco risultano essere pilastri della cucina dell’ Olmetto, è qui la tradizione padroneggia, ma vediamo di più. Dal 2017 lo chef Fabio Poggi cura le proposte, addizionando la creatività a una filosofia culinaria già consolidata, così potrete gustare:

Tacos all’italiana con verdure estive, formaggio morbido e salsa leggermente piccante, Filetto di Triglia con vellutata di zucchina trombetta e crumble alle olive, Spaghetti di Gragnano ai ricci di mare e lime, Gazpacho di verdura con semi di zucca e capesante marinate, Coniglio in porchetta con peperoni di carmagnola e terrina di patate, Astice con pesche e spinaci saltati all’olio;

 

 


Buono a sapersi

A pranzo, la carta viene affiancata da un “business lunch” che cambia settimanalmente.

Oasi segrete

Parliamo di una antica cantina del Quattrocento, culla di una buona selezione di etichette italiane e francesi.


 

Per chi abbia voglia di un drink prima o dopo ai pasti, nasce il cocktail bar, qui sarete coccolati da una giovane barman professionale e sorridente.

Mani al portafoglio

Prezzo medio a persona si aggira intorno ai 45 €, escluse bevande.

All’Olmetto ogni portata è invitante, tradizione milanese e accenti mediterranei vari, con quel tocco calibrato che ci piace molto.

Olmetto

via Disciplini, 20 – Milano

+39 0291663899

da lunedì a sabato 12.00 – 15.00 / 19.00 – 24.00 – Domenica chiuso www.ristoranteolmetto.it

Lino Restaurant Pavia: Cibo, Cocktail e atmosfere retrò


Vi piacciono i confort e l’eleganza, e cercate sempre la giusta dose di gusto in locali chic, accoglienti, e dallo stile raffinato. A Pavia nel centro storico diventa quasi un rito fermarsi da Lino Restaurent, dove l’eleganza degli arredi in stile newyorkese si abbracciano con le prelibatezze della cucina.


Pavia è una città frizzante, da i tanti volti, l’arte e la cultura l’hanno sempre caratterizzata, ricca di monumenti che raccontano le varie fasi della sua storia, è nota per il suo Ponte Coperto sul Ticino, il Castello Visconteo e le chiese Maestose.

Lino Restaurant si fa notare per il suo stile, anche perché è situato in una bella piazza nel centro storico, la posizione e la vista sono un valore aggiunto a tutto il resto.

Si tratta di un’ambiente ricercato, con un atmosfera intima “I love New York”, reso ancora più cozy dal grigio tenue delle pareti e dai piccoli oggetti in stile newyorkese, certamente ha conquistato il cuore di ogni appassionato di design, e affascinato ogni cliente.


 

Ristorante-Lino-Pavia

L’angolo bar personalizza la sala d’ingresso, straordinari e innovativi cocktail speziati vi accoglieranno in un inizio serata di preziosi accostamenti. A curare la mixology dei drink di selezione italiana e internazionale troviamo di Luigi Garrone.


La Moka

La sosta golosa ha la consulenza stellata di Andrea Ribaldone di Osteria Arborina, ai fornelli c’è il resident chef Marco Mannori, giovane promessa animato da un entusiasmo trascinante.

 

Chef Marco Minnori

La cucina è incentrata da alcuni signature dish, legati alla tradizione gastronomica piemontese, tecnica ed eleganza sono il fil rouge di ogni portata, ricerca, sperimentazione per un gusto tradizionale ma nuovo, capace di mescolarsi con la cucina Pavese-Lombarda, ingredienti tipici del luogo che insieme formano un’accattivante menù.

 

 

 

 


 

 

Il risultato è una gastronomia dal sapore genuino che vi stupirà. Provate la Tagliatella di calamaro, funghi porcini e mandorle, il crudo di Ricciola e gamberi rossi in salsa ceviche all’italiana, gli Spaghetti di pasta fresca, acqua di pomodoro e gamberi bianchi, i Tortelli al ragù di coniglio e crema di scamorza affumicata, piatti equilibrati, pensati e ben studiati.

 

 

 

 

 

I secondi piatti

La Cotoletta di Vitello alla moda di Lino è un tocco di raffinatezza, con un grande occhio di riguardo alla presentazione, l’estro dei piatti si ritrova in ogni pietanza, godereccio il Merluzzo di nostra salatura, salsa di olive nere e pure di patate, il gusto è davvero ampio. Sul fronte dei dolci continui stimoli visivi, assaggiate le composizioni dolciari per concedervi ancora l’ultimo sfizio, Babà al Rhum, crema di latte e frutti di bosco, oppure cocco mango cioccolato bianco. Dopo un pranzo come questo è una certezza.

 

 

 

 

Quando la tradizione incontra la tecnica

Nei primi piatti trova la sua eccellenza il Risotto carnaroli, asparagi, crema di robiola e limone piatto che incontra le materie prime del luogo un omaggio al riso simbolo emblematico del territorio.

 

COTOLETTA DI VITELLO ALLA MODA DEL LINO

 

 


I signature dish dello chef Ribaldone al ristorante Lino

Lo chef Ribaldone è famoso per la capacità di rendere un primo piatto la carta vincente a tavola, vediamoli qui: Ravioli ripieni di gallina ed erbe selvatiche ai due servizi: sono ravioli ripieni di gallina con carne bianca, tarassaco ed erbe del papavero, che vogliono essere un omaggio ai suoi celebri Agnolotti in due servizi – agnolotti alle tre carni, serviti in due servizi, prima caldi con sugo d’arrosto e riduzione di vino rosso, poi sparsi sul ghiaccio come la soba in Giappone.


 

Cocco mango cioccolato bianco

Ad aggiungere quello sprint in più è di certo l’accoglienza di sala, curata dalla professionalità del Maître Angelo di Stefano, ex colonna portante al Duomo di Ragusa con Ciccio Sultano. La lista è stata realizzata focalizzandosi nella scelta di realtà di piccoli produttori italiani, con un ottima qualità prezzo.

Mano al portafoglio

Spenderete a persona una media di 50 € escluse bevande.


Certo che Lino Restaurant è un posto da appuntare nei propri pensieri, non solo un luogo di svago, ma una vera esperienza a tavola, che ogni buongustaio ama rendere unica, anzi trés bon!


 

 

Ristorante Lino

Piazza del Lino, 15 27100 Pavia

tel 0382 1803920 [email protected]

Rocca Civalieri Un Ritrovo Speciale Nel Cuore del Monferato

 

In certe giornate di caldo afoso, non conviene andare al mare, meglio andare al fresco in collina, o nel silenzio della campagna dove si ci può rilassare tra le coccole di un relais immerso nel verde, per esempio a Relais Rocca Civalieri nel Monferato, lo stile ha un sapore moderno, adagiato sulle spoglie di un antico casale.


 

Nasce da una accurata ristrutturazione, lo noterete a colpo d’occhio, Rocca Civalieri è un indirizzo spumeggiante e perfetto per un’intera condivisione di relax, allegria e buona tavola, infatti all’attivo ha due ristoranti di diverse caratteristiche, il ristorante gourmet già  noto per la sua linea, è l’ultimo arrivato,  il nuovo Bistrot dove potrete assaggiare piatti più ruspanti con un impronta innovativa, e veloce.

 

Il menu è ideato e seguito dallo chef Fabio Bianchi, la sua idea di cucina è legata al territorio, con l’obbiettivo di comunicare e propagandare  la tradizione gastronomica piemontese, raccontata in maniera semplice ma al contempo contemporanea. Una formula che ci permettere di scegliere il mood a tavola su misura,  che sia un pranzo veloce, una pausa gourmet, o una cena romantica, senza tralasciare la possibilità di un business lunch durante la settimana.

 

Relais Rocca Civalieri

 


Ecco qualche tendenza nelle new entry

 I tegamini un tipico piatto torinese, avvero la pizza cotta nel tegamino: alta, soffice, con un diametro che non supera mai i venti, venticinque centimetri, proposta in diversi tipi di varianti dalla classica margherita alla gustosa acciughe dissalate e capperi, prosciutto e mozzarella di bufala e il tegamino “del casaro” con formaggi piemontesi DOP;

         Proposte  ispirate allo street food;

Insalate realizzate con l’altissima qualità degli ingredienti stagionali provenienti dal territorio, e tanti altri abbinamenti.


L’idea in più della Rocca       

Il giovedì diventa cosmopolita, un aperitivo che si veste di fashion creando un vero e proprio happy hour di tendenza, l’atmosfera è frizzante, la musica del deejay Angelo Cattaneo ha il sapore d’estate, gli spazi sono cool con vista in un panorama suggestivo, gli ottimi cocktail sono realizzati dal bartender Nicola Mancinone, gli assaggi al buffet? gustose specialità locali preparate dallo chef  Fabio Bianchi.

 

Rocca Civalieri – terrazza

 

(La novità estiva dei  “giovedì della Rocca”, sono proposti uno al mese, il prossimo giovedì trendy e del 2 agosto). Il costo dell’ingresso con la prima consumazione è di € 15 per persona, mentre le successive hanno un costo di € 8. Le serate esclusive sono a numero chiuso, per questo è consigliata la prenotazione.

 


 

Rocca Civalieri- piscina esterna

Pausa in piscina

Avete del tempo libero, e non volete rinunciare ad una giornata di sole, bagni e relax, oltre ai trattamenti benessere e la SPA, una piscina esterna completa l’eleganza di questa location, e ancor di più in questo periodo abbiamo bisogno di lasciarci trasportare dai sensi e dal benessere fisico.

(La quota di ingresso e di € 15 dal lunedì al venerdì e € 25 il sabato e la domenica). Con prenotazione obbligatoria.

 

Rocca Civalieri ci permette di trascorrere una giornata a ritmo lento, lontani dalla frenesia della città, immersi nella natura, nel verde, nell’armonia, in sintonia col glamour, la buona tavola, e l’energia rigenerante.

 


Rocca Civalieri- pozzo interno

 

Str. Cascina Rocca Civalieri, 23 – 15028 Quattordio (AL)
+39 0131797333
+39 0131797390
[email protected]

Imperialino Un Ritrovo chic sul Lago di Como

 


Il suo fascino, le sue bellezze, le acque pastose che profumano d’antico, il Lago di Como è un rifugio dove gli occhi brillano intorno a spazi romantici fuori dal tempo.


 

Ristorante Imperialino sala-principale

Montagne, lago, tramonti e viste panoramiche.

L’estate quando arriva, arriva, e con l’estate arrivano sempre le cene all’aperto, in riva al mare, o in mancanza in riva al lago, che sia un appuntamento, un anniversario, o una sorpresa del momento, l’effetto di un luogo suggestivo rende ogni attimo intenso e speciale, e se anche voi siete fra quelli che confermano la regola, sulle acque del lago di Como a Moltrasio sorge il ristorante Imperialino, si aprono le porte di un antica dimora costruita agli inizi del ‘900 in stile liberty, nata  col nome di Hotel Regina, e portato a nuova vita nel 1995, attraverso un  progetto dell’architetto Terragni, dopo la grande ristrutturazione fu ribattezzato  Grand Hotel Imperiale, oggi resort di lusso della Moltrasio più elegante.

 


Varchiamo la soglia dell’Imperialino, immaginate un luogo dove vi verrà voglia di stare in completo relax ore e ore, e vivere una straordinaria esperienza gourmet, gli arredi sono eleganti in stile imperiale, il bianco ne caratterizza la sala interna, si tratta di un ambiente raffinato, tutto è sofisticato e armonioso. Attraverso una straordinaria apertura vetri che lascia aperta la visuale sul lago, proseguiamo ad accomodarci nel giardino elegantemente presentato, abbiamo la fortuna di sostare nella tribuna d’onore, “la cupola di cupido”, un tavolo all’interno di un pergolato in pietra molto romantico.

 

Per le emozioni del palato lo che Adobati e la sua brigata crea menu creativi che mescolano la tradizione lariana alla cucina della tradizione Piemontese, ecco allora la sequenza dei piatti del menu experience con vini abbinati.

 

LE DELIZIE DEL LAGO IN TRILOGIA SU VELLUTATA DI RUCOLA (SALMERINO IN CARPIONE, TARTARE DI TROTA SALMONATA, MOUSSE DI PERSICO)

 


 

Asparagi,fave, mousse di ricotta, polvere di nocciole e papavero, lamelle di uovo marinato

 

 

 

 

 

 


 

OMAGGIO AL MONTE ROSA

A coccolarci dei riti del servizio troviamo Calogero  Alessi  Maitre ed esperto sommelier, una bella testimonianza gli abbinamenti dei vini (Villa Broglia Gavi 2016 DOCG, Sciavè Riofvara Nero d’Avola con piccole percentuali di vitigni locali della Val di Noto, e un Riesling cantine Pietro Rossi) Scelte mirate ad esaltare ogni pietanza, aiutando a capire meglio il sapore dei piatti.

 

Calogero Alessi

  


Per apprezzare l’arte bisogna ammirarla, per apprezzare la cucina bisogna mangiar bene, ricercando la cultura che c’è dietro un piatto, l’ Imperialino è un vero tesoro, una tavola dove tutti i sensi ne godranno.

 


 

Sebastiano Adobati è  l’executive chef del Grand Hotel Imperiale e del ristorante Imperialino, classe 1980 originario di  un piccolo paesino ai piedi del Monte Rosa in Val D’Ossola, ha coltivato fin da piccolo l’amore e il rispetto per un lavoro che regala emozioni, dopo la scuola alberghiera di Stresa, la sua formazione lo vede a  fianco dello Chef Philippe Livolsi, poi con lo Chef Osvaldo Presazzi dove ha potuto maggiormente identificarsi nel mondo della cucina d’alto livello.
La sua crescita passa attraverso diversi ristoranti, nel 2009 arriva  la sua prima conduzione in cucina al ristorante Villa Geno, a Como.
La sua carriera prosegue come Chef al ristorante Imbarcadero e dal 2012 inizia a lavorare al ristorante Imperialino.
Nel 2017 conosce lo Chef Davide Oldani e inizia un lungo stage al Ristorante D’O a Cornaredo. Alla fine dello stesso anno, si trasferisce, per un breve periodo in Sicilia per apprendere nuove ricette e sapori alla Locanda Don Serafino (due stelle Michelin).

 

 

Lo staff

Sebastiano Adobati Executive Chef

Mattia Grasso Chef De Cuisine 

Ferdinando Romano Chef De Cuisine

Calogero Alessi Maître e Sommelier

Jissen Veneegopaul Restaurant Manager

Direttore del Grand Hotel Imperiale Spa&Resort (Umberto Butti)

Rosalba Gagliardi Marketing Communications

 

Via Regina 26, Moltrasio, Lake Como, 22010, Italy Phone: +39 031 346600
Fax: +39 031 346120

Estate Cusumano: Sicilia In Bolle IV Edizione


Siamo alla IV edizione di Sicilia in bolle, svoltasi domenica 1 e lunedì 2 luglio nella seducente Scala dei Turchi, luogo intenso e vigoroso della Sicilia, si è degustato il 700 2013, cantine Cusumano

 


Parliamo di vini d’autore, e la Sicilia testimonia una vocazione per la viti-cultura che risale già  all’antica Grecia, la  terra collinosa, la leggera brezza  marina, il sole caldo, la rendono l’isola del vino.

Il Marsala ed il Moscato è l’uva simbolo, che rappresenta ancora una delle ricchezze di maggior importanza per l’alta qualità e quantità, che  rendono la Sicilia famosa in tutto il mondo.

 

la Sicilia è la regione italiana a detenere il primato del  patrimonio vitivinicolo di tutta l’Italia, seguita dalla Puglia, e dal Veneto. I terreni coltivati per produrre il miglior vino siciliano si raccoglie per il 65% in collina,  il 30% in pianura e per il restante 5% in montagna. Le province di coltivazione più note portano il nome di Trapani, la più energica, accompagnata da Agrigento e Palermo.

 


 


Accanto alle autoctone, non mancano le uve internazionali come le uve Chardonnay, Pinot Nero, Cabernet Sauvignon, Merlot, Muller Thurgau, Syrah .

Tra le più  più importanti cantine di tutta la Sicilia spicca Cusumano con oltre cinquecento ettari coltivati e distribuiti in diverse aree geografiche, da Ficuzza nel palermitano fino a San Giacomo non lontano da Caltanissetta, da Monte Pietroso ad Alta Mora lungo le pendici dell’Etna, da Monreale a Pachino, un percorso in  grado di offrire caratteristiche uniche.

 

Ficuzza è la prima tenuta di Cusumano, a Piana degli Albanesi, su colline che superano i 700 metri sul livello del mare. Questo fa sì che ci sia una buona escursione termica: di giorno fa caldo per via dell’esposizione al sole dei vigneti, la sera la temperatura cala, complice il vento di collina.  

 

Cusumano_Shamaris

 

Sicilia in Bolle, uno spumante metodo classico della Tenuta Ficuzza, un vino che  non ti aspetti,  a 700 metri sul livello del mare, c’è aria di montagna anche se siamo tra Palermo e Trapani. L’altitudine e il terreno offrono il giusto stimolo al Pinot Nero affinché si sviluppi in tutta la sua eleganza. Viene tagliato con pochissimo Chardonnay della stessa tenuta, il resto è frutto della vinificazione e fermentazione a temperatura controllata del solo mosto fiore per preservare l’acidità preziosa per la sua longevità. Dopo cinque mesi, ha inizio la rifermentazione in bottiglia, seguita da 36 mesi di riposo sui lieviti.

 

A Ficuzza  crescono Insolia e Chardonnay. Da questi vitigni nascono i vini Jalé, da uve Chardonnay in purezza, e il Cubìa, 100% Insolia. Da un blend di Chardonnay e Insolia che vengono da queste parcelle nasce anche l’Angimbé, che prende il nome dal bosco vicino.  Qui sono stati impiantati anche Syrah, Nero d’Avola e soprattutto Pinot Nero, un vitigno noto per essere difficile, ma anche elegante. Oltre che per il 700 s.l.m., è utilizzato per produrre un rosato, il Ramusa che prende il nome dal monte roccioso che domina la parte occidentale del bosco della Ficuzza.

 

Cusumano partecipa a Collisioni con la “compilation 2018”: Catarratto 2017, Shamaris 2017, Jalè 2016, Nero d’Avola 2016, Sagana 2014, Noà 2015, Moscato dello Zucco 2011, Etna Bianco 2017, Etna Rosso 2016, Etna Rosato 2016, Feudo di Mezzo 2014, Guardiola 2014. Queste le etichette che “suoneranno”, domenica 1 luglio, nella masterclass per soli esperti guidata dall’enologo Mario Ronco che, alle ore 18.00, salirà sul Palco Wine&Food, nel Cortile del Castello di Barolo, per presentare l’Etna Bianco 2017 durante l’incontro “BREAD RELIGION”.

 

La Solidarietà che convince

Il 9 luglio si svolgerà la cena di gala per  beneficienza, Shamaris e Benuara in abbinamento ai piatti stellati che  accompagneranno le creazioni dei 10 cuochi stellati provenienti da tutta Italia in occasione della cena di gala di beneficienza che conclude TEN – Terrasini Event Night, la manifestazione voluta da Giuseppe Costa del ristorante “Il Bavaglino” e sostenuta dal Comune di Terrasini. Una grande festa per presentare i prodotti di chi “ci mette la faccia e anche le mani” per uno scopo nobile: sostenere l’Associazione Piera Cutino, la Onlus che da 20 anni si occupa di talassemia ed è impegnata nella costruzione del Campus di Ematologia “Cutino” all’interno dell’Ospedale “Cervello” di Palermo.


Proverbio sul vino

Il cuore è come il vino: ha il fiore a galla.


 

E Se La Pizza E’ Gourmet? – Va In Scena La Taverna

La Taverna Gourmet

Il piatto più famoso di tutti i tempi, la pizza. Basta un assaggio a mettere tutti d’accordo, non c’è pietanza al mondo che possa spodestare una deliziosa pizza, specialmente se gli ingredienti sono di alta qualità e made in Italy, non dimenticando di sottolineare che la regina rimane sempre lei: la “pizza napoletana”, riconosciuta Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità dall’Unesco.


Protagonista nelle tavole di tutto il mondo, l’effetto pizza ha avuto il suo bel cambiamento, a partire dai suoi primi anni di vita, all’incirca qualche millennio AC, sperimentata dall’antico popolo degli Etruschi. Dalle origini ai tempi d’oggi la nostra protagonista si racconta soddisfando le nostre curiosità.

Tante le versioni, Napoletana, Romana, Siciliana, insieme al resto del mondo, sottile, croccante, al taglio, fritte, quelle dall’impasto alto e soffice, la pizza si degusta in ogni versione la si ama.

Poi c’è spazio per l’innovazione, oggi citiamo la pizza gourmet, e tra gli esempi migliori della pizza contemporanea, nel capoluogo Meneghino c’è La Taverna Gourmet” una tipologia che nasce dall’evoluzione della pizza napoletana, creazione dell’alta cucina pensata per degustare, si perché gli ingredienti pregiati la rendono un mosaico che si compone equilibrando l’impasto alla scelta delle materie prime, divisa in spicchi, guarnita alla perfezione, squisitamente creativa, lascia spazio ad una visione della pizza che va assolutamente raccontata.

Le pizze della Taverna Gourmet sono frutto del lavoro artigianale dell’impasto di Vincezo Masi, conoscenza, sperimentazione e formule esatte lo rendono un chimico della pizza, perché il motto è, (niente si improvvisa), farine, maturazione e lievitazione.

E se il lievito madre fa la differenza, l’uso del lievito madre a coltura liquida, cambia le dinamiche di lievitazione e lavorazione di diverse farine e cereali. Masi dalle sue ricerche ha saputo creare otto impasti, che si sposano con tutte le creazioni dello Chef Leonardo Giannico.

Impasti Speciali

L’impasto classico, quello di Altamura, un vera sfida per Vincenzo, il biologico realizzato con la farina di tipo 1, l’ integrale alla liquirizia un omaggio agli aromi della Calabria,o ancora l’integrale pieno di semi di quinoa rossa, quello al malto fermentato spontaneamente con una birra agrumata artigianale incorporata con la farina di farro, scorze di arancia di Sicilia biologica e miele in fiori.

Pizza, Fitness e Cultura Fisica

Arriva l’impasto proteico la pizza ideale per gli amanti dello sport, Masi ha elaborato il proteico a base di farina di farro integrale, segale e avena con semi di canapa decorticati, una ricetta a basso indice glicemico, strutturata con ingredienti molto proteici è davvero una ricarica eccezionale per i nostri muscoli.


Una delle sfida più ardue ci racconta Masi è stata la lievitazione dell’impasto al grano saraceno, una farina senza glutine e quindi particolarmente difficile per un lievitato importante.


E poi ci sono loro le pizze assemblate con singolari ingredienti di qualità servite in maniera elegante in una piccola alzata pronte da condividere;

 


 

 

 

 

 


 

Pizza alla triglia

La Taverna Gourmet nasce da un’idea di Davide Iannaco, patron con la passione per la pizza da sempre. Si è fatto le ossa nelle pizzerie di famiglia, fin da quando a soli 18 anni ha aperto con il padre Antonio la storica Taverna di Via Anzani e, nel 2011, l’Altra Taverna di Via Cadore, entrambe a Milano.


 

Mani al portafogli

Dimenticata la solita pizza, riformulate anche il costo, in media spenderete per una  margherita  14 euro  fino a 35 euro per quella al Gambero di Mazara, ovviamente fuori le bevande.

 

Se il detto mangiare la pizza ci rende felici, allora aggiungo che una pizza gourmet raddoppia il risultato.

 

Indirizzo: Via Andrea Maffei, 12, 20135 Milano MI
Orari: Chiuso ⋅ Apre mar alle ore 19
Telefono: 02 546 8297
Prenotazioni: thefork.it