Il primo giorno di scuola

Da qualche giorno circola su Facebook un post che più o meno recita così :

Mancano 5 giorni ai post su facebook “AUGURI CUCCIOLO MIO ORMAI SEI GRANDE, VAI PER LA TUA STRADA”
Oh, è l’asilo, non lo stai mandando mica in Vietnam!

Devo dire che una risata me l’ha strappata perché in fondo è vero, noi mamme spesso ci facciamo prendere dal sentimento, ci lasciamo andare a lacrime e cuoricini e dall’esterno possiamo sembrare esagerate. Ma anche io che di solito descrivo le mie esperienze di genitrice con un tocco di ironia e di irriverenza la tentazione di fare un post strappalacrime sul primo giorno di scuola di Simone l’ho avuta (e non è detto che alla fine non lo scriva lo stesso!!). Perché diciamocelo, siamo tutte brave a citare Madre Teresa, che i figli sono aquiloni ma non faranno il nostro volo, o Gibran con la storia che noi siamo l’arco che si tende e loro la freccia, ma per quanto razionalmente consapevoli che una volta tagliato il cordone ombelicale nostro figlio diventa una persona a sé, continuiamo comunque a percepirlo come se fosse una parte di noi: una gamba, un braccio, a voler essere sdolcinate il nostro cuore che si allontana da noi per affrontare il mondo. Se ho una gamba che se ne va a zonzo senza che io possa vederla e aiutarla in caso di bisogno se permettete un po’ di ansia mi viene, se la vedo crescere e diventare bella e autonoma la lacrimuccia scende.

E allora prendeteci pure un po’ in giro se vi va, non li stiamo mandando in guerra i nostri figli ma un post con tanto di foto e messaggio commovente lasciatecelo inviare!

Questo articolo è tratto dalla pagina Facebook La filosofia di Lucy di Lucia Falbo